C87 - Petali (prima parte), PT - 5

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CAT_IMG Posted on 30/5/2013, 19:19


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Rapido riassunto, data la lunga attesa:

La lotta per impedire il risveglio di Adramaleus è cominciata.
Mugen è stato il primo ad affrontare un membro del Quintetto, il blastoise Nettuno, sconfiggendolo alla grande.
Meno fortunata è stata la lotta contro Gaia, nella quale Emerald è rimasto quasi ferito, mentre nella lotta tra Solomon e Ogma si scopre una tremenda verità sullo slowking, essendo lui stesso il "vero" quinto elemento del Quintetto.
Nel frattempo entrano in scena Sarah, Teresa e Sophie che, nonostante gli fosse stato detto di starsene a casa, sono comunque venute, intente a dare una mano.
Nei piani sotterranei invece si fronteggiano Sam e Efesto, in una lotta senza esclusioni di colpi, che però vede vincitore il thyplosion, mentre Sam perde la gamba sinistra.
Si intuisce anche che Efesto è alleato di Nelo e non ha ucciso Sam per renderlo più forte e risvegliare il suo sangue di "hybrid della Stirpe".

Tuttavia la lotta centrale non è nessuna di esse. Blackthorne si rivela essere Betelgeuse, il capo del Quintetto.
E, mentre Emanuel avanza invitato da Marcus, Moqui e Dado, che hanno fatto pace, restano a fronteggiare il terribile nemico.
La lotta sembra volgere a favore dell'umbreon, ma il tempestivo attacco a sorpresa di Sophie evita una tragica sorte ai due floatzel.



Sophie
E’ stata dura giungere fin qui.
Strofino la mano sul dorso del pugno, nonostante fosse un umbreon mi sono fatta male.
Però ciò che merita vedere è che ho atterrato Betelgeuse e ho salvato mio padre e mio zio. Denis, ora mi devi un favore!
Rido di gioia, mentre sento dei passi avvicinarsi. Mi sento sollevare all’improvviso e sento la voce di mio padre:
‘SOPHIE! PERCHE’ SEI VENUTA?!’ è infuriato. Avrei dovuto aspettarmelo.
‘Eh… io…’ mormoro ‘…sono venuta qua con Sarah e Teresa. Ci tenevano tanto ad essere d’aiuto.’
‘Denis dov’è?’ chiede insistentemente Dado. Mi sento sballottata, non parlatemi in due contemporaneamente!
‘Ah… uh… Denis sta bene, è con loro due, stanno venendo qua insieme a tutti gli altri…. Ehm, tranne Mugen che Teresa l’ha stordito e l’abbiamo lasciato indietro.’
Mio padre mi mette giù e guarda Betelgeuse, ancora in fondo alla stanza che si guarda la zampa insanguinata.
‘Sophie, ti rendi conto di quanto è grave quello che avete fatto? Capisco le buone intenzioni, ma così sarete solo di intralcio.’
Incrocio le braccia e gli lancio uno sguardo di sfida.
‘Ma intanto se non c’ero io sareste stati colpiti in pieno.’
‘E di ciò ti ringrazio, ma ora che non puoi più contare sull’elemento sorpresa lui…’
‘Papà, non dimentichi forse la mia…’ mi sposto dietro di lui ‘… velocità?’
Lui si gira e mi guarda stupito, pure lo zio è sorpreso.
‘Eh, adesso capisco come ha fatto a colpire Betelgeuse.’ Commenta.
Mio padre invece si mette una mano sulla faccia e continua ad osservare l’avversario.
‘UHAHAHAHAHAHAHAHAH!’ ride sguaiatamente ‘Sai, sei la prima… la prima che mi fa sanguinare.’ Parla mostrando un bizzarro tic all’occhio sinistro ‘Non… non mi piace molto che ci si prenda gioco di me, non ti risparmierò nemmeno pensando che sei una bambina piccola.’

Dado
Almeno so che Denis sta bene.
Non ho però il tempo di pensarci che sento un forte spostamento d’aria accanto a me, seguito dal rumore di un corpo che si infrange contro la parete.
Mi giro e vedo Betelgeuse a terra, si è quasi fracassato la testa contro il muro.
‘Che diavolo è successo?’ mi chiedo.
Sophie… ha davvero schivato una carica di quell’umbreon a quella velocità? Non l’avevo nemmeno visto partire…
Anche mio fratello è stupito quanto me, non sa come reagire. Sophie invece se la sta ridendo.
‘Uh… si vede che non è così che dovrei sistemarvi, eh?’ Betel si rialza ‘Ammetto di aver sbagliato dei calcoli, non pensavo tu avessi dei riflessi così buoni. Però… credevi forse che io fossi uno sprovveduto?’
Ho una brutta sensazione.
E infatti…
All’improvviso Sophie cade all’indietro e fa un volo di qualche metro schiantandosi rovinosamente a terra.
Moqui subito grida e si precipita a soccorrerla e così faccio anche io.
‘UAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!’ continua a ridere Betelgeuse. Mio fratello prende in braccio sua figlia e cerca di portarla al sicuro fuori dalla stanza.
‘Non pensare che ti lasci andare!’ esclama l’umbreon.
Salta addosso a Moqui, nel tentativo di colpirli alle spalle, ma viene intercettato da un mio pugno. Cade di schiena sul pavimento e si rialza, caricandomi con una testata.
Lo blocco con una mano e lo scaravento via.
Si è fatto stranamente facile da colpire… Spero non sia una trappola. O forse è solo tanto infuriato che non riesce a controllarsi.
Lo vedo leccarsi il labbro, pulendoselo dal sangue. Seguita con il bizzarro tic all’occhio sinistro.
‘Sangue… sangue… ora capisco perché ti piace tanto!’
Una lama nera, che riesco a malapena a schivare, mi graffia l’occhio sinistro, per fortuna senza danneggiarlo. Credo ne rimarrà la cicatrice di questo, è profondo.
E brucia tantissimo.
Reggo la ferita con la mano, mentre cerco di concentrare le energie sul palmo e tentare di colpirlo con un idropulsar. Se riesco a confonderlo i suoi attacchi dovrebbero essere più facili da schivare.

Moqui
‘Sophie, stai bene?’ le chiedo, appena riapre gli occhi. E’ sdraiata sulle mie gambe e sono appena fuori dal vestibolo, dove ho incontrato Dado prima. Sono seduto a terra con la schiena al muro e sto ansimando, per la stanchezza della lotta precedente.
‘Coff… si… si sto bene.’ Detto questo si stringe a me, per cercare conforto. Ricambio abbracciandola dolcemente.
‘Sophie, sei incredibile. Hai fronteggiato Betelgeuse e lo hai pure colpito, cosa che né io né Dado eravamo riusciti a fare. Però… è lo stesso un avversario troppo pericoloso…’
E’ stata risolutiva, ci ha salvato… però non posso permettere che resti, lei… lei è tutto quello che mi resta di Claire… E’ mia figlia, è una parte di me…
‘Papà…’
‘Si?’
‘Ho… ho paura… in realtà.’ Sospira e si aggrappa al mio pelo ‘Dopo che mi ha colpita ho capito… che non ce l’avrei potuta fare contro di lui.’ Inizia a piangere sommessamente, appoggiando la sua testa al mio petto, in cerca di conforto.
‘Tranquilla, su.’ Dico cullandola ‘E’ normale avere paura, pure io riesco a malapena a stare in piedi davanti a quel mostro. Però… ora devo andare.’ Lo dico quasi piangendo, come fosse un lamento, appena l’ho vista irrompere nel campo di battaglia ho subito desiderato di scappare e tornare a casa, per fuggire da questo inferno di lotte e pericoli mortali. Vorrei soltanto vivere una vita normale con mia figlia, voglio vederla diventare grande.
‘Papà… se… se ci fosse stata la mamma, lei cosa avrebbe fatto?’
‘Avrebbe probabilmente anche dato la vita per te e avrebbe lottato con le unghie e con i denti affinché tu non rimanessi ferita…’ sospiro, al dolce ricordo di mia moglie ‘E poi mi avrebbe fatto una ramanzina coi fiocchi per averti portato in questo posto pericoloso!’ esclamo, ridendo. Ridendo per celare l’ansia.
La faccio scendere dopo averle dato un bacio sulla fronte e una pacca sulle spalle.
‘Z… zio!’ esclama una voce maschile. E’ Denis.
‘DENIS!’ esclama Sophie, correndogli incontro. Fa due passi e poi inciampa a terra. Mio nipote la aiuta ad alzarsi.
Lo guardo. Ripenso a ciò che Dado mi ha detto sul loro rapporto dopo la morte di Sasha.
Mi avvicino e mi chino su di loro.
‘Ciao zio.’ Mi fa, sistemandosi gli occhiali. Io gli accarezzo la testa.
‘Tuo padre è di là che sta lottando col capo del Quintetto. Sta bene comunque.’ Lui sbuffa.
‘Per quel che mi riguarda…’ incrocia le braccia. Anche se immaginavo avrebbe reagito così non posso fare a meno di rimanerci un po' male... In fondo
Non riesco a dirgli nulla e mi incammino per tornare da Dado. Prima di entrare nuovamente nel vestibolo mi giro verso i due.
‘Prenditi cura di Sophie e portala lontano. Poi… poi ricorda che Dado è pur sempre tuo padre. Se lo conosco bene sono sicuro che una parte di lui ti vuole ancora un bene dell’anima.’

Dado
Sono riverso a terra, pieno di ferite e tagli, tutti che mi causano un dolore cane, tanto da non riuscire a muovermi. Dovrei prendere la pozione che mi ha dato Emanuel, ma finirei solo per farmi menare ancora di più e prolungare la sofferenza.
Tsk… mi sarebbe quantomeno piaciuto fare pace con Denis.
Ora Betel è davanti a me, con gli ombrartigli estratti, pronto ad eliminarmi una volta per tutte. Gli do uno sguardo, incrociando i suoi occhi.
Non c’è il minimo barlume di sanità in quei due cerchi viola… Persino peggio di me.
Chiudo gli occhi.
Mi preparo quindi a ricevere un colpo di grazia che non arriva.
Apro gli occhi.
Moqui ha bloccato l’attacco di Betelgeuse con le pinne.
'Ecco il fratellino. Ora penso di poter concludere.' Betelgeuse prende un respiro profondo e fa qualche passo indietro, pronto all'ennesimo assalto. Moqui invece mi mette una mano sulla spalla e mi passa accanto.
'Dado, Denis e Sophie sono al sicuro, almeno per ora, presto anche gli altri arriveranno qui, più o meno stanno tutti bene.'
'Questo significa che il Quintetto è sconfitto?' rimango incredulo, non pensavo che fosse minimamente possibile una cosa del genere. E stanno tutti bene?
Tuttavia ora non è questa la prioirità. Betelgeuse è di fronte a noi e noi siamo ormai allo stremo, senza più energie. Inizio brevemente a ricordare mia moglie Sasha, è strano che mi venga in mente lei in un frangente simile, però ancora dopo sei anni non sono stato capace di levarmela dalla testa, tanto l'ho amata.
Sento delle lacrime scendermi dagli occhi, mentre l'oscurità avvolge il corpo del mio vecchio amico. Blackthorne, ancora non ci credo che ci hai tradito così...
Sospiro.
Sasha, se ora mi stai ascoltando, dammi un po' di forza, tu che sei stata la sola a regalarmi interesse nella vita. Tu che mi hai sempre sostenuto, sostienimi ora...
Per favore...

Moqui
Dado, accanto a me, è molto teso, lo si può facilmente vedere dalla sua espressione. Gli occhi, seri e concentrati sono lucidi, sta piangendo dentro di sé...
Io ormai ho smesso di piangermi addosso per Claire, ma non nego che quando ripenso ai momenti felici che ho trascorso con lei... Mi sento un gran peso sullo stomaco.
Alzo il braccio sinistro, per tirare un pugno, con l'unica mano sana che mi resta. Voglio ucciderlo quel bastardo, se Claire è morta è solo colpa sua.
Anche Dado ha sicuramente questo stesso rimpianto.
Betelgeuse è la causa di tutto quanto.

Betelgeuse
Pugni alzati, Moqui il sinistro e Dado il destro. Vogliono intercettarmi e prendermi in pieno muso, ho già capito cosa vogliono fare.
Non mi preoccupo, non possiedono certo riflessi per stare dietro alla mia velocità. Non potranno sopravvivere ai mei ombrartigli, moriranno soffrendo i tagli oscuri che gli infliggerò.
Carico la zampa posteriore destra all'indietro, pronto per lo scatto.
Mi lancio.
Dado e Moqui si fanno sempre più vicini, tengono lo sguardo abbassato e il braccio alzato.
Estendo gli arti anteriori, per maciullarli coi miei artigli.
Sono davanti a loro.
E ho il tempo di sentire solo una cosa.
Mentre i nomi di Sasha e Claire vengono urlati ad altissima voce sento le nocche di entrambi i floatzel sprofondarmi nel viso, frantumando buona parte dei denti.
Un dolore lancinante mi percorre il corpo mentre, a fatica, apro gli occhi.
Davanti a me ci sono Moqui e Dado, infuriati come non mai e dietro di loro... Sasha e Claire, che mi guardano con rimprovero e disapprovazione.
I pugni dei miei aversari, lanciati in perfetta sincronia mi hanno colpito in pieno.
E mentre volo all'indietro, sputando i denti, cado rotolando sulla pietra e sono costretto a dover ammettere una cosa.
Sono stato battuto.
Da due stupidi floatzel.

Moqui
Vedo Betel a terra, col muso infilato tra i detriti e copioso sangue che gli esce dalla bocca. Normalmente odio la violenza, ma in questo caso... Oh, se mi sento liberato da un peso.
Anche Dado guarda l'umbreon steso a terra, sorridendo.
'Moqui!' sento chiamarmi. E' Teresa. Vedendola mi viene in mente l'altra sera che... piuttosto, le avevo detto di stare a casa!
Dietro di lei per mia fortuna vedo i nostri compagni, stanno tutti bene, chi più chi meno. Emerald in particolare è ridotto male, mentre l'unico che pare stare bene è Solomon.
Sam invece sembra stare anche lui bene e... oh...
'ODDIO!' esclamo, vendendolo, zoppicare verso di me sorretto da Valiant... è senza una gamba. Preoccupato mi avvicino e gli chiedo cosa sia accaduto.
Lui mi sorride, accarezzandomi la testa.
'Tranquillo, tranquillo... sto bene.'
'Ma come sarebbe a dire “sto bene”?! Ti sei visto?'
'Beh, in realtà...' prende parola Valiant 'Essendo un hybrid non ha rischiato quasi nulla. Poi so che Emanuel conosce una tecnica per risistemargli la gamba.'
A queste parole mi rilasso, guardando tutti gli altri. Con un semplice sguardo incrocio quello di Sarah, rimproverandola di essere venuta, ma allo stesso tempo le do il permesso di rimanere.
'Grazie!' mi dice, mettendosi dietro Teresa, che incrocia le braccia guardando Betel, ancora steso a terra.
'Eh... non so se io avrei potuto fare qualcosa, però... Complimenti, hai battuto il capo.'
Le faccio il segno dell'ok con la mano, sorridendole, però al momento sono ancora preoccupato per Sam, che tuttavia sembra stare abbastanza bene.

Dado
Mi avvicino al corpo di Betel, sedendomi vicino a lui.
Non dico nulla, non voglio dire nulla. Alla fine solo una parola esce dalla mia bocca.
'Perché?'
Lui non si muove, resta immobile. Però è vivo, lo si vede che trema. Si vede che non vuole parlare. Mi alzo di scatto e gli tiro un cazzotto sulla testa, infuriato.
'NON TI UCCIDO SOLO PERCHE' SEI IMMORTALE!' grido, agitando il pugno davanti al suo viso. L'unica cosa che fa è alzarsi e guardarmi.
'Io...' mormora 'Non posso fare altrimenti.' poi, a fatica, si rialza, barcollando. Evita il contatto coi miei occhi e se ne va verso la Sala del Trono, dove era andato prima Emanuel.
Lo lascio andare, anche se vorrei chiarire altre questioni. E' stato ferito nel suo orgoglio di imbattibile e come combattente so che una tale onta è peggio che farlo morire.
Mi chiedo se è vero che non gliene fregasse nulla della nostra amicizia, se fosse possibile che tutto era una farsa... Poi mi chiedo perché deve aver fatto morire mia moglie e Claire...
No, non posso perdonarlo per questo, nemmeno tra cento anni. Moqui mi ha perdonato per aver piazzato quella bomba, ma il caso era diverso... IO NON VOLEVO!
E....
Lui...
Forse era solo perché era controllato da Adramaleus. Ma è possibile che a un dio freghi di uccidere le mogli di due comuni mortali?
C'è forse una ragione? Preferisco non pensarci.
'Dado...' sento una voce femminile dietro di me.
Sapphire.
Sta tenendo Emerald, ridotto malissimo. Incrociando il suo sguardo mi rendo conto di come in questi ultimi anni io... li abbia totalmente evitati.
Che figura ci farei a parlargli? Comunque mi faccio forza.
'Come stai?' gli chiedo.
'Eheh... stavo meglio prima... Tu?' a quelle parole cerco di sviare lo sguardo.
'Uhm... penso abbastanza bene.'
Sento una mano sulla mia spalla.
'Mi dispiace tanto per quello che è accaduto con Blackthorne... Valiant mi ha spiegato tutto.'
Resto fermo, senza rispondere. Perché mi parla così anche dopo che ho deciso di stargli lontano? Uh... già... in fondo immagino sia pronto a perdonarmi, eravamo così amici prima... Forse...
Mi alzo.
'Oh, fa nulla, mi passerà. Non è certo niente in confronto a... ecco... quello che è accaduto sei anni fa...'
Emerald e Sapphire si spostano, rivelando che dietro di loro c'è Denis. Mi guarda, dritto negli occhi.
Come se cercasse una risposta. Vuole sapere perché l'ho abbandonato, vuole sapere se gli voglio ancora bene. Si, tanto... è tutto ciò che mi resta di Sasha, è tutto quello che...
Io...
Mi giro, non ho il coraggio di parlargli, né di affrontarlo. Un guerriero grande e forte come me che ha paura di un bambino indifeso.
Denis... Parleremo più tardi...
Quando tutto sarà finito ti spiegherò...

Rimango seduto, facendomi curare da Solomon. Moqui all'improvviso si avvicina a me, sorridendo.
'Ho parlato con Sam e gli altri... Loro andranno avanti, noi... rimarremo qui e finiremo una volta per tutte la nostra lotta, ci stai?'
Lo guardo, fissandolo negli occhi.
'Cosa?'

Moqui
Il gruppo si allontana e io resto solo nella stanza con Dado, con le ferite curate dalla lotta contro Betelgeuse.
Ci guardiamo, lui sorride. Si siede su un sasso, invitandomi a sedersi accanto a lui.
Faccio come dice, lui mi tira una gomitata amichevole.
‘Ehi, spero non ti dispiaccia.’
‘Cosa?’
‘Mi è rimasta solo una birra.’ Mi risponde, tirando fuori una lattina.
‘Ahahah, tranquillo, io odio l’alcol.’
‘Eh, non sai che ti perdi.’ La stappa e me la porge come per fare un brindisi.
‘Mph, ti dispiace se fumo un poco?’
‘Ah, fai pure, sopporterò.’ E manda giù un sorso.
‘Non ti piace fumare?’
‘Senti Moqui, tolleravo a malapena le sigarette di Sasha.’ Ride, con ironia.
‘Con Claire era il contrario, lei odiava a morte questo odore.’
‘Non è buono infatti, cosa diavolo c’è dentro?’
Guardo la sigaretta.
‘Abboh, non lo so. Di sicuro è tabacco.’
Ci silenziamo un momento e tra una fumata e un sorso di birra ci godiamo il momento di pace prima della battaglia. Sembra quasi di star recuperando il tempo perso.
‘Bizzarro.’ Dice, sospirando.
‘Cosa?’
‘E’ la prima volta che mi sento così… In pace.’
‘Forse perché è la prima volta che non battibecchiamo.’
‘Già, bizzarro, no?’
‘In effetti.’
Rimaniamo in silenzio un’altra volta. E’ strano, credo sia perché per tutto questo tempo non abbiamo mai pensato a parlare tra noi amichevolmente, quindi non abbiamo nulla da dirci.
Devo spezzare il ghiaccio.
‘Dado, come hai incontrato Sasha?’ lui sospira, poi fa una faccia stranissima, come se dovesse ricordare qualcosa di traumatico.
‘Ehm… diciamo che è Marcus la catturò quando andò a Unima e ce la portò. Fu lei la prima a venirmi dietro.’ Finita la frase arrossisce e manda giù un po’ di birra. ‘Tu Claire come l’hai conosciuta?’
‘Eh…’ lo guardo male ‘Ti ricordi di Cinzia, vero?’
‘Già!’ cerca subito di cambiare discorso ‘La ricordi, sisi, però… ehm…’ si agita, versando pure un po’ di alcolico.
‘Tranquillo.’
‘Eh?’ mi guarda, imprecando poi per la birra caduta.
‘Non ce l’ho più con te per quello, immagino che se Claire fosse qui… Ti avrebbe perdonato.’ Soffio un po’ di fumo, lentamente, ripensando a lei. ‘Se Sasha fosse ancora qui cosa avrebbe fatto?’
‘Lei? Di sicuro avrebbe tentato di stuprarti.’ Lo guardo malissimo. ‘Diceva sempre che eri carino.’
‘Ma che cos..?’
Dado scoppia a ridere, reggendosi la pancia.
‘Dovresti vedere la tua faccia!’ dice, quasi soffocando. ‘Stavo scherzando!’
‘Lo spero per te.’
‘Già, anche io lo spero per te!’
Finisco la sigaretta proprio insieme a quando lui finisce la lattina. La schiaccia e la butta via, mentre io lancio il mozzicone col pollice.
Ci alziamo in piedi.
‘Dunque…’ dico.
‘…Si comincia?’ prosegue.



Manca poco gente!
Nella seconda metà l'epica (si spera) battaglia conclusiva tra i due fratelli!

Questo capitolo è un po' sottotono, ma spero vi sia piaciuto. Vi lascio con questo disegno:
https://www.dropbox.com/s/n59vqgnrenjkp0q/troppo%20tempo.png
 
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CARTONELUNATICO5
CAT_IMG Posted on 30/5/2013, 21:23




CITAZIONE
Questo capitolo è un po' sottotono, ma spero vi sia piaciuto

in effetti avevo l'impressione che questo capitolo fosse stato fatto in fretta e furia :blink:
comunque cerca di andare con calma e senza furia non importa se devono passare giorni, settimane o mesi io continuerò a seguirla!
sicuro! cascasse una pannocch... *CRAAAAASH!!!!*

(scusami per questa citazione a una vecchia pubblicità ma non ho resistito) :D
 
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1 replies since 30/5/2013, 19:19   46 views
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