Murof Chronicles., la storia <3

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Rodja95
CAT_IMG Posted on 3/8/2012, 18:24 by: Rodja95




Capitolo 4. Siccome non l'ho riletto, se notate errori me lo dite, altrimenti MAGNEMA (Cit).


Il giovane teneva il borsalino chino sugli occhi, le mani giunte davanti alla bocca e l’espressione pensierosa.
Tutti erano muti e increduli. Dopo le parole di Mayen, sembrava che un grosso masso fosse caduto sulle loro spalle. Quindi l’avvenimento della sera prima non era una mera curiosità ma il preannuncio di qualcosa di grave? Nessuno se lo aspettava per davvero, solo quel vago presentimento lecito quando succede qualcosa di imprevisto e meraviglioso.
“ Riflettiamo.” Fece Fire, cercando di smorzare la tensione:” Può darsi che la minaccia sia meno grave di quanto pensiamo.”
“ Fire, c’è stato il bagliore rosso del cielo, quello della profezia. Seguito dal viola, COME NELLA PROFEZIA. Non mi sembrano due fenomeni tanto casuali quanto quotidiani.” Lo interruppe Cla, guardandolo accigliato. Le fiamme sul corpo di Fire si spensero come se tutto il suo tentativo di calmare le acque si fosse affievolito di colpo. Si sedette di botto su una roccia e sospirò rumorosamente.
“ Mayen, non vai a controllare?” gli fece Emanuele, andandogli accanto.
“ Non amo vedere la gente triste … ci vado tra un po’.” Fece l’altro, la voce bassa e cupa.
“ Una cosa che non capisco è come noi possiamo centrare in tutto questo. Perché ci stiamo preoccupando così tanto in fondo?” disse Gira, andando avanti e indietro agitato.
“ Tesoro, se il regno viene distrutto, noi che abitiamo su questa terra moriamo con lui. Un po’ l’affare sarà pure nostro no? E smettila di camminare su e giù, mi sta venendo il capogiro a guardarti.” Rispose leggermente acida Shondraya, facendolo sedere di botto.
Mari si grattò il braccio e guardò verso la capanna. Da dentro si sentivano, seppur debolmente, pianti di donne e uomini, singhiozzi e una nenia cantilenante, un canto funebre a giudicare dalla monotonia dei versi.
Tutto quel clima le metteva ansia.
“ Ti facciamo compagnia Mayen? Sarà ora di chiedere informazioni.” Disse la ragazza, guardando il compagno. Lui alzò lo sguardo e si mise in piedi.
“Chi vuole seguirmi …” con passo lento, penetrò nell’oscurità della capanna seguito dal resto del gruppo.
All’interno della capanna stava una scalinata di legno portante di sotto, illuminata all’entrata da una lampada ad olio tremolante e che emanava una luce debolissima. Sicuramente era il segnale per trovare la scala.
I ragazzi scesero cauti la scala, e si ritrovarono in una stanza modestamente grande circolare. Il soffitto era basso e dentro quasi si soffocava, dato il numero di candele accese e lo scarso ricambio d’aria. Un ronzio insopportabile sconvolse le loro orecchie. C’erano numerose donne, raccolte in un largo cerchio al centro della stanza, a cantare e lamentarsi per quel qualcosa che stavano circondando. Tutt’intorno, altre persone che singhiozzavano in silenzio o piangevano disperate e pregavano sussurrando o a voce alta, a seconda di quanto la loro fede fosse andata persa per quello che era successo.
“ Mayen …” lo chiamò sottovoce Shana:” Perché il vecchio muore proprio quando succede qualcosa di brutto?”
“ Lui è l’unico che rimane sempre in contatto con il mondo degli antenati. Per farlo, si dice che assuma ogni giorno una sostanza, che assunta in caso di pace non provoca assolutamente niente al fisico di chi la ingerisce. Quando invece succede qualcosa di male, quella sostanza si tramuta in veleno incurabile che uccide all’istante chi ne fa uso. È un metodo strano e tetro a mio parere.” Sussurrò lui, cercando di avvicinarsi.
Nel mentre Mari chiamò il suo drago Soul:” Soul .. vola verso la capitale e controlla la situazione.” La ragazza infatti sospettava che, dopo che avevano lasciato le lettere di addio, i familiari suoi e dei suoi amici si fossero messi subito alla loro ricerca, per fermarli. Se ne avesse avuto la conferma, avrebbero dovuto andarsene da lì prima possibile per evitare di essere rintracciati.
L’alone del drago aleggiò silenzioso verso l’imbocco della scala, e sparì lasciandosi dietro una luce azzurrognola.
Intanto il resto del gruppo si era avvicinato al gruppo delle donne cantanti. Queste erano vestite tutte di un blu oltremare scuro e lucente sotto la luce giallognola delle candele, e più ci si avvicinava a loro, più il ronzio aumentava e si potevano capire più o meno i versi della canzone che andavano recitando.
Mayen si avvicinò a una di loro. Stranamente, il resto della gente nella stanza sembrava non aver dato importanza alla loro presenza.
Appena toccò la spalla alla donna in questione, quella si voltò lentamente come se quel tocco dal nulla non l’avesse minimamente scossa. Appena vide il ragazzo, sbarrò gli occhi:” Mayen …” negli occhi della donna sembrò luccicare una scintilla materna e familiare.
“ Zia …” sussurrò lui, non protendendosi a gesti d’affetto. Guardò verso il centro e scorse il viso del vecchio.
Un viso anziano, rilassato dalla morte e colorato dal veleno che lo aveva ucciso. La pelle era diventata violastra, quasi fucsia. Il cadavere aveva indosso una tunica bianca, e l’uomo teneva le mani incrociate sul petto.
“ Quando è successo?”
“ Stanotte, di colpo.” Rispose la donna, riprendendo a cantare quasi automaticamente.
Il ragazzo si scostò accigliato.
“ Ebbene?” gli chiese Shiro, inquieta. Lui scosse la testa e alzò le spalle, poi fece per dirigersi silenzioso verso la scalinata. Gli altri silenziosamente fecero per seguirlo, anche se Sheila rimase ferma per un momento. Non guardava il vecchio, bensì un’altra persona. Era una ragazza, capelli neri e corti e l’espressione tipica di chi ha conosciuto il mondo a fondo in ogni suo angolo. Indossava una tunica semplice color panna, legata alla vita con un laccio porpora, sulle spalle teneva una borsa da viaggio e un flauto legato al laccio. Teneva gli occhi puntati verso Sheila, e la chiamò con lo sguardo.
La ragazza avanzò un po’ perplessa e le chiese cosa volesse.
“ Siete viaggiatori anche voi come me?”
“ Una via di mezzo. Come mai mi hai chiamato?”
“ Vorrei dirvi una cosa, specialmente a uno di voi. Posso?”
“ Se è così importante … ma dobbiamo fare in fretta, non potremo rimanere a lungo qui.” Anche Sheila era preoccupata per il fatto degli avvisi che avrebbero causato preoccupazione nel cuore dei familiari.
La ragazza si alzò, e seguì Sheila fino all’uscita della capanna, dove erano tutti seduti a riflettere.
“ Sheila, chi è quella?” chiese Julie, notando la ragazza che li guardò tutti sorridendo appena. Tutti la guardavano incuriositi, specialmente Mari, che aggrottò la fronte sorpresa.
“ Una che dice di doverci rivelare una cosa.” Spiegò rapida la ragazza. Tutti si avvicinarono per ascoltare, persino Mayen che si era allontanato un attimo dal gruppo. Calò, nonostante fosse buio, gli occhiali da sole sul naso.
La ragazza guardò Sheila poi tutti gli altri, e fermò lo sguardo su Mari, che la guardava con uguale curiosità. La ragazza teneva la bocca leggermente aperta per lo stupore forse:” Io e te ci siamo già viste?”
“ Forse. Sei la stessa ragazza che mi guardava da lontano in piazza in Capitale?”
A quella domanda la giovane trasalì. Ecco doveva aveva visto quella donna! Passeggiando per la piazza una settimana fa, Mari si era fermata ad ascoltare le soavi parole di quella cantastorie, ed era rimasta imbambolata a fissarla, beccandosi una sgridata dalla madre per essere arrivata in ritardo per il pranzo.
“ Mi sa di sì!” fece sorpresa:” Non immaginavo che tu fossi qui!”
“ Ero venuta per il mio solito giro, quando ho saputo della morte del vecchio e mi hanno chiesto di poter rimanere per dare conforto al loro dolore con un po’ di musica.” Rispose calma l’altra.
“ Bene, vi siete riviste e siamo tutti felici. Ora possiamo continuare?” fece Julie, leggermente spazientita.
“ Certo. Prima, guardandovi arrivare, mi è venuto uno strano presentimento. Come se qualcosa di profondo stesse per rivelarsi. Non sono veggente per dire qualcosa di più, ma non so come … voi ragazzi avete qualcosa. E in più, la morte del vecchio è un segnale evidente di ciò che sta per succedere. E non sarà il solo. Sento che il male sta davvero per incombere nel cuore delle persone.”
Tutti ascoltarono ammutoliti le parole di quella ragazza, tanto misteriosa quanto strana:” E cosa avremmo noi?” chiese Cla, diffidente.
“ Qualcosa, ma non so dirti cosa. Forse collegato alla profezia.” Concluse quella:” è tutto ciò che ho da dirvi per adesso.”
“ per adesso?” esclamò Fire.
“ Sono una cantastorie, io viaggio. Voi viaggiate. Non sarà questa la prima e l’ultima volta che ci vedremo, me lo sento.” La fanciulla si calò il cappuccio sugli occhi e fece poi per allontanarsi alzando la mano in segno di saluto.
La voce di Mari la fermò:” Possiamo sapere il tuo nome?”
“ Rin.” Disse quella, continuando ad andare:” Abbiate cura dei vostri cuori.” Fece poi per allontanarsi del tutto attraverso le vie, lasciando il gruppo in un senso di mistero impenetrabile. E così quella ragazza sentiva qualcosa di speciale in loro? Chissà perché. Per il momento dovevano decidersi sul da farsi.
“ Come facciamo ragazzi?” chiese Emanuele grattandosi i riccioli.
“ Io direi di andare via. Dobbiamo fare in modo che i nostri non ci rintraccino troppo presto.” Propose Julie, ma Mayen interruppe il suo tentativo:” Io devo rimanere ancora un giorno.”
“ perché?”
“ Funerali generali. Tutti gli abitanti di Valres sono tenuti a partecipare, è una regola ferrea della città.” Fece lui, riluttante.
“ Wow … ok, solo un giorno però.” Rispose Julie, grattandosi la nuca infastidita.
“ Abbiamo un posto dove dormire per qualche oretta prima dell’alba?” chiese Shondraya.
“ penso di no, e poi non dobbiamo lasciare troppe tracce. Arrangiamoci.” Disse Sheila, e tutti acconsentirono alla sua proposta. Accamparono in uno spiazzo vicino alla capanna e il sonno li invase fino alle prime luci del mattino.


Spero sia piaciuto. Ho scritto come una furia per mezz'ora e mi sono uscite due pagine fitte di Word. Abbiate pietà di me. Enjoy!
PS: Rin è mezzo ispirata a un personaggio reale che conosco, ma non fate ipotesi di nessun genere.
 
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56 replies since 20/4/2012, 10:01   388 views
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