Murof Chronicles., la storia <3

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Rodja95
CAT_IMG Posted on 20/4/2012, 10:01 by: Rodja95




Prologo:
La notte del Fato, le stelle che cadranno dal loro giaciglio.
La notte della morte, le nuvole bagneranno con le loro lacrime la terra affranta dal fuoco.
La notte dell’ultimo grido, Il caos infesterà nuovamente la Terra.

Scolpita nella roccia granitica di quel monumento al centro della piazza della Capitale di Murof, la profezia della distruzione guardava tutti dall’alto con le sue parole tanto oscure e tanto minacciose. La notte finale della terra, che sarebbe giunta quando la stirpe magica si sarebbe ribellata ai sigilli di quella Terra incantata, incombeva, e le notti scorrevano come la sabbia dentro una clessidra. C’era chi diceva che fosse una frottola, la solita leggenda per spaventare i bambini, c’era chi ci credeva davvero e prestava attenzione alla sua vita, cercando di non cadere nelle trappole dettate dalla perdizione. E c’era chi ignorava e lasciava andare, tenendo però gli occhi aperti.
Sì, perché tutti, nel loro piccolo, erano certi che qualcosa stava per cambiare, che la fine si stesse per annunciare, terribile come non mai.
E il primo segno che qualcosa stesse andando storto si ebbe quella notte d’estate, quando un gran rombo squarciò il silenzio tombale che regnava nell’aria tinta di stelle. Un rumore, una luce intensa e poi la terra che tremava.
Tutto ciò nel giro di una notte insonne.

Un gran fracasso urtò le orecchie di Mari, che si svegliò di botto, sudata da capo a piedi. Sentì un gran bruciore alla bocca dello stomaco e un prurito terribile sul tatuaggio del dragone, il simbolo della sua stirpe. Mari Phoenix, la ragazza prudente e insicura, si alzò dal letto e si diresse di corsa verso la finestra di casa sua.
Nel buio della notte, una luce soffusa celestina all’orizzonte destò la sua attenzione e la sua mente ancora scossa dall’incubo, che non avrebbe mancato di raccontare al resto della compagnia.
“ Devo avvisare gli altri …” pensò, afferrando il suo ciondolo a gufo. Pensò rapidamente, e il messaggio venne inviato. Si vestì rapida e uscì di casa dalla finestra, l’inquietudine di quella cosa la stava pian piano distruggendo.

Un sentiero perso in mezzo al bosco di abeti veniva rapidamente calpestato dai piedi di un gruppo di ragazzi, che non sembravano avere intenzione di fare un’innocente passeggiata notturna. Erano di corsa, diretti verso la base del gruppo, dove avrebbero incontrato il resto, preoccupati e eccitati insieme da quello che era accaduto.
Tutti si erano svegliati in preda al panico e all’adrenalina, e vista la luce in cielo, non avevano fatto in tempo a ricevere il messaggio della prima che aveva avvertito il presagio, Mari, che già erano usciti da casa loro diretti verso il luogo d’incontro.
Davanti a tutti Mayen, il corto ciuffo mosso dal vento che gli sferzava il viso durante la corsa. Nonostante il suo abito immacolato e il suo portamento, la terra non macchiava il biancore della sua giacca e dei suoi pantaloni e il borsalino era conficcato sulla testa, incapace di essere spazzato dalla corsa. Solo gli occhiali da sole erano stati tolti, di notte sarebbero stati solo d’intralcio.
Poco accanto a lui, un giubbotto di pelle e abiti stracciati e rockettari aderivano al corpo di Fire, o Valerio, mentre la sua chitarra dondolava dietro la schiena e i suoi orecchini a teschi rilucevano sotto la luce fioca della luna. Grazie alle fiamme che emanava dagli abiti, i ragazzi non erano circondati dal buio del bosco, le cui fronde impedivano per la maggior parte di vedere il sentiero.
Poi Gira, che preso un po’ dalla paura di uscire da casa sua, camminava dietro a tutto il gruppo, con la sua immancabile maglietta larga e il suo abbigliamento da semplice apprendista mago.
La sua voglia di muoversi era pari a zero, e l’unico che in qualche modo lo spronava a muoversi era Emanuele, che nonostante il fisico un po’ grassoccio, riusciva a camminare con agilità, E grazie ai suoi piedi nudi utili a captare le vibrazioni del terreno, riusciva a sopportare la durezza del terreno e non inciampare sulle pietre e i ciottoli.
“ vedi di muoverti Gira! Mari ha detto chiaramente che era grave!” disse, con il fiatone dato dalla corsa dietro Mayen e Fire. Gira lo guardò e alzò il sopracciglio:” Ma sarà uno scherzo, nessuno ti sveglia alle due di notte per una cosa tanto banale!”
“ banale non lo è di sicuro, pure io mi sono svegliato in preda agli incubi. E di certo odio che qualcosa mi disturbi mentre dormo.” Intervenne Mayen, fulminandolo con lo sguardo. Il mago si rimpicciolì di colpo e prese a correre, intimorito leggermente dallo sguardo assassino degli occhi del compagno. Gli altri due sghignazzarono soddisfatti.
La base era vicina, e dopo altri cinque minuti di camminata, ad accoglierli sulla cima della collina sede della casa delle riunioni stava Shondraya, sguardo serio reso ancora più inquietante dalla tonalità verde dei suoi occhi incorniciati dal viso tondo e paffuto, ma adorabile.
“ Ci avete messo una vita! Stavate facendo la manicure o cosa?” disse, puntandosi in avanti e bloccando la corsa dei ragazzi:” noi ragazze siamo già tutte qui … e Mari sta iniziando a preoccuparmi seriamente.”
“ Che le succede?” chiese Emanuele con una voce alquanto disperata.
“ Beh … vedere.” Li condusse dentro una base in legno e metallo, una specie di baracca ma ben costruita, che fungeva loro da base segreta per le emergenze.
Fuori stavano una ragazza dai lunghi capelli castani e i cui occhi ambrati simili al miele fissavano il cielo, persi nel vuoto, Il tatuaggio della fenice sul suo petto andava su e giù a ritmo del suo respiro veloce, e nonostante il freddo, indossava abiti succinti ed era a pancia scoperta. Aveva l’aria di essere abbastanza scioccata.
Era insieme a una ragazza dai capelli rossi e ricci e vestita totalmente di nero, il teschio sulla collana argentata che dondolava a ritmo del suo corpo e del suo braccio che accarezzava la schiena a Shiro, la ragazza che guardava la luna con occhi persi.
“ Nina … riprenditi.” Le sussurrò Shana appena vide Shondraya arrivare insieme ai ragazzi:” Sono arrivati gli altri.”
La ragazza si girò verso il gruppo, e mormorò:” dentro …” indicando la porta della base. Il resto entrò, lasciando le due a riflettere fuori. Dentro una stanza dalle pareti di legno, con un tavolo basso al centro con sopra il lucernario, una piccola lampada a olio che diffondeva una luce aranciata, stava in un angolo, accucciata coma un cane, Mari, tatuaggio del drago sul braccio come in incandescenza, e dondolava, come in preda al panico.
“ Mari … sono arrivati gli altri, su!” le disse una ragazza accanto a lei, corti capelli castani e occhi cioccolato, abito verde fino a mezza coscia con un mantello largo.
“ Sheila, va a chiamare Shana e Nina, ci penso io qui …” fece Julianne, o Julie, accovacciata come un lupo alla luna in cima a una pila di scatoloni lì accanto. Fece un balzo facendo volare il suo mantello via dal volto e andò accanto alla ragazza che ancora stava in quelle condizioni.
Sheila si alzò e uscì, rientrando rapidamente con una Shana che sosteneva a fatica Nina, che guardando in direzione di Mari ritrasse lo sguardo fuggente.
“ Mari … siamo tutti qui, parla adesso!” la incoraggiò Julianne. La ragazza alzò gli occhi, e l’orecchino a dragone che le avvolgeva l’orecchio destro brillò sotto la luce debole della lampada sul tavolo.
“ Ragazzi … grazie di essere venuti.” Disse, mettendosi seduta e a testa bassa.
“ Ci hai convocato qui per … quella cosa, vero?” fece Shondraya, sedendosi per terra a gambe incrociate. Tutti presero posto, Sheila accanto a Shondraya, I maschi in pila alle scatole,Nina accanto Mari e Shana vicino, Julianne accovacciata come prima sulla pila.
“ Esatto … il tatuaggio ha iniziato a farmi male … non so perché, e questo non mi fa stare tranquilla.” Disse debolmente la mora, scostando un ciuffo di capelli ribelli dagli occhi.
“ Nessuno è tranquillo, e io sono nervoso per il fatto che quel maledetto rombo mi abbia svegliato mentre stavo dormendo …” intervenne Mayen, inforcandosi gli occhiali da sole.
“ Certo è che restando così a fare niente non riusciremo a capirci più di quanto già non capiamo …” aggiunse Gira, dondolando le gambe da sopra lo scatolone.
“ Già io non ci capisco niente …” disse Nina, abbassando lo sguardo
“ Nemmeno io … è da prima che ho una strana sensazione, davvero pessima … “ fece Shana, guardando tutti scetticamente.
Sheila girò lo sguardo fuori dalla casa e mandò un lungo sospiro:” E se fosse … una stella?”
“ Una stella?” esclamarono tutti quanti insieme fissandola.
“ In effetti non mi sembra un’ipotesi tanto assurda …” intervenne Emanuele:” è da prima che i miei piedi avvertono una forte vibrazione, come di un’energia fuori dal comune.”
“ Ma non può essere una stella … è assurdo! Non tiriamo fuori queste baggianate.” Disse Julianne giocherellando con il suo ciondolo berserk.
“ Julie ha ragione ragazzi, è praticamente impossibile! Io dico che è uno dei soliti sbalzi d’umore di Mari a causa delle sue “cose”..” Fece Mayen.
Le ragazze lo fulminarono:” Spera che in uno di quei momenti tu non sia nei paraggi, altrimenti saresti in guai seri …” sbottò Shondraya, puntandosi verso di lui come prima:” altrimenti …” estrasse il suo coltello svizzero dalla tasca puntandolo verso il naso del malcapitato.
“ Non iniziamo con i bisticci … la situazione è seria!” parlò Mari stavolta, alzandosi in piedi:” Qualunque sia quella cosa caduta dal cielo, che sia una stella o un sasso molto veloce, certo è che le cose stanno per cambiare … Come se la profezia …”
“La notte del Fato, le stelle che cadranno dal loro giaciglio … non pensavo potesse davvero accadere.” Borbottò Sheila, finendo per attirare gli sguardi attoniti degli altri.
“ Dici che …” intervenne Shondraya guardandola.
“ Può darsi, è solo un’idea … ma spero vivamente, come tutti, che non sia vero.” Finì di parlare la ragazza, gettando gli altri in uno sconcerto tagliabile con un coltello.
Un lungo silenzio piombò sulla stanza.



Angolo di Rodja:
Allora, eccomi qui. Dato che non sono andata a scuola oggi, ho pensato di iniziare a scrivere il tutto. Mi scuso adesso per aver ... come dire ... messo me come inizio di tutto, Non è fatto apposta ma dovevo pur fare in modo che tutto avesse un inizio decente,
Ci siete tutti, e anche se le descrizioni sono incoerenti ( non ho descritto tutti con uguale accuratezza), nei prossimi capitoli cercherò di fare in modo che tutti siano ben definiti. OK?
spero sia piaciuto.

Edited by Rodja95 - 20/4/2012, 11:20
 
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