Sogni da incubo., Sogni che meritano di essere raccontati.

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DarkGiuly
CAT_IMG Posted on 1/2/2012, 22:56 by: DarkGiuly




Posto la Prima Parte :U Sennò la storia sarebbe stata troppo lunga xD Godetevi questo spezzone nel frattempo!


Incubo del risveglio - Parte 1


Era una mattina soleggiata quella notte (???)
La soffitta era ridotta malaccio, così il nostro gruppo, dopo varie lamentele e quant'altro decise di darsi una mossa e ripulirla a dovere. I primi a raggiungere la soffitta fummo io, Carl e Amelie.
Amelie tossì per la troppa polvere.

-Dire che qui ci abitano come minimo dei conigli della polvere è dire poco.
-Beh, se non facciamo noi il primo passo, lo faranno loro – disse Carlo ridendo.
-Loro chi?
-I conigli della polvere ovvio!

Colpii Carlo sulla testa per la pessima battuta.

-Se continuiamo a perdere tempo la soffitta non si sistemerà da sola!
-Ma come? Pensavo che avessi creato un dispositivo anche per questo!- Matt era arrivato in cima alla scala e la sua testa faceva capolino dalla botola da cui entrare.
-In effetti dovrei crearne uno per farti stare zitto :U

Le discussioni andarono avanti per un po' allo stesso modo, ma alla fine, quando tutti arrivarono in soffitta, cominciarono a svuotare scatoloni e a spolverare. Sirin, prendendo uno scatolone un po' rovinato, fece cadere un mucchio di libri per terra. Sbuffando, si chinò e cominciò a riprenderli.

-Maremma bona quanti libri! - disse Sirin spolverando alcuni dei libri presenti.
-Sono tutti i miei libri sui racconti dell'orrore... misti a quelli di Tonyo su Lovecraft....le risposi io.
-Uh! Posso...
-No, non puoi leggerli.
-E soprattutto NON DEVI – disse Tonyo facendo una delle sue tipiche rape face
-Si, si ho capito... -sbottò Sirin posando il libro su uno scatolone vicino a lei.

Passarono le ore, e dopo il lavoro unito di tutti quanti, la soffitta si poteva dire quantomeno sistemata. I libri erano stati spolverati e sistemati negli scaffali, gli scatoloni svuotati e i vestiti vecchi erano già stati messi a lavare. Tutto sembrava procedere per il meglio in quella giornata stranamente normale. Al calar della sera, decidemmo di andare a letto un po' prima, dato che avevamo lavorato tutto il giorno per la storia della soffitta. Tutto sembrava quieto e tranquillo, fino a quando, nel bel mezzo della notte non sentii dei passi vicino alla mia camera. Andai ad indagare e seguii il rumore dei passi fino alla scala della soffitta, che era stata calata da chissà chi.

-Che diavolo ci verrebbe a fare qualcuno in soffitta a quest'ora? - pensai.

Salii le scale piano, in modo da non fare rumore, quando vidi una figura seduta a terra, illuminata da una fioca luce, procurata da una candela poggiata lì di fianco. Mi avvicinai alla figura chinata, come se stesse leggendo qualcosa e riuscii a distinguere nella fioca luce emanata dalla candela, dei lunghi capelli castani.

-Sirin? Che fai alzata a quest'ora?

Nessuna risposta.

-Oi. OI! Sirin!

Niente. Nada. Nizba. Rien de rien. Sembrava totalmente assorta nella sua lettura.
-Oh beh, – ripresi – fai quello che ti pare, io torno a dormire... non posso certo perdere tempo per stare tutta la notte qui a prendere freddo... cerca di dormire anche tu!

Sirin fece un cenno col capo come per acconsentire. Ah, ma allora ci sentiva!
Scesi la scala e la lasciai in soffitta a leggere, poi me ne tornai a letto.

Il mattino seguente sembrava di nuovo una giornata normale. Gli uccellini cinguettavano, Matt rincorreva Amelie fuori in giardino di buona mattina come esercizio rinforzante, e uno strano cerchio era disegnato al centro del mio laboratorio...

-Aspetta... COSA?! - esclamai.

Di solito tenevo il laboratorio perfettamente sistemato e in ordine. Nulla lasciato fuori posto, e porcobioparco, il pavimento doveva sempre essere pulito e sterilizzato! Cos'era quell'affare disegnato per terra?

-Eppure mi pare di averlo già visto da qualche parte... Mah.

Sarà. Ma dovevo scoprire prima di tutto CHI aveva osato fare una cosa del genere. Attraverso i vari altoparlanti situati all'interno della magione, chiamai un'adunata, e feci riunire tutti i presenti nel laboratorio.

-Cos'è, hai deciso di fare un esperimento di gruppo? - disse scherzosa Lea.
-Non sono in vena di scherzi, Giuly. Perchè ci hai chiamato? - sbottò Amelie, seccata.

Indicai con un gesto secco il disegno fatto a terra.

-Eeeee... quindi? -disse Ilaria, alzando un sopracciglio.
-QUESTO. Chi è stato. Voglio un nome. O due. O di quanti chenesoio siano stati a disegnare quell'obrobrio decisamente antiestetico sul pavimento del MIO laboratorio.
-Maccheneso guarda. Figuriamoci se mi metto a disegnare cavolate a terra. - disse Matt vistosamente annoiato.
-VOI! - gridai indicando tutti i presenti nella stanza – dov'eravate ieri notte?

Tutti si guardarono tra loro con faccia piuttosto scettica alla “is this bitch serious?”.

-Dormivamo, che volevi che facessimo?! - disse Francesco un po' accigliato.
-Beh, non tutti però... - dissi guardando verso Sirin – Ho sentito dei rumori ieri sera, e sono uscita dalla mia camera per vedere cos'erano... E ho finito col trovare Sirin che leggeva da sola in soffitta alle 3 di notte!

Sirin sembrava parecchio perplessa dalla mia accusa. Sembrava come cascata dalle nuvole.

-Ma veramente io ieri dormivo pure...
-E poi – la interruppe Carlo – Sirin che legge? MA DAI.
-Ehi, guarda che leggo anche io... qualche volta! Ma in ogni caso, ieri sera non ho fatto altro che dormire! Figuriamoci se mi alzavo per leggere!
-Ah, è così? - la interruppi nuovamente – e quei segni di pittura che hai sulle mani come me li spieghi?

Tutti si voltarono a guardarla. In effetti, Sirin aveva delle strane macchie di vernice nelle mani, ma lei sembrava piuttosto shokkata dalla cosa. Continuava a guardasele con aria piuttosto confusa.

-Io non ho idea di come mi sia fatta queste macchie!
-Magari dipingendo quel coso là? - risposi io.
-Ti ripeto che non sono stata io! Lo giuro! Non ne avrei avuto motivo!

Sembrava piuttosto convincente in effetti. Continuava a guardarci con aria supplichevole e da cane bastonato.

-Va bene, va bene. In fondo è solo un disegno fatto male. Più tardi lo cancelliamo. Ora dobbiamo pensare al giardino.
-PORCOC- pensavo te ne fossi dimenticata! -sbottò Matt.
-Ti conviene preparare Betty allora, Matt. -disse Amelie con un ghignetto sul viso.
-Per cosa? Per squartarvi a metà?
-Per le siepi.
-Avrei preferito la prima opzione sinceramente.
-Va bene, va bene. Ora basta cianciare! - disse Tonyo, brandendo un rastrello – E' ora di lavorare u.u
-Non ti facevo così laborioso Tonyo – disse Lea, prendendo a sua volta un paio di forbici da giardino.
-Prima finiamo, prima si mangia!
-Ah, ecco dove c'avevi la testa...
-NO AMELIE NON PUOI PRETENDERE DI POTARE UNA SIEPE CON UN FEMORE GIGANTE. - di nuovo Ilaria e Amelie che battibeccavano per cose inutili. Un classico.
-Lo faccio sempre e mi riesce anche piuttosto bene...
-Ma rovini gli oleandri così!

Insomma, la cosa andò avanti per parecchi minuti. Quando tutti ebbero preso i loro attrezzi, decidemmo finalmente di avviarci verso il giardino. Osservai il cerchio ancora una volta, cercando di capire cosa rappresentasse. Più pensavo che fosse un disegno fatto male, più la mia testa mi diceva che era qualcosa di più; mi ricordava dannatamente qualcosa. L'avevo già visto quel disegno, ma dove? Mugugnando ancora per un po', presi la mia fidata cesoia e mi avviai verso il giardino, pensando che mentre lavoravo prima o poi mi sarebbe venuto in mente.

Era quasi l'ora di pranzo quando il giardino era stato messo a posto per una buona metà. Decidemmo così di avviarci a mettere qualcosa sotto i denti prima di poter continuare il lavoro. A pancia vuota non si lavora mai come si deve, e il sole cocente non aiutava molto. Carl, Lea e Ilaria si avviarono verso la cucina mentre noi altri preparavamo il tavolo per mangiare fuori all'aperto. La giornata era piuttosto buona, ed era l'ideale per pranzare fuori. Cielo sereno, leggera brezza rinfrescante, pace assoluta, tentacoli che spuntavano fuori dall'erba come piante, le urla di Carlo e Sirin...

-SPE'. C'è qualcosa che non va. - dissi io fermandomi di colpo e guardando com'era il punto della situazione.

C'erano dei fottuti tentacoli che sbucavano da sottoterra, disseminati per tutto il giardino.

-Ok. Chi è stato il genio a piantare semi di tentacoli in giardino? - disse Amelie, cercando di fare una battuta.

Nessuno la considerò. I tentacoli avevano preso Sirin e Carlo, i quali cercavano disperatamente di liberarsi, dimenandosi e agitandosi.

-Una mano voi altri no, eh? - gridò Carl, sbattuto a destra e a manca dal tentacolo.
-Ah, mi secca alzarmi... ho appena trovato un punto comodissimo sull'erba – disse Tonyo, steso a terra.
-Ah beh, allora il pranzo te lo cucini da solo...
-ALL' ARMI!!

Tonyo balzò in piedi trascinandosi dietro Francesco e corsero verso dove avevano appoggiato i loro attrezzi da giardino.

-Pronto Fra?
-Pronto. E' ora di potare qualche tentacolo...
-Consideratemi dei vostri allora! - Matt azionò la sua Betty. Si vede che non avrebbe potuto evitare una situazione del genere. Insomma, sminuzzare roba era il suo passatempo preferito.
-Spero non vi starete dimenticando della sottoscritta e della sua fidata cesoia! - affiancai i tre e ben presto fui raggiunta da Amelie.
-CHI DICEVA CHE IL MIO FEMORINO NON SAREBBE SERVITO A NULLA?!
-ZITTA E PICCHIA QUEL COSO PRIMA CHE STUPRI CARL E SIRIN! - rispose Ila dietro la porta della cucina, nascosta assieme a Lea.
-Oi, Ila! Non portare sfiga eh! - gridò Sirin che tentava di liberarsi del tentacolo mordendolo e dimenandosi.

Era il momento di agire. Tutti quanti ci lanciammo contro i tentacoli che tenevano intrappolati Sirin e Carl. Matt fu il primo a cercare di vibrare il colpo di motosega verso quello che teneva stretto Carl ma con sua grande sorpresa si ritrovò col farsi levare dalle mani la sua Betty da un'altro tentacolo sbucato fuori dal nulla. Stessa sorte capitò agli altri tentativi di attacco da parte degli altri. Tonyo e Francesco si videro togliere dalle mani le loro due enormi forbici da giardino mentre cercavano di tagliare l'enorme tentacolo che stritolava Sirin. Amelie perse il suo femore e a me venne tolta la cesoia. Mi ci aggrappai con tutte le forze, ma quei tentacoli sembravano possedere una forza a dir poco sovrumana.
Di punto in bianco, quando tutti fummo completamente disarmati, i tentacoli cominciarono a scomparire sottoterra. Piccola problema. Si stavano trascinando sotto anche Carl e Sirin. Io e gli altri cominciammo uno sfiancante tiro alla fune per impedire che ciò accadesse. Per distribuire equamente le forze, Tonyo e Francesco si misero a tirare dalla parte di Carl, mentre io, Matt e Amelie da quella di Sirin.

-Cazzarola, metteteci un po' più di forza! - gridò Sirin in preda al panico.
-E SECONDO TE CHE STIAMO CERCANDO DI FARE?! - le rispose Matt, ormai sfiancato dal troppo tira e molla col tentancolo.
-GGNNNN!!! Coraggio Fra! Fai lavorare quei muscoli! - incitò Tonyo, continuando a tirare come un dannato.
-MA QUALI MUSCOLI?! Questi due stecchini che mi ritrovo come braccia?!
-Aridaje ragazzi, un po' di animo! Qui quello che rischia di essere tentaclerap-izzato sono io! - disse Carl, agitato.

Dopo varie strattonate da parte dei tentacoli, questi diedero un colpo ben assestato ai loro avversari, e li fecero volare via. Chi sbattè contro un albero, chi finì dentro il capanno degli attrezzi con un tonfo. Tutti cercarono di rialzarsi, nonostante le brutte botte prese.

-Dannati tentacoli... - disse Tonyo massaggiandosi la testa.
-Ma quanta forza c'hanno??? - disse Matt, alzandosi da terra e spolverandosi – ah ma non la passeranno liscia! SI SONO PRESI LA MIA BETTY!
-E LA MIA ARTEMIS! - sbottai io.
-E ANCHE NOIIIII – Sirin stava gridando come un'ossessa.

Nel tempo che noi ci stavamo ripigliando dalla botta subita, lei e Carl stavano venendo portati sottoterra dai tentacoli che li avevano afferrati.

-No! No! NO! NON VOGLIO CHE FINISCA COSI!

Carlo cercava di aggrapparsi a qualche radice a fior di terra pur di non venire trascinato giù, ma purtroppo la forza creata dal tentacolo lo superava di netto, e prima che noi altri potessimo fare qualcosa, entrambi erano già scomparsi sotto terra.

-Oh no... - Ila e Lea, come tutti noi altri, avevano assistito alla scena allibiti e incapaci di poter reagire.

Tutti noi ci sentivamo letteralmente a pezzi. Non potevamo credere che i nostri due amici erano stati trascinati sotto terra e che noi altri non avessimo potuto fare nulla per impedirlo. Ad un tratto però, sentimmo altre urla. Erano di nuovo Sirin e Carl! Allora non erano persi! Le urla erano soffocate, ma c'erano e sembravano provenire proprio da...

-Il mio laboratorio! Vengono da là!

Gli altri capirono subito e ci precipitammo al piano di sotto, verso il laboratorio. Dio solo sapeva che cosa avremmo trovato laggiù.

Continua...

Edited by DarkGiuly - 4/2/2012, 17:59
 
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