oooh cacchio raga queste storielle mettono i brividi davvero! 8D tutte molto carine, mi ci sto appassionando parecchio e mi sa che nel tempo libero a lavoro anche io inizierò a scrivere qualcosina del genere!
(anche perchè ne ho una che mi capitò davvero con un bug in cristallo, ma di certo la renderò più paurosa) muahahahahaha
questa è la mia, potrebbe non farvi paura ma ripeto che parte della storia è vera.
Quanti anni sono passati dal mio primo gioco Pokémon… Conservo ancora con riguardo ed amore il mio vecchio Gameboy Color viola, la mia prima consolle portatile, che mi fu regalata dal mio papà con abbinato Pokémon Giallo, il giorno del mio nono compleanno.
Ricordo quanto ero emozionata all’idea di mettere le mani su quel gioco, da poco vedevo i pokémon in tv e mi ci ero appassionata moltissimo. Pensavo: “wow, spero potrò avere un bel Pikachu come quello di Ash!”
Non ho idea di quanto ci misi per finirlo, ma non riuscii mai a trovare il dannato pokémon n°151, quello che tutti ambivamo più di ogni altra cosa al mondo, che riuscivamo a vedere solo nel nostro album di figurine. E ci chiedevamo: “E’ mai possibile che coloro che hanno inventato il gioco siano così crudeli da non lasciarci modo per catturare un pokémon così carino e forte?”
Io comunque ero già ai tempi innamorata di Mewtwo, che diverrà poi il mio mostro preferito, indipendentemente dagli altri pokémon che sarebbero comparsi da lì a dieci anni.
Qualche anno dopo sentii finalmente parlare di una nuova generazione di pokémon, altri 150! Non vedevo l’ora di vedere l’anime in tv e, ancor di più, di giocare ai nuovi giochi! Venni al corrente che sarebbero uscite anche stavolta due versioni, Oro e Argento: i due leggendari sconosciuti nelle etichette delle cartucce erano così belli, così imponenti e sembravano forti come non mai.
Ma decisi comunque di avere pazienza, e questa fu premiata con l’uscita, dopo pochi mesi, di Pokémon versione Cristallo! La cartuccia era di un azzurro marino, sull’etichetta era raffigurato un pokémon che non avevo mai visto prima, assomigliava molto ad un cane di grosse dimensioni, con quella chioma color lilla, il suo cristallo sulla fronte e i suoi occhi così profondi… Quel gioco doveva essere mio! Lo giocai molto tempo al giorno, ma rischiavo di finirlo subito e così diminuii la durata di gioco durante la giornata… Dopo settimane in compagnia del mio GBC catturai con successo moltissimi pokémon che non conoscevo, anche i leggendari Lugia. Ho-oh, Suicune (lo splendido cane stampato sull’etichetta) e gli altri due cani leggendari, ovvero Entei e Raikou.
Arrivai quasi alla fine del gioco, ovvero quando scali il Monte Argento per sconfiggere Rosso. C’era però anche stavolta qualcosa che non andava sul pokédex, possibile che anche stavolta c’è un pokémon super raro e misterioso che poteva essere catturato solo con alcuni strumenti speciali?
Mah, questi programmatori sono davvero sadici… Chissà se anche questo n°251 sarà così carino come Mew! Il problema è che questo spazietto nel pokédex non c’era mai stato prima, ho sempre controllato fino all’ultimo slot, ma il pokémon che concludeva l’enciclopedia era come sempre
Ho-oh. La cosa ancor più particolare è che quella slot non aveva sfondo nero come le altre, ma era di un grigio scolorito, quasi smorto. Lo sfondo verde in alto a sinistra dove era raffigurato lo sprite del pokémon non era più verde, bensì nero. Non so, ho pensato, sarà qualche difetto della cartuccia, magari non sono l’unica a cui è capitato… Beh, ho chiesto a tutti i miei amichetti che possedevano versione cristallo se anche a loro fosse successa una cosa simile, ma niente. I loro giochi erano perfetti senza nemmeno un piccolo bug. Passavano i giorni e non andavo avanti con il gioco, mi limitavo semplicemente ad allenare la mia squadra per il gran combattimento finale, dato che venni a sapere dai miei amici a che razza di livello erano i pokémon di Rosso. Prestai però sempre attenzione, quando me ne ricordavo, dello strano “buco” nell’ultima voce del pokédex, che si faceva sempre più scuro, a differenza del fatto che stavolta, oltre al nero totale e inquietante che ricopriva il quadrato verde e all’orrendo grigio che accompagnava la slot, c’erano delle righe bianche e nere che si muovevano, lentamente. Quando si facevano meno fitte si riusciva a scorgere in penombra la sagoma di un pokémon, che sarà stato il reale n°251? Sono fortunata a tal punto?! Ma aspetta… Com’è possibile che io possa vedere quel pokémon se non l’ho incontrato da nessuna parte? Così alzai il volume per sentire se c’era qualcosa di strano nell’audio e… Come sospettavo: sentivo una voce sconsolata e stridula che mi penetrava la testa, abbassai di nuovo il volume ma… Il volume non si abbassava! Rimaneva al massimo e anzi, avevo l’impressione che diventasse sempre più forte e stridulo. Senza rendermene conto mi si tapparono le orecchie ed iniziai a schiacciare il pulsante B per uscire, ma non accadeva nulla. Comparve un testo con scritto:
“…tirami fuori di qui… Non dire di no! Per favore! Francesca!”
Adesso solo una domanda galleggiava nella mia testa: come cazzo conosce il mio nome? Non è quello che ho dato al personaggio del gioco! Brividi di freddo corsero lungo la mia schiena, la vista di quelle parole piene di tristezza e vuoto mi colpirono al cuore, gelandolo. Iniziai a respirare più profondamente, quasi come mi mancasse l’aria, mentre vedevo che Fanny (la mia alter ego nell’avventura) iniziò a farsi più scura. Controllai la mia scheda allenatore e vidi che, in alto a sinistra, c’era un piccolo simbolo, somigliante ad uno sprite di un Caterpie. La sagoma di Fanny era del tutto colorata di un verde schifoso, la sua faccia era piena di cicatrici profonde e i suoi allegri codini all’insù scesero verso il basso. La schermata si chiuse da sola e ad un tratto mi ritrovai, dopo una schermata completamente piena di quell’orrido verde, nel letto di casa mia, circondata di persone che rimanevano nel silenzio più assoluto. C’era la mamma, addirittura il mio avversario, che chiamai Jay. Provai ad alzarmi ma non mi fu possibile, non potevo assolutamente muovere Fanny, era come se, in preda ad una fortissima sensazione di nausea, non riuscisse ad alzarsi da quel letto. Il peggio arrivò poi: la gente intorno a me inizò ad allontanarmi, quasi in preda al panico: si attaccarono come adesivi sulle pareti della stanza e alcuni addirittura filmavano. Il mio Meganium uscì dalla pokéball per andarsi a rifugiare vicino il mio avversario, che era girato verso la porta. Fanny si alzò dal letto e sembrava non rendersi conto di ciò che stava succedendo intorno a lei: vomito, vomito ovunque per la stanza accompagnato da quel fastidioso simil-Caterpie. Fanny si accasciò a terraa pancia in giù, comparve un altro testo:
“Fanny è in fin di vita, è meglio lasciare a casa tutti gli altri pokémon prima che vengano infettati”
Comparve una schermata di opzione “Sì o No”, peccato che era vuota. Io non sapevo cosa premere, se avessi fatto la scelta sbagliata? Scelsi a caso, il volume si alzò di nuovo da solo e si udì di nuovo quell’orrendo suono di prima, stavolta accompagnato da voci: surreale direi, nei giochi pokémon c’è solo musica e suoni. Tremavo, senza accorgermene iniziai a piangere a singhiozzi. Le voci erano ben distinte dal resto dello stridio, recitavano così:
“Fammi giocare con te, Francesca! Mi stanno torturando, sono cattivi con me! Uccidili!”
Il mio nome, ancora… detto a voce da una consolle era ancora più angosciante. Mi ritrovai nel centro pokémon, dove un’infermiera Joy con il grembiule sporco di sangue e feci e munita di siringa, stava per infilzarmi al centro dello stomaco. Cercai di muovere Fanny ma si muoveva così lentamente che sembrava rimanere sullo stesso punto. Parte un monologo di Joy:
“Hai rovinato il mio ambulatorio, soffri di anoressia nervosa e sei affetta da parassiti intestinali che ti stanno divorando lo stomaco… Non devi rimanere qui, il tuo corpo mi disgusta, andrai in pasto agli Ursaring!”
Joy è impazzita, dov’è la dolce infermierina premurosa e disponibile che conosco? Perché voleva infilzarmi con quell’enorme ago? Lo schermo lampeggiò, così forte che sembrava accecarmi. Il menu si aprì da solo e mi accorsi che il mio zaino era pieno di strumenti denominati con lettere alla rinfusa, tranne il condividi esperienza. Provai a selezionarlo, ma appena il puntatore finiva sullo strumento ecco riapparire il piccolo Caterpie, la musica andava a scatti. Spensi e riaccesi la consolle, e Fanny era sempre lì. Di nuovo si aprì il menu da solo e nel mio zaino, negli strumenti base, comparve la sfera GS. Che diavolo di pokéball è? A cosa serve? Tentai di usarla, ma non compariva il solito testo di Elm, ma: “sei sicura di ciò che fai? Non potrai tornare indietro più.”
Ero terrorizzata, ma anche troppo curiosa per lasciar perdere tutto. Feci un respiro profondo e scelsi Sì. Buio totale. Mi trovo nel bosco di lecci dove giaceva uno strano santuario: le foglie smisero di muoversi e gli alberi tremavano velocemente: da essi scesero in masse inquietanti i simil-Caterpie che ricoprivano il pavimento, diretti verso di me. Mi avvicinai al santuario e una voce mi disse di appoggiare sopra la GS ball: la tirai fuori dalla tasca e, appoggiandola sul santuario, iniziò a tremare. Da essa fuoriuscì ancora sostanza verde scurissimo, miscelata con piccoli parassiti e venature di rosso sangue. Ecco dall’alto fluttuare a fatica… Un’altra Fanny! Come poteva essere… Un personaggio identico a me nello stesso gioco?! Inizio una lotta a colpi di urla stridule, lo sprite della mia sosia era normalissima: espressione fiera, vestiti puliti, codini all’insù e occhi pieni di vita. Dopo aver visto che i ps di Fanny (esatto, era lei che combatteva!) erano quasi al minimo, mi accolse un dubbio: che fosse la mia sosia la vera Fanny? I miei dubbi trovarono risposta molto presto: ad un ps di vita la Fanny in fin di vita cambiò forma, diventando un pokémon. Il suo nome era Celebi, era orrendo: pelle di color verde, ancora quel verde schifoso che mi perseguitava da tempo; pieno di rughe, di buchi sulla pelle, le sue antenne rivolte verso il basso. La mia sosia sferrò un attacco e mi uccise, portandomi di colpo a casa mia. Una voce di nuovo si udì:
“Grazie per aver giocato con me. Ora saremo insieme per sempre.”
Fanny era di nuovo a letto, stavolta la stanza era pulita senza tracce di vomito o parassiti simili a Caterpie. Sembrava star bene, ma la stanza era di nuovo circondata da gente sconvolta. Aprii il menu e controllai lo zaino, gli strumenti non c’erano più, nemmeno quelli base. Rimase solo la GS ball: quando provai a selezionarla si intravise nello schermo lo sprite di Fanny, quella vera, rinchiusa dentro la sfera che implorava aiuto, aiuto per farla uscire. Ma la Fanny malata, ovvero Celebi, non ascoltava, e l’ultimo dialogo che comparve fu:
“saremo insieme per sempre… ma a modo mio…”
Un agghiacciante urlo finale e la consolle si spense, priva di batteria. La storia finì così, non ebbi più il coraggio di proseguire quell’avventura anche se sapevo che ero riuscira ad ottenere Celebi senza trucchi o strumenti speciali. La riaccesi dopo giorni e decisi di iniziare un nuovo gioco, volevo solo un’avventura normale. Anche se… E’ come se quando giocassi a Cristallo, ancora ogii, mi sembra di avvertire un leggero senso di nausea…
scusate il caps ci voleva é_è
in pratica a differenza del racconto il gioco fortunatamente lo avevo già finito, successe che sbloccai un pokèmon con il condividi esperienza per averne 2. e ogni volta che nello zaino puntavo su di lui mi compariva sta specie di insetto dove doveva esserci la descrizione dello strumento e la musica andava a scatti, si vede che si bloccava. poi non so come è uscita fuori la gs ball nella tasca degli strumenti base ma io ancora non sapevo a che serviva e ho pensato che era una cosa per bellezza... e dato che mi ero rotta di resettare sempre per il condividi esp ho riniziato e quel bug non si è mai più presentato... ma se penso che avevo la sfera gs (ancora oggi mi chiedo com'era possibile) mi mangerei le mani!
