Sogni da incubo., Sogni che meritano di essere raccontati.

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DarkGiuly
CAT_IMG Posted on 10/1/2012, 13:53 by: DarkGiuly




Mi capita spesso di fare sogni/incubi davvero singolari. Alcuni li ho cominciati a scrvere giù, ma mai finiti. Tuttavia ho ancora stampato bene in mente tutta la storia. Qui ho intenzione di mettere quelli che mi hanno colpito di più e che voglio condividere anche con voi. Non sono scritti molto bene, e sono stati scritti a puro scopo d'intrattenervi. Vedrò di correggerli appena posso. Questa che segue l'ho sognata giusto stanotte. Ho deciso di intitolarla "Incubo alla Cattedrale". Non è molto originale come titolo, ma vabbè xD Arrangiamoci. E' a tema horror/fantasy e come la vedo io è simile ad una creepypasta, ma vi saranno presenti anche situazioni comiche per alleviare un pò la tensione.
Premessa: quasi tutte le mie storie saranno basate su sogni realmente fatti e avranno tutti più o meno lo stesso tema. Non mi resta altro che augurarvi buona lettura!

Introduzione
I personaggi sono alcuni dei miei amici della vita reale, i quali sono capitati in questo mio sogno per puro caso.
Matt: 26 anni, sadico, pazzo furioso, porta sempre con sè una motosega (di nome Betty) da usare contro chi gli pare e piace. Senza di lei si sentirebbe perso poichè è la cosa che ama di più al mondo. Tanto da sposarsela.
Amelie: 15 anni, si dimostra molte volte essere più matura della sua età effettiva. Saccente, sarcastica, ironica e quasi sempre seria e composta. Parla a tratti francese e ha modi molto raffinati. Non si scompone quasi mai.
Sirin: 15 anni, amante delle zuffe, sempre allegra e pimpante. Ha un debole per le cose che riguardano il nazismo.
Ila: 17 anni, esperta di tutto quello che può concernere Leonardo da Vinci e le arti antiche, spensierata, gentile e affettuosa con chi se lo merita.
Carl: 16 anni, nerd di livello infinito, può maneggiare qualsiasi arma grazie ai numerosi videogiochi con cui ha giocato. Appassionato di giochi quali Amnesia, Dead Space e Ao Oni, ormai è difficile spaventarlo. Pimpante, scherzoso e trollone.
Francesco: 22 anni, elogia l'esprimersi in antico gergo medievale e cortese. Appassionato di One Piece. Conta di essere il più magro e alto del gruppo. Nerd anche lui, adora tirare di katana. Spassoso, pronto all'avventura e intraprendente.
Tonyo: 22 anni, creepypastaro pesante e adoratore dei gdr quali D&D e altri. Tira di spadone ed è un nerd mostruoso. Conta di avere una sapienza infinita riguardo manga, anime, libri, spade, gdr e videogiochi. Fiero, fa battute poco opportune nei momenti altrattanto opportuni, oroglioso della sua nerdaggine e si arrabbia se qualcuno lo chiama Tonyo Cartonio.
Lea: 16 anni, amante della serie FF, è convinta che un giorno sposerà Sephiroth per farne suo schiavo personale. Stramba, perversa e unica nel suo genere.
Giuly: (che poi sarei io) non credo serva che mi conosciate no? Ma tanto lo scrivo lo stesso perchè sono una maniaca dell'attenzione :hey: 22 anni, lunatica, introversa, cambio atteggiamento a seconda chi mi trovo davanti. Posso contare di avere una buonissima capacità di scrivere monologhi interminabili con cui uccido la gente.

Ecco qua. Ora leggete se ne avete il coraggio oppure morite di noia :fg2: Buona lettura!

Incubo alla Cattedrale

Si parte con noi, tutti assieme, in una specie di casa vittoriana (o un castello, non ricordo bene). Ad un certo punto sentimmo un rumore provenire da fuori e ci affacciammo alla finestra. Davanti a noi era spuntata un'enorme cattedrale in stile gotico, ma fatta interamente di quelle che sembravano essere ossa. Prima ancora della cattedrale, che si ergeva imponente davanti a noi, c'era una sorta di galleria/labirinto, unica via d'entrata alla cattedrale.
Il nostro gentleman Francesco, seguito a ruota da Amelie proposero all'unisono di entrare a dare un'occhiata. Tutti quanti, ovviamente, approvarono.
Neanche il tempo di dire "ah", Matt partì in 4° con Betty in mano ed entrò per primo senza aspettare gli altri gridando: "Spero che ne valga davvero la pena! Voglio trapassare qualcuno!".
Tutti gli altri si limitarono a seguirlo... Man mano che ci inoltrammo all'interno della galleria la luce si fece sempre più lieve, arrivando al punto che, superato l'ennesimo angolo, ci ritrovammo in uno stato di semi-penombra. Ma durò poco. Continuando ad avanzare appoggiandoci al muro, sbucammo in una radura. Piccolo problema. Non vedevamo più Matt.
Amelie disse: "Che si arrangi"; gli altri erano un pò preoccupati.
La radura, come aspetto, non era molto rassicurante. Ogni tanto si potevano vedere arti umani sparsi ovunque che sbucavano da sottoterra. Doveva essere un cimitero gestito male.
Antonio cercò di alleviare la tensione creatasi con una delle sue solite freddure: "Hm. Mi sa che quest'anno la coltivazione di arti non sta andando molto bene".
Un vento gelido passò subito dopo che Tonyo finì la frase, con tanto di pagliuzza che rotolava via stile western.
Intanto io, Carlo, Ilaria, Sirin e Lea ci stavamo avvicinando alla cattedrale, lasciando Tonyo, Francesco e Amelie poco più indietro di noi. Riuscimmo ad arrivare davanti al portone della cattedrale, ma di Matt ancora nessuna traccia. Raggiunti anche dagli altri tre, decidemmo di entrare all'interno dell'edificio. L'interno era piuttosto raccapricciante. Scheletri in armatura, lucernari fatti interamente di ossa e corpi impilati gli uni sugli altri a mò di colonna, per sorreggere le arcate. Il fondo della chiesa non si riusciva a vedere a causa della poca luce fioca che emettevano i lucernari, dotati di candele quasi del tutto consumate. Appena valicammo la porta, questa ci si chiuse dietro con un enorme tonfo.
Amelie impassibile disse: "Classico. E ora cosa? I soliti fantasmi maledetti? La solita vociona che ci dirà "non potete più andarvene"?"
"Io punto per la seconda" dissi io.
E così fu. Una voce rauca e profonda si sentiva rieccheggiare all'interno della cattedrale e cominciò a parlarci: "Bene, bene altre 8 vittime da aggiungere per completare il rituale...".
Tonyo sbuffò, per nulla intimorito dalle parole della voce: "Che palle. Sarà il solito Lich che vuole resuscitare la sua armata di ghoul e vuole noi come sacrifici".
Sirin era su di giri: "Un Lich *W* DOVE?!".
La voce, seccata, interruppe i parlanti: "VOLETE CHIUDERE QUELLE FOGNE?!"
"Secondo me è Matt che tenta di farci paura :I Poco ma sicuro" disse Carl, sbadigliando annoiato.
"Sbagliato.", riprese la voce "Il vostro amichetto è sopra di voi, già pronto per fare il mio lavoro sporco. Ma non vi preoccupate, tra poco lo raggiungerete e farete la sua stessa fine!"
Neanche il tempo di finire la frase, che ritrovammo Matt sbucare dal nulla da sopra le nostre teste, sceso probabilmente dall'enorme lucernario sotto cui eravamo al momento. Matt non sembrava essere cosciente. Era pallido (più del solito quantomeno), quasi di colore verdastro; aveva Betty accesa e non sembrava reagire alle nostre chiamate. Insieme a lui, le armature e alcuni dei corpi impilati si cominciarono a muovere, avanzando lentamente verso il nostro gruppo.
"Beh, mierde. Non mi sono nemmeno portata appresso il mio osso personale per fare la festa a questi tipetti anoressici" disse Amelie, cercando di non apparire turbata.
"UFFA! Dovevamo portarci appresso le nostre spade Fra!" gridò Tonyo seccato.
"C'hai ragggione!" rispose Francesco "Potremmo però sempre utilizzare una di quelle spade appese laggiù!"
"La piantiamo di chiaccherare e agiamo?" dissi io, brandendo il primo candelabro da chiesa che mi capitava sottomano.
Tutti gli altri si comportarono di conseguenza. La maggiorparte del gruppo andò per prendersi le spade, mentre Amelie stese il primo scheletro che gli capitò davanti e usò il suo femore come clava. Carlo prese anche lui un candelabro, Sirin seguì l'esempio di Amelie, mentre gli altri presero una spada ciascuno.
"Ma non dovremmo fare qualcosa per Matt?" disse Ila, mentre tentava di stendere uno dei corpi mollacciosi che le si fiondavano contro.
"E' inutle che vi sforziate di far tornare in sè il vostro amico. E' morto ormai, ed è un mio servo".
La voce era più vicina stavolta, e si poteva intravedere una figura che avanzava dal fondo della chiesa verso il nostro gruppo. Era vestito con una tunica grigio scuro damascato, molto lunga, strappata e molto rovinata in alcuni punti. Doveva essere molto antica. Al collo portava una collana con una gemma color ametista, che sembrava brillare di luce propria. Ai fianchi una cintura con varie tasche che contenvano quelle che sembravano pergamene rovinate dal pasare degli anni e boccette con dei liquidi colorati dentro. In una mano ossuta e quasi scheletrica teneva un libro dalla copertina color blu notte, frastagliata e marcia. Man mano che la figura si avvicinava, riuscimmo anche a delineare i lineamenti del viso. Scarno, putrido e quasi in decomposizione. Occhi infossati, labbra assenti che rivelavano una dentatura mal curata e giallastra. Un ghigno si dipinse sul volto scheletrico di quello che effettivamente sembrava un cadavere ambulante.
"LO SAPEVO CHE C'ERA DI MEZZO UN CAZZO DI LICH!" lo interruppe Tonyo, cercando di colpire i due scheletri/armatura che lo attaccavano.
"E FATEMI FINIRE." riprese il Lich, seccato "A meno che non riusciate a trovare il Libro della Vita entro l'aba di oggi, il vostro amico rimarrà così per sempre. Ma tranquilli, tra poco non sarà più un problema".
Appena finì la frase fece fluttuare il libro che teneva in mano sopra le nostre teste. Lea riuscì a leggere il titolo ed esclamò: "E' quello! E' quello il Libro della Vita di cui parlava!"
Il Lich sorrise malignamente e con uno schiocco di dita fece sparire il libro che stava fluttuando sopra di noi.
"Facciamo un giochetto." disse il Lich sghignazzando "Se voi 8 riuscirete a sopravvivere e a trovare il libro che ho nascosto all'interno della cattedrale entro l'alba, potrei anche lasciarvi andare. Ma se non ci riuscite, cosa molto probabile, farete la stessa fine del vostro amichetto".
Non che ci fidassimo molto delle parole del Lich, ma non avevamo molta scelta su cosa fare in seguito.
Appena il Lich vide che eravamo tutti (più o meno) accondiscendenti, schioccò nuovamente le dita e scomparve. Appena sparì però, arrivarono altri scheletri in armatura e altri corpi dalle colonne cominciarono a staccarsi per attaccarci in massa.
"Ora però sono troppi!" disse Carlo cercando di respingere quelli che gli venivano addosso.
Matt intanto si era scagliato contro Francesco e Amelie, cercando di tranciarli con la sua Betty. Francesco però era esperto, e appena ne ebbe la possibilità prese una costola da terra e riuscì ad incastrarla tra i cingoli della motosega. Matt si fermò improvvisamente e cercò di disincastrare la costola dai cingoli della sua adorata. Approfittandone della sua distrazione, Amelie lo colpì alla testa con il femore preso in precedenza. Matt cadde a terrà svenuto, ma si sarebbe ripreso velocemente.
"Era da una vita che volevo farlo. E il bello è che molto probabilmente non si ricorderà nulla." disse Amelie con un ghignetto stampato in volto.
"Ma ti pare il caso ora?" dissi io, che ero finita tra loro chissà come.
"Dovremmo cercare il libro! Non possiamo perdere altro tempo con questi cosi!" disse Sirin preoccupata.
"Di solito in chiese come queste ci dovrebbe essere un archivio o una biblioteca no? Il libro sarà sicuramente là!" disse Ila.
"Troppo ovvio. Ma tanto vale tentare." disse Tonyo stendendo altri scheletri a suon di panciate.
"Ok, allora. Non sarà la scelta più saggia da fare, ma sarebbe meglio dividerci a gruppi di quattro. Uno esplora l'ala destra mentre l'altro l'ala sinistra della chiesa." proposi. "Il primo gruppo sarà composto da me, Carlo, Amelie e Ilaria. L'altro da Tonyo, Francesco, Sirin e Lea. Qualche obiezione?".
Parve di no.
Così, i gruppi si separarono e andarono ad esplorare le ali designate, con il fatto che, se qualcuno avesse trovato la biblioteca/archivio, avrebbe dovuto avvertire gli altri.
Non passò molto tempo da quando ci separammo che l'altro gruppo riusci a trovare l'entrata della biblioteca. Ci avvisarono con un richiamo prestabilito che solo noi potevamo capire.
"FUS ROH DAH!" gridarono in coro Francesco e Antonio.
Il nostro gruppo li raggiunse in men che non si dica, stendendo sempre qualche zombie lungo la via.
"Un richiamo più inventivo no, eh?" disse Amelie, accigliata.
"Stavo per gridare SAMMICH ma poi Tonyo mi ha suggerito il Fus Roh Dah. Non ho potuto fare altro che approvare." disse Francesco ridendo.
"Io lo approvo in pieno. Manteniamolo come richiamo ufficiale!" propose Carl, estasiato.
"SCUSATEMI" dissi io mentre cercavo di respingere gli zombie con il candelabro aiutata da Sirin, Tonyo e Ila "Ma non dovremmo entrare in biblioteca? Mancano poche ore all'alba!".
Il grande orologio posto sulla cima del portone dell'entrata della biblioteca segnava le 3 e qualche minuto. Avevamo poco meno di 3 ore prima che arrivasse l'alba.
"Ah, già dimenticavo" interruppe Tonyo "l'entrata è chiusa a chiave".
"YOU DON'T SAY (ma non mi dire)" disse Carl, per niente sorpreso.
Guardai il portone. Era abbastanza vecchio e il legno sembrava anche marcio e mangiato dalle termiti, quindi pensai che con una buona bottarella sarebbe potuto crollare e permetterci l'entrata.
"Qualcuno con abbastanza forza dovrebbe provare a sfondare il portone..." dissi io.
Tutti si girarono all'unisono verso Tonyo, il quale si sentì non poco a disagio.
"Va bene, va bene, ci penso io. Perchè proprio Matt doveva farsi zombificare? A quest'ora avremmo già risolto tutto con la sua Betty!". disse Tonyo, mentre cominciava a prendere la rincorsa.
Con nostra grande sorpresa non caricò di spalla per sfondare la porta, bensì di pancia! E la cosa riuscì anche bene. Con una sonora panciata Tonyo riuscì a sfondare il portone, che cadde a terra con un enorme tonfo.
Tutti ci affrettammo ad entrare e a risollevare insieme il portone, per evitare visite non gradite.
"Voi altri cercate il libro, io, Giuly, Francesco e Carl cerchiamo di mantenere il portone su e ben chiuso!" disse Tonyo sorreggendo il portone insieme alle persone menzionate.
Ilaria, Amelie, Lea e Sirin nel frattempo cercavano con fervore ogni scaffale, ogni scrivania, ogni cassetto, nel tentativo di trovare il tanto bramato libro.
"Cucinare con le ricette di Nonna Ghoul... che nome orrendo per un libro di cucina" disse Amelie buttando il libro tra gli altri libri scartati, i quali formavano ormai una pila considerevole.
"Quanto tempo credete sia passato?" chiese Sirin guardando ancora tra altri scaffali impolverati.
"A giudicare dalla posizione della luna credo che manchi poco all'alba ormai..." rispose Ila guardando fuori dalla finestra con aria preoccupata.
"Non può essere passato così tanto tempo! A me sembra che siamo qui da poco più di qualche minuto!" disse Lea sfogliando un libro "Uhm, interessante questo libro qua... Magie del Tempo per principianti...".
Intanto i sorreggi-portone erano quasi allo stremo. Gli zombie da fuori continuavano a spingere e a sbattere contro il portone, mettendo a dura prova la resistenza dei 4 ragazzi.
"Ma porca trota quanta forza può avere uno scheletro se non ha nemmeno i muscoli per esercitarla?... YOHOHOHO SKULL JOOOKE!" disse Francesco cercando di smorzare la situazione di tensione venutasi a creare.
"Resistete ancora un pò! Mancano ancora pochi libri!" disse Ila, cercando di vedere le copertine più in fretta che poteva.
"La fai facile! Questi qua spingono come dei dannati!" borbottai io cercando di mantenere dritto il portone.
"Almeno guardate il lato positivo... peggio di così non ci potrebbe andare!" disse Sirin gettando l'ennesimo libro nella pila degli scarti.
Quanto si sbagliava.
Nemmeno il tempo di finire la frase che il rumore di una motosega si fece sentire. Le spinte cessarono all'improvviso e i quattro che sorreggevano il portone si guardarono l'un l'altro con i volti scossi.
"Non mi dite che..." accennò Francesco.
"SCOSTATEVI DAL CENTRO!" urlai agli altri tre, spostandomi di lato e cercando sempre di mantenere su il portone prima che ci potesse cadere addosso.
Appena in tempo. La motosega perforò il portone marcio come se fosse fatto di burro. Dal buco creatosi, si poteva benissimo scorgere il viso di Matt che rideva sguaiatamente e cercava di ampliare il buco creato in precedenza.
"Se mi fa la scena da Shining giuro che lo rado a zero. Odio i clichè." disse Amelie scendendo dalla scala che le aveva permesso di vedere i tomi più alti della libreria.
"SIRIN PORTI SFIGA CAZZO!" urlò Carl, spostandosi di lato.
"Eh oh! Che ne potevo sapere io?!" rispose a tono Sirin, gettando l'ultimo libro del suo scaffale.
Nel frattempo che Matt continuava a creare il buco, Ilaria si avvicinò a Lea, stranamente e completamente assorta nella lettura di un libro.
"Lea, hai trovato il libro giusto?"
"No, questo è un altro. Magie del Tempo per principianti... ma... questi segni... non riesco a leggerli... tu li capisci?"
"DANNAZIONE RAGAZZE NON E' IL MOMENTO DI LEGGERE!" gridai, cercando di mantenere su il portone mentre veniva ancora squarciato dalla motosega di Matt. Le due però, non parvero sentirmi e continuarono nel loro intento di decifrare i segni del libro.
"OH! OH! Ho un'idea!" esultò Tonyo "Cerchiamo di spingerlo addosso agli altri zombie qua fuori! Almeno ce ne libereremo per un pò! Il portone è abbastanza pesante da renderli neutri per poco tempo ma è già qualcosa almeno!".
"Ma potremmo spiaccicare Matt!" disse Sirin, mentre si avvicinava al portone per dare una mano.
"Che altra scelta abbiamo? Salvarci la pelle o farci squartare vivi da quei cadaveri ambulanti. A te la scelta." disse Tonyo, serio.
Ci fu un silenzio di qualche secondo, interrotto bruscamente da un ulteriore colpo dato dalla motosega di Matt alla porta, che ormai stava cedendo del tutto.
"E VA BENE! CAVOLO!" Sirin si unì agli altri dietro il portone, seguita a ruota da Amelie.
"Ehi voi due! Muovetevi!" gridò Amelie a Ila e Lea, ma le due erano troppo assorte nella lettura dello strano libro. "BAH. Come volete! Spingiamo! SU!"
All'unisono, i 6 spinsero il portone con tutta la forza che gli era rimasta e a poco a poco il portone si inclinava, fino a quando...
"ATTENZIONE! CADE!" gridò Francesco, gettandosi di lato assieme agli altri prima che il portone cadesse e potesse creare un enorme nuvolone di polvere che li avrebbe sicuramente accecati temporaneamente.
Il portone, cadendo, fece un enorme fracasso, ma il rumore che fece non era come se fosse caduto sul duro marmo della chiesa. Era un rumore sordo, come se fosse stato "attutito" da qualcosa. O qualcuno. Non appena l'enorme nuvolone di polvere e detriti si dissolse, i 6 videro che a frenare la caduta del portone c'erano numerosi corpi e scheletri, ormai ridotti in poltiglia dal peso enorme della porta. Nel bel mezzo del portone sbucava la motosega di Matt. Sembrava spenta. Tutto in quel momento tacque. I 6 si guardavano l'un l'altro con facce preoccupate e quasi disperate. Nessuno sapeva che cosa avrebbero dovuto fare da quel momento in poi. Continuavano ancora a guardare la motosega che aveva perforato il centro del portone. Sapevano che sotto di essa, anche Matt era rimasto sepolto sotto il peso dell'enorme portone.
Sconsolati e senza fiatare, decisero di trovare una via d'uscita ed allontarsi al più presto da quel luogo infernale.
"Scusate prima voglio controllare una cosa" disse Amelie saltando sull'enorme portone e avvicinandosi sempre più verso il centro, dove c'era Betty. Con sotto Matt, molto probabilmente più morto di prima.
"Amelie, non mi pare il caso... " dissi io raggiungendola e poggiandole una mano sulla spalla.
Io e lei rimanemmo pochi istanti a guardare fisse verso la motosega, finchè questa improvvisamente non ricominciò a girare e a tagliare il resto del legno che la circondava.
Con uno scatto velocissimo presi Amelie per un braccio e cercammo di scostarci entrambe per evitare un colpo di motosega ben lanciato. Purtroppo non fummo molto veloci e il colpo ci prese ad entrambe. Ad Amelie la colpì sul braccio libero, quasi tranciandoglielo, a me sul fianco ma continuammo ad allontanarci nonostante il dolore lancinante.
Con nostro grande stupore (nonchè terrore) dal buco, ormai a grandezza d'uomo, del portone, uscì Matt, quasi illeso, brandendo ancora la sua Betty e cominciò a guardarci uno ad uno con sguardo omicida. Nemmeno un portone da 3 quintali era riuscito ad ucciderlo completamente.
Francesco e Tonyo aiutarono me ed Amelie a reggerci in piedi. Il dolore causato dal taglio fatto da Matt e l'ingente e continua perdita di sangue ci stava facendo perdere i sensi.
Ad aggiungere la beffa al danno ci fu il fatto che, in quel momento, ricomparve il Lich, fluttuando a pochi metri sopra di noi con il solito ghigno stampato in viso.
"Ebbene?" cominciò "Mi pare di aver capito che non siete riusciti a trovare il mio libro vero?". Mentre diceva questa frase, il libro gli comparve di nuovo tra le mani. "Mi spiace, ma avete perso. Perderete la vostra vita e mi servirete per il resto dell'eternità. Non potete fare nulla per impedirmelo!"
"E invece no!" disse una voce conosciuta interrompendo quella del Lich.
Ormai rassegnati al nostro destino, quella voce sembrava darci una luce di speranza.
"I-Ila?" dissi con un filo di voce, appoggiata come potevo a Tonyo e tenendomi con la mano libera la ferita.
"La cosa finisce qui..ehm... COSO!" disse Lea brandendo in mano il libro che stano leggendo prima con Ila. La cosa pare inquietare non poco il Lich.
"DOVE L'AVETE TROVATO?! RIDATEMELO! TU!" gridò il Lich indicando Matt "DISTRUGGILE! RIPRENDIMI IL LIBRO!"
Matt cominciò a correre verso Ila e Lea ma appena pochi passi da loro cadde a terra. Sirin e Carlo lo tenevano fermo dalle gambe.
"DANNAZIONE ILA! LEA! SE DOVETE FARE QUALCOSA PER SALVARCI IL CULO FATELO ORA!" gridarono Carl e Sirin assieme.
"Si!" disse Lea, sorreggendo il libro per Ila che comincio a leggere alcune righe dello stesso.
"TEMPUS RITROSO! TEMPUS RITROSO! RITORNA AL PASSATO! RITORNA AL PASSATO! FA CHE QUESTO NON SIA MAI ACCADUTO! TEMPUS RITROSO! TEMPUS RITROSO!"
Dopo che Ila finì di pronunciare queste parole, una luce abbagliante parve scaturire dal libro e riempì l'intera cattedrale, rendendoci incapaci di vedere cosa stesse succedendo intorno a noi. Sentimmo solo un sonoro "NOOOOOOO!!" gridato dal Lich, grido che, piano piano, sembrava affievolirsi e allontanarsi da noi.

Passarono i minuti, anche se sembravano ore, e ci ritrovammo tutti nel salone della nostra casa. Io e Amelie non eravamo più ferite, Matt era steso a terra, rannicchiato e abbracciato alla sua Betty, meno pallido e sicuramente non più morto. Sembrava dormire abbracciato alla sua motosega. Tutti gli altri erano lì, chi su una poltrona, chi sul divano, ma parevano stare bene. Ci guardammo a turno in viso, raggianti e felici di essere scampati a quell'inferno e di essere finalmente tornati alla nostra vita di sempre.
"E ancora una volta Ila salva la giornata òwò" disse Ila scattando in piedi, ma ricadendo subito dopo sul divano sfinita.
"Eh, già... grazie Ila.." dissi io sorridendole. Neanche il tempo di finire la frase, tutti finimmo con l'addormentarci, seguendo l'esempio di Ila e Matt. Troppo sfiniti per parlare, troppo sfiniti per esultare, ma una cosa era certa: non avremmo mai dimenticato l'avventura di quella notte.

Fine òwò
 
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17 replies since 10/1/2012, 13:53   92 views
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