S3 - La Vita è come una Barca - Parte 1, PT - S

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CAT_IMG Posted on 5/3/2011, 21:32


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Speciale 3
La Vita è come una Barca – Parte 1
Due alleati

Certe volte un piccolo particolare può fare la differenza...

Mugen
Regione di Hoenn... Laboratorio pokémon...
Sono seduto su un tavolo di laboratorio. Mi guardo intorno, accanto a me un treecko e una torchic, che hanno all’incirca la mia età. Vengo da un piccolo allevamento pokémon e sono pure nato da poco... Ma in questo momento sono in preda all’emozione!
Da quello che ho capito oggi verrò scelto da un bambino che diventerà mio amico.
Sono tesissimo...
Chi mi sceglierà? Sarà una persona brava? Mi vorrà bene? O mi fara del male?
Mentre mi tormento con questi pensieri osservo i miei compagni. Treecko si guarda la mano stando seduto, mentra la Torchic sorride beata, come se non fosse preoccupata per nulla.
‘Buongiorno George! Pronto per iniziare il tuo viaggio?’ dice il professore al primo entrato.
‘Ma certo professore! Anche se sono ancora un po’ indeciso...’ dice il ragazzo.
Lo osservo, gicché so che potrei essere scelto da lui... Devo vedere se mi va a genio.
E’ un ragazzo di dieci anni, capelli castani e un cappello bianco ben calcato in testa. Lo guardo negli occhi, mia mamma diceva sempre che si capisce dallo sguardo la vera natura di una persona....
Non so come faceva mia madre, ma io in quegli occhi non riesco a vedere niente... Ma niente!
‘Beh, George, abbiamo qui lo starter di fuoco, oggi rappresentato da una rarissima torchic gialla!’
‘Mh, beh... mio fratello allena pokémon di tipo acciaio, un pokémon di tipo fuoco e lotta mi tornerà comodo... Poi mio padre ha un Arcanine...’
‘Poi c’è lo starter d’erba, un altrettanto raro treecko con la coda rossa. Sei fortunato, pokémon con questi colori sono introvabili!’
‘Ehi, erba mi interessa... Un mio amico a Sinnoh vuole allenare pokémon d’acqua e casomai lo sfidassi con un bello sceptile sarei in vantaggio...’ dice il ragazzo tirando occhiate agli altri due. Treecko ride, è sicuro di essere scelto...
Io invece temo che non andrà bene stavolta, dovrò aspettare il rpossimo allenatore. Ma tra quanto arriverà?
‘E poi abbiamo questo piccolo mudkip. E’ un tipetto un po’ chiuso, praticamente non ha mai aperto bocca. La sua peculiarità sono quei baffi blu, ma per il resto è un normalissimo mudkip...’
A sentire queste parole mi avvilisco un po’. Ho sempre ritenuto i miei baffetti blu una caratteristica unica e speciale. Ma a parlarmi così mi sento deriso... E non mi piace.
‘Che c’è piccolino?’ mi chiede il ragazzo.
Lo guardo e vedo che si sta preoccupando per me. Mi solleva e mi guarda negli occhi. Non saprei dirlo, ma credo che... siano occhi forti?
Non sono un esperto ma penso di poterlo dire... Vorrei essere scelto da lui!
‘Però, anche se pare timido ed indifeso sento che questo piccoletot ha tanta energia da vendere!’ dice il ragazzo sorridendo. a queste parole mi rassereno un po’.
‘Professore ho scelto... Basta vedere negli occhi questo piccolo mudkip per capire che ha energie da vendere, prendo lui!’ esclama il ragazzo.
Sento una gioia incredibile provenire dal profondo del mio corpo, un tepore e una felicità molto strana. Lancio un’occhiata a treecko, che rosica per il non essere stato scelto e la piccola torchic, che cono un’ala mi saluta e mi augura buona fortuna.
‘Beh, George.. Questa è la sua pokéball. E’ altrettanto originale negli abbinamenti cromatici, ecco!’
George prende la sfera blu in mano e mi guarda. Sorride e me la punta contro.

George
Rigiro la pokéball tra le mani, pregustando la gioia del momento.
‘Grazie prof.!’ esclamo, uscendo di corsa dal laboratorio.
Mentre cammino cerco di gustare tutta la gioia che provo, istante per istante.
Tuttavia più passi faccio e più dubi mi vengono in mente: Saprò essere un buon allenatore? Saprò essere un vero amico per il mio pokémon?
Sarò in grado di non deludere mai nessuno?
Però... Tutto questo...
C’è solo un modo per scoprirlo. Volevo farlo a casa, ma non resisto. Lancio la pokéball e faccio uscire il mio Pokémon.

Mugen
Appena esco dalla pokéball mi guardo intorno, non sono più nel laboratorio, davanti a me c’è il ragazzo di prima... George. Lui mi guarda e sorride felicissimo.
Io lo guardo a mia volta e mi pare, per un istante, di avere davanti una persona speciale.
Sento questa cosa, ma io non sono bravo a capire le persone, forse mi sbaglio...
‘Ehi piccoletto... come stai?’
‘B-bene...’ gli dico, poi mi ricordo che gli umani non capiscono noi pokémon
‘Lieto che tu sia ok!’ mi dice. Mi ha capito? Come...
‘Ah, ti sei stupito perché ti ho capito vero? Beh, non parlo coi pokémon ma riesco a capirli al volo. E’ un talento di famiglia!’ mi dice facendomi l’occhiolino.
Io mi tranquillizzo e sorrido.
‘Mugen. Ti piace Mugen? mi chiede. Che cosa vuol dire?
Ah, il nome per me. Ci penso un po’...
Mugen, dove l’ho già sentito? Mh... No, non l’ho sentito proprio da nessuna parte...
‘Mugen era il nome di un superquattro di Hoenn tanti anni fa. Usava i pokémon di tipo acqua e il suo swampert era invincibile... Voglio darti questo nome per due ragioni: Mugen era mio bisnonno e poi vorrei che tu diventassi un eroe come lo era lui.’
Rimango colpito da queste parole. Parole che mi infondono voglia di andare avanti.
Annuisco, Mugen mi piace davvero come nome!
‘Bene, vuoi provare a salirmi sulla spalla?’ george mi porge la mano chinandosi.
Cerco di arrampicarmi sul braccio fino alla spalla, riesco a stabilirmici ma appena George si rialza io cado in terra e mi faccio un gran male.
‘Oh, scusa Mugen!’ George si gira di scatto, perde l’equilibrio e mi cade addosso.
‘Ahiahiahi!’ grido
‘S-scusa... Sembra che dobbiamo fare un po’ di pratica, vero? Eheheh....’ dice rialzandosi. Mentre parla ride.
Sorrido anche io mentre mi chiedo come faccia a sorridere in una situazione così. Voglio imparare la sua gioia e la sua allegria!
‘Beh, riproviamo?’ mi porge nuovamente il braccio. Ho paura di cadere di nuovo. Indugio e muovo un passo indietro.
‘Che c’è Mugen? Non devi aver paura, forza. Io credo in te!’ mi dice. Lo guardo negli occhi. Non vorrei deluderlo, devo... devo provare!
Gli salgo in spalla e stavolta, incredibilmente, riesco a rimanere stabile sulla spalla.
‘Vedi Mugen, non bisogna mai arrendersi alla prima diffcoltà, bisogna provare e riprovare, finché non ci si riesce. Come dice mio fratello Andrew: Mai arrendersi!’
Detto questo lui inizia a ridere ed io lo seguo.
Sento veramente chefarò grandi cose con George!

George
Mi avvio a casa e busso, entrando di corsa in casa. Mentre urlo alla mamma che ci sono Mugen cade di nuovo in terra.
‘Kiipp!!’ grida facendosi male
‘Mugen!’
‘Kip! Kip!’ mi dice, capisco che vuole risalirmi sulla spalla. Io gli porgo il braccio e lui ci si arrampica.
‘Arr! Arcanine!’ mi saluta Roy, il pokémon di papà
‘Kip! Mudkip!’
‘Nine!’
Osservo con gioia Mugen stringere amicizia con Roy, è sempre bello vedere due pokémon felici.
‘George, sei tornato? Che pokémon hai... Oh! E’ un mudkip! Guarda qui che carino!’ esclama mamma appena mi vede. Prende subito Mugen in braccio ed inizia a strapazzarlo di coccole.
Mamma ha sempre avuto un debole per le cose carine!

Mugen
Cerco di liberarmi dalla soffocante presa della donnona, che credo sia la madre di George.
‘Mamma! Gli fai male!’ le dice George
‘Oh, scusa, tieni... Ecco il tuo piccoletto!’ la donnona mi rimette tra le braccia di George.
‘Mamma, è piccolo, devi tratarlo con più delicatezza!’ esclama George, io gli do ragione.
‘Ahahah! Piccoletto... Fa’ attenzione, è da quando il mio maestro è sposato con questa qui che devo subire le sue interminabili coccole, se vuoi sopravvivere, abituatici!’ mi dice Roy facendomi l’occhiolino.
‘Ehi, George! Sei tornato! Cosa hai preso?’ dice un uomo. Credo sia il papà del mio nuovo amico.
‘Ho preso un mudkip, volevo allenare pokémon d’acqua come il nonno!’
‘Ahah, ancora col tuo sogno di diventare capopalestra?’
‘Certo, e forse un giorno diventerò anche superquattro, chissà... Però dovrò allenare solo pokémon di un tipo, e ho scelto l’acqua perché.... ehm...’
‘Perché?’ gli chiedo. Lui mi guarda.
‘Ti piacerebbe sapere perché?’ dice ‘Sai che non lo so? Forse perché l’acqua di un fiume pare calma, ma quando straripa mostra la sua potenza. Mi piace pensarla così!’ dice
Rimango colpito da queste parole. Non ho molta esperienza, ma non credo che queste siano frasi dette da un ragazzo di appena dieci anni.
‘Bel motivo George!’ dice un ragazzo di circa venti anni, che scende le scale. Sulla sua spalla sta seduta una piccola mawile.
‘Andrew! Sei ancora in casa?’ gli chiede George
‘Sì, tra poco andrò alla lega per vedere se vinco stavolta!’
‘Ce la farai fratello, sei sempre stato molto forte!’
‘Beh, piccolo mudkip, come stai?’ mi chiede l’uomo.
‘Si chiama Mugen, proprio come il bisnonno!’
‘Mh, bel nome. Iris, tu resta qui, io devo andare a fare una doccia. George ci si vede dopo, quando partirai per il tuo viaggio da allenatore?’
‘Domani, prima voglio salutare per bene tutti i tuoi pokémon!’
Io scendo dalla spalla di George e mi avvicino alla mawile.
‘Piacere, io sono Mugen!’ le dico
‘Iris, piacere mio!’ mi dice sorridendo
‘Da quanto tempo stai con il tuo allenatore?’
‘Saranno almeno dieci anni, sono sempre stata con lui fin dall’inizio.’
‘Come è avere un allenatore?’ le domando
‘Beh, dipende da come è il tuo allenatore... ma fidati, conosco George da quando è nato, posso garantirti che è una persona speciale, in molti sensi.’ mi dice
Questa risposta mi rincuora un po’...
‘E... sei forte?’
‘Certo che sono forte! Sono la più forte mawile del mondo ed io non dico mai bugie!’ dice impettendosi
‘Non dici mai bugie, tranne quando menti?’ le dico, mentre sogghigno
‘Esattament... Ehi!’ grida.
Ci guardiamo un secondo negli occhi e scoppiamo a ridere.
‘Mugen, mi stai già simpatico!’ mi dice ‘Vai a salutare ache gli altri componenti della mia squadra. Ci sono un bronzong, uno skarmory, un metang e un magnemite...’
‘Ci andrò dopo!’ le dico, mentre lei sale le scale.
‘Mugen, andiamo in camera?’ mi chiede George.

George
‘Mugen, come ti senti? sei pronto per partire?’ gli chiedo
‘Kipp!’ mi dice deciso. Sono contento di potermi fidare di lui, avere un amico sincero su cui poter contare.
Mi sdraio sul letto e Mugen mi osserva incuriosito, poi si sdraia sulla mia pancia ed io inizio a coccolarlo un po’. Ad un certo punto si addormenta.
Lo guardo bene, è davvero un bel pokémon. Nasconde senza dubbio forza e carattere, non vedo l’ora di allenarlo. Questo è l’inizio del mio sogno di diventare capopalestra e, se potessi, vorrei ritornare a Sinnoh, nella città di Pratopoli... Là c’era la palestra d’acqua, gestita dal padre del mio vecchio amico omar...
‘George! A tavola!’ mi chiama mia madre. Mugen si sveglia.
‘Mudkip?’ dice guardandosi intorno.
‘Tranquillo piccolino, è solo ora di mangiare!’ Mugen capisce e mi sorride.
Scendiamo le scale e ci sediamo a tavola. Osservo il mio compagno fare conoscenza coi pokémon di mio fratello.
Mangiamo tutti felicemente, mentre io sono troppo ubriaco di gioia per gustarmi per bene il cibo.
Mugen
Subito dopo cena Iris mi avvicina e mi chiede se voglio conoscere i pokémon di Andrew. Acconsento e la seguo in una stanza ampia, probabilmente era un garage prima.
Seduti in cerchio ad un tavolo ci sono i pokémon di Andrew.
‘Ragazzi, salutate il nuovo arrivato!’ esclama Iris. Il magnemite e il metang mi guardano e mi salutano senza troppi indugi, il bronzong resta impassibile e lo skarmory mi ignora.
‘Bah, lascia perdere Therit e Ares, non sono molto socievoli.’ dice Iris un po’ stizzita.
Mi avvicino a loro e il metang mi viene incontro, accompagnato dal magnemite.
‘Piacere, io sono Necros e lui è Alexander. Facci attenzione, questo tizio è più scaltro di quanto non sembri!’
‘Ehi, Necros, parti già parlando male di me?!’ dice ridacchiando Alexander.
‘Bah, un mudkip, mica è un avversario per me’ afferma lo skarmory. Therit, il bronzong, resta in silenzio e ci scruta.
‘Che stavate facendo?’ gli chiedo.
‘Chiacchieravamo’ dice Necros ‘Lo facciamo sempre la sera, adoriamo ricordarci il passato.
‘Quando avrai dei compagni di squadra ti suggerisco di fare così anche con loro!’ mi suggerisce Alexander.
‘Alex, è ancora piccolo... Non penso che gli interessi parlare di donne e giocare a poker come a voi.’ dice Iris con le braccia incrociate. Sorrido un po’, sono davvero simpatici questi ragazzi. Vorrei essere come loro.
Necros mi si avvicina.
‘Augurati di non avere una donna in squadra, tantomeno una come Iris’ mi dice sottovoce.
‘Ti ho sentito stupido!’ grida infuriata.
Scoppiamo tutti a ridere. Penso proprio che passerò una bella serata con loro.

Il giorno dopo partiamo per andare a conquistare le medaglie e battere un giorno la Lega di Hoenn...
‘Mugen, sei pronto?’ mi chiede George.
‘Certo!’ esclamo fiero.
Con un solo balzo gli salto in spalla e a corsa partiamo verso nuove avventure.
I primi combattimenti si rivelano facilissimi, riesco a sconfiggere senza problemi ogni avversario, persino i pokémon di tipo erba!
Via via che combatto sento il mio corpo cambiare, diventare più forte e resistente. Sento che mi sta per accadere qualcosa, ma non so cosa...
La sera io e George siamo seduti su una panca di un centro pokémon, domani sfideremo la prima palestra... Io però sono ancora preoccupato per questa strana sensazione che avverto in me.
‘Che c’è Mugen?’ mi chiede.
So che non può capirmi ma provo ugualmente a parlare.
‘Mi sento strano. Più combatto pù sento cambiare...’ mormoro.
‘Capisco... Ti senti strano, vero?’ mi dice, io lo guardo ‘Probabilmente stai per evolvere... Più sei piccolo e più evolvi in fretta.’
Evoluzione? A sentirlo parlare sento un che di familiare, di normale... Ma cos’è l’evoluzione?
‘Ti chiedi cosa sia vero? Nessuno lo sa, sappiamo solo che quando un pokémon raggiunge un certo livello di esperienza e raggiunge un certo equilibrio psichico e fisico il suo corpo si trasforma, diventando più grande e più forte.... In sostanza ti sto dicendo che è normale. Stai solo crescendo...’ mi sorride. Io lo guardo e mi sento più tranquillo, almeno so che per quanto sia una sensazione strana so che è normale....
Il giorno dopo sfidiamo la palestra e senza nessuna fatica conquistiamo la prima medaglia. Non abbiamo problemi nemmeno con la seconda e la terza, che riusciamo a vincere senza problemi.
Sento sempre più energia dentro il mio corpo e George mi dice che mi manca poco ad evolvermi... Non vedo l’ora, chissà cosa si sente...
Ora siamo seduti su una panchina nel bosco, a gustarci un buon gelato. Io non riesco a tenerlo in mano, quindi George lo arregge per me. Limone e fragola, adora questo gusto!
Mentre mangiamo sentiamo un fruscio tra le foglie.
‘Che cosa ci sarà?’ chiede George. Io non saprei proprio. Ci alziamo e andiamo a controllare. Tra le foglie c’è un piccolo elekid ferito.
‘Oh, poverino!’ esclama George. Detto questo tira fuori una pozione e cerca di prenderlo in braccio. non appena lo tocca il piccolo si mette ad urlare come un pazzo. Il mio amico si spaventa e casca all’indietro, mancandomi di veramente poco.
Intorno a noi sentiamo altri fruscii e vediamo molti elekid sbucare tra le frasche. Senza esitare colpiscono George con una potentissima scarica elettrica.
‘Geoooorgeeeee!!!!!!’ grido, avvicinandomi a lui e cercando di scacciare gli elekid che si vogliono portare via il mio amico.
‘M-mugen... Scappa, sbrigati...’ mormora. Non voglio dargli retta, sono troppo piccolo e senza di lui non ce la farei a sopravvivere.
‘Non scappo!’ affermo spavaldo.
In realtà sono abbastanza spaventato, questi sono pokémon elettrici e, per quanto deboli, son in superiorità numerica. Ma non posso indetreggiare. Ora è George ad avere bisogno di me!
Scanso una o due saette e colpisco con pistolacqua almeno due nemici.
Li vedo convergere tutti in un punto, si dicono qualcosa e poi mi guardano. Devo stare in guardia! All’improvviso mi attaccano con Tuono tutti insieme. Schivo in parte il colpo, ma lo avverto abbastanza da cadere in terra.
‘Geooooorgee!’ grido nuovamente. Lo osservo, il mio amico è impotente mentre gli elekid se lo portano via.
Devo fare qualcosa, non posso rimanere qui imbambolato. Ignoro il dolore e cerco di rialzarmi, ma non riesco a mettere due zampe in equilibrio che subito ricado in terra.
Lasciatelo stare.. lasciatelo...
‘LASCIATELOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!’ grido a tutta voce.
All’improvviso non vedo più nulla. O meglio, intorno a me è tutto bianco. Non avverto più nulla di ciò che succede all’esterno, ma sento ogni singola cosa che mi cabia all’interno.
Il tempo sembra bloccato e sento il mio corpo cambiare e diventare diverso. Diverso in modo radicale.
In aggiunta sento il dolore sparire e sento un’incredibile energia uscire da tutti i pori.
E’ una sensazione stupenda... E’ questa l’evoluzione?
Di colpo tutto torna alla normalità, il mio corpo diverso, ora sono un marshtomp e le mosse elettriche adesso sono inutili su di me.
‘Lasciateloooo!’ grido novamente scagliandomi a tutta forza sugli elekid, che disorientati lasciano cadere George.
‘M-mugen.... ti sei... bravo...’ arranca. Gli faccio cenno di stare zitto e di non dire niente.
Gli elekid cercano di colpirmi con attacchi elettrici, ma ora che sono di tipo Acqua/Terra questi colpi sono del tutto inutili.
Non ci metto molto a falciare tutti gli elekid con fangobomba, che se la danno immediatamente a gambe, portando via il compagno ferito che li aveva chiamati.
Non ho il tempo di esultare, devo aiutare George, che a causa di quel fulmine ha subito gravi danni. Ora che mi sono evoluto sono abbastanza grande da prenderlo in spalla e trascinarlo verso un ospedale...
George, amico mio.... Resisti!

George
Mi sveglio sul letto di un ospedale, mi guardo intorno, tiro un respiro profondo e riordino le idee. C0erano degli elekid, mugen li ha affrontati...
‘Mugen!’ esclamo alzandomi a sedere di scatto sul letto, sentendo una forte fitta al petto
‘Maarsh!’ sento due forti braccia che mia arreggono. Mi giro e vedo un marshtomp con i baffi blu.
Ora ricordo!
‘Mugen, ti sei evoluto!’ grido abbracciandolo così forte da soffocarlo. Gli sono grato, mi ha salvato senza esitare.
‘Ti voglio tanto bene Mugen, amico mio...’ gli mormoro nell’orecchio. Lui mi abbraccia e mi fa capire che mi vuole bene anche lui.

Mugen
Ho salvato George e sono riuscitoad evolvermi. Mi sembra quasi strano, l’idea di avere un corpo diverso mi fa quasi sentire nostalgia di quello vecchio ma sentoche mi apre molte nuove strade. Ne chiude qualcuna, però... Ora come salgo in spalla a George? Non posso certo...
L’infermiera dice che Prima di stasera George sarà dimesso, si è ripreso molto bene. Sono felice per lui, devo ammettere di essermici affezionato davvero molto.
Mi ha sempre spiegato tutto e mi ha sempre incoraggiato... Ora che sono più forte devo proteggerlo meglio, non posso permettere che gli accada nulla. Ci scommetterei il mio occhio sinistro!
George sarà dimesso tra qualche ora, quindi, essendo terminato l’orario delle visite, non ho nulla da fare. Scendo quindi in centro città per visitarla un po’.
Mentre cammino mi passano accanto due Gardevoir e, come ipnotizzato, le seguo con lo sguardo, puntandole il sedere. Ridacchio, felice quasi come se avessi vinto un premio e continuo a camminare fino in piazza, dove c’è una fontana meravigliosa. Mi siedo su una panchina e osservo, scacciando tutti i pensieri che mi frullano in testa, i meravigliosi giochi acquatici che esperti progettisti hanno saputo realizzare.
‘Ah, l’hai sentita l’ultima?’ dice un ragazzo appoggiato al parapetto della fontana.
‘No, dimmi...’ risponde quello accanto.
‘Dicono che una banda di squirtle si sta divertendo a fare scherzi ad ogni persona che gli capita a tiro...’ queste parole attirano la mia attenzione. Pokémon che fanno scherzi in gruppo? Mi metto ad ascoltare senza dare nell’occhio, origliare non è che sia tutta ‘sta educazione.
‘Ah, l’ho sentito dire... Sono capeggiati da un wartortle con gli occhiali da sole, c’è chi lo chiama Yellowtail, a causa del colore della sua coda... E’ un tipo terribile, sembra che da solo abbia sconfitto molti pokémon d’erba... E senza fatica!’
‘Wow, vorrei catturarlo!’ esclama uno dei due.
‘Lascia perdere, un mio amico ci ha provato e ha visto tutti i suoi pokémon ricoverati d’urgenza al centro pokémon!’ risponde l’altro. Io invece sono incuriosito, vorrei davvero incontrarlo questo wartortle...
Quando è l’ora giusta torno all’ospedalea prendere George che saluta le infermiere ed esce dall’edificio.
‘Mugen, che hai visto in città mentre aspettavi che mi dimettessero?’
Cerco di fargli capire di aver sentito una storia particolare e di fare attenzione, ma lui sembra non capire la seconda parte e decide di andare nel bosco per fare un piccolo pic-nic.
Cerco di fermarlo e di dirgli di fare attenzione ad una banda di squirtle, quando sentiamo un fruscio dietro a noi. Ci giriamo a guardare, ma non vediamo nulla.
‘George!’ lo chiamo, lui si gira e, accorgendosi di essere stato derubato, rincorre il pokémon. Io li seguo a ruota e mentre corriamo noto che ci sta portando sempre di più dentro la foresta.
Fermo George e gli dico di fare attenzione e di aspettarmi, perché temo che sia una trappola per prenderci ancora più cose. Quindi entro nel bosco e inizio a camminare.
Mi sento osservato, ma non riesco a capire da dove. Ho tutti e cinque i sensi all’erta, pronto a qualunque attacco. Per ogni rumore mi muovo i scatto, temendo un’imboscata.
Quando arrivo ad un grande albero di quercia, molto più grande delle piante intorno, sento lo scricchiolare di diversi rametti in terra.
All’improvviso vengo raggiunto da numerosissime pistolacque che mi colpiscono da ogni direzione. Non subisco grandi danni, ma resto stordito e non capisco più quasi nulla.
‘Ma bene, ecco qualcuno che gioca a fare l’eroe.... Tutto questo per un portafogli vuoto, piccolo marshtomp?’
Davanti a me, sopra la quercia, sta in piedi su un ramo un wartortle con gli occhiali da sole a punta e la coda gialla. Che sia lui?
‘Sei... il famoso Yeollowtail tu?’ gli domando, dopo aver messo a fuoco la sua figura.
‘Ahahaha, mi conosci? Interessante... Dimmi, cosa ti aspettavi di fare venendo qui?’
‘Di sicuro non avrei fatto finire George nella vostra trappola!’ esclamo.
‘Ahahah, e credi che il tuo amichetto non sia sguarnito?’ mi dice ridendo.
‘Che... che cosa intendi?’
Lui schiocca le dita e subito arrivano quattro squirtle che portano con sé George, legato e imbavagliato.
‘E’ brutto fidarsi troppo degli altri, specie se sono allenatori’ afferma Yellowtail.
‘Maledetto!!!’ grido, fiondandomi su di lui. cinque squirtle mi saltano addosso e mi bloccano. Infuriato mi alzo di scatto e li scaravento tutti via.
Il wartortle mi guarda divertito, salta giù dalla quercia e mi si avvicina.
‘Ahah, sei forte... E se ti unissi a me? Non hai idea di quanto sia divertente dare noia agli umani. Come loro danno noia a noi pokémon!’
‘Sì, e tu credi davvero che mi unisca a voi? Io ho promesso di restare con George e così farò, liberalo!’
‘Calmati e rifletti un po’... Credi veramente di volergli bene? Credi di essere tu a comandare il gioco? E’ lui che ti ha costretto a venire con lui, sono gli umani che ti hanno costretto a lasciare tua mamma e tuo padre!’ esclama, tentando di convincermi.
Ora che ci penso ha ragione... io....
Esito un po’ e guardo George. Glielo vedo negli occhi... Paura... ha tanta paura.... ma paura che io mi faccia male. Quando mi ha scelto non lo ha certo fatto per mettermi come suo sottoposto...
Nei suoi occhi tutto si riflette.. La voglia di crescere con me, la voglia di avere amici... E io di sicuro senza di lui non avrei amici e sarei ancora un mudkip....
No, di sicuro lui non è il tipo descritto da Yellowtail...
‘N-non importa se è come dici tu!’ esclamo ‘Anche se tutti gli umani fossero cattivi sono sicuro che George resterà sempre l’unico giusto al mondo!’
Balzo contro il wartortle e lo colpisco forte con un pugno che lo fa cadere indietro. Lui, sdraiato a terra, si rialza e mi guarda.
‘Ragazzi, state fermi... Questo è mio!’ si rialza e mi squadra.
‘Ahah, sei veramente forte, il primo pokémon che riesce a colpirmi di sorpresa... Ho già capito che tu sei testone quanto me, è inutile scendere ad accordi. Ora si fa parlare i pugni!’ esclama, mettendosi in guardia.
Lancio uno sguardo a George e gli faccio capire che non deve preoccuparsi, lui sorride e io mi tranquillizzo un po’. Mi metto in guardia e squadro il mio avversario... Sembra intenzionato a combattere lealmente.
‘Beh, ti lascio la prima mossa... Ma che sia un combattimento leale!’ gli dico.
‘Se c’è una cosa che prendo sul serio sono proprio le battaglie, stà tranquillo!’ mi risponde.
Lo vedo muoversi di scatto contro di me, preparando un potente pugno. Mi devo scansare, perché non riuscirei a pararlo e rispondo con Fangobomba. Lui subisce il colpo, ma non sembra scosso.
Mi guarda e sorride. Poi mi colpisce con una potente Pistolacqua che mi scaraventa contro un albero.
Cerco di rialzarmi nonostante il dolore alla schiena e poi parto alla carica, concentrando moltissima energia in un potente pugno. Più mi avvicino e più lui sembra sorridere, sento che c’è qualcosa sotto, ma non posso fermare l’attacco... Posos solo prepararmi.
Lo colpisco a tutta forza ma al’ultimo lui si richiude nel guscio e il colpo ha il solo effetto di lanciarlo lontano, senza però danneggiarlo.
Il carapace si schianta contro la quercia e cade in terra, senza muoversi. Cerco di capire che cosa sta pensando di fare, poi vedo il suo viso fare capolino, guardarmi e poi dirmi:
‘Ahah, bel colpo, ma il nostro carapace è durissimo, sono inutili simili colpi! E poi... Grazie per avermene dato l’occasione, sei il primo a farmi usare Ritirata così presto... E per premiarti ti farò vedere la mia specialità. Una mossa solitamente usata solo dai Blastoise, ma che io già padroneggio!’
lo vedo ritirare la testa ed iniziare a lanciare acqua da ognuno dei sei buchi sul carapace.
E’ la mossa Rapigiro, accidenti!
Vengo raggiunto da un poderossissimo colpo che mi lancia a terra e mi lascia senza fiato. Riesco a malapena a muovere gli occhi dal dolore e vedo Yellowtail tornare indietro per un secondo colpo.
Cerco di muovermi, ma ogni singolo muscolo che fletto mi fa un male cane, tanto che devo rinunciare a fletterlo. Come schivo il colpo? Se mi prende muoio....
Accidenti, avevo appena promesso di salvare George, e invece ho fallito miseramente...
Dannazione... Scusami George...
Chiudo gli occhi e aspetto il mio destino. Addio...
Aspetto, ma sembra non succedere nulla, apro quindi gli occhi e mi guardo intorno.
Yellowtail non è riuscito a controllare il rapigiro e si è schiantato contro un albero, cadendo in terra e perdendo i sensi.
‘Capo! Capo!’ tutti gli squirtle corrono verso il wartortle, lasciando libero George che subito mi corre vicino. Tira fuori una pozione dallo zaino e la usa su di me. Mi rialzo e guardo il mio avversario circondato dai suoi sottoposti preoccupati.
‘Lasciatemi stare!’ grida, e ne scaraventa via un paio. ‘Voi siete venuti qui solo perché credete che io sia debole... Io sono forte, sono davvero forte, più di voi e di quello stupido Marshtomp. Se se solo lo volesi quel tipo sarebbe già morto.... Questa disfatta è un’onta che devo lavare subito. Tu, come ti chiami?’ dice, rivolgendosi a me.
‘Mugen!’ gli rispondo.
Lui mi guarda, sorride, scaraventa via altri suoi sottoposti e si lancia contro di me a tutta forza, ma quando è a pochi passi da me cade in terra stremato, senza fare a tempo ad attaccare.
Lo guardo, mi fa quasi pena... Cerca di mostrarsi forte ad ogni costo e non accetta essere ritenuto debole. E se fosse... No, aspetta... Probabilmente lui...
‘Dimmi, ma... tu sei stato abbandonato?’ gli chiedo. Lui mi guarda, infuriato, si rialza ed inizia ad inveire contro di me.
‘Che cazzo te ne frega?! Sono cazzi miei, non tuoi!!!’ cerca di colpirmi, ma non reisce nemmeno a stare in piedi. Ha dato tutto sé stesso in quel rapigiro, non era ancora pronto per usarlo prima di evolversi.
Gli do una mano ad alzarmi, ma lui mi scaccia in malo modo.
George si avvicina e lo abbraccia a sorpresa da dietro.
‘Credo... credo di capirti...’ gli mormora. ‘Sei stato abbandonato perché ti ritenevano debole, vero?’
Yellowtail inizia a barcollare e poi scoppia a piangere tra le braccia di George.
Guardo il mio allenatore e con lo sguardo mi fa capire che questo wartortle ha solo bisogno di veri amici...
‘Yellow... tu non ti fidi degli umani perché sei stato abbandonato, vero?’ gli chiedo, mettendogli una mano sulla spalla.
‘Sigh... sigh... E’ vero... da squirtle ero troppo debole e il mio allenatore mi abbandonò... Per questo odio gli umani e ho cercato di rendermi forte... sigh...’ mi spiega, singhiozzando.
‘Senti.. ti va... ti va di unirti a noi? Ti dimostreremo che non tutti gli umani sono cattivi... Io ti terrò sempre con me...’ gli dice George.
Yellowtail trema, non sa cosa fare. Mi guarda, in cerca di una risposta. Gli sorrido e gli tendo la mano, se è disposto a diventare un bravo ragazzo e redimere quello che ha fatto lo posso accettare anche come compagno e amico...
Lui si alza, si avvicina ai suoi sotto posti e inizia a parlare.
‘Scusatemi tutti, penso... penso che non sia il caso di fare più banda. Io non sono abbastanza forte per proteggervi e non sono nemmeno abbastanza forte per farvi da capo.... Andatevene per conto vostro, io penso... Che me ne andrò per un po’.’ gli squirtle si guardano tra loro spaesati, non sanno come prenderla, poi vedono il loro capo prendere gli occhiali e frantumarli in terra.
Si gira verso di me e mi guarda con dei profondissimi occhi verdi. Si avvicina ed inizia a parlarmi.
‘Sappi Mugen che un giorno ti supererò e ti batterò senza rimanere sconfitto!’
‘Allora dovrò allenarmi anche io, ho vinto di pochissimo stavolta.’
‘Diventiamo forti insieme?’ mi domanda, porgendomi la mano.
‘Diventiamo amici insieme!’ rispondo, dandogli il cinque e stringendogli la mano.
Ci scambiamo uno sguardo d’intesa e capiamo che alla fin fine siamo simili...
Ora abbiamo con noi un nuovo compagno!

George
Non ho ben capito cosa sia accaduto tra Mugen e il wartortle, ma ho capito che adesso vuole venire con noi. Tiro quindi fuori una sub-ball che avevo preso al market e gliela lancio. Lui si fa catturare senza problemi e appena la sfera smette di vibrare lo faccio subito uscire.
Lo vedo un po’ spaesato, probabilmente era tanto che non reintrava in una pokéball...
Ora che ci penso devo dargli un nome...
‘Senti, che nome potrei darti?’ chiedo a wartortle, chinandomi e accarezzandolo sulla testa.
Lui e Mugen si guardano un po’ stupiti poi si scambiano qualche parola. Credo di capire... Forse questo pokémon ha già un nome, ma forsei gli rievoca brutti ricordi e lo vuole lasciare.
‘Senti, che ne dici di Alphonse? Era il nome di mio nonno.’ gli dico.
Lui mi guarda con i suoi meravigliosi occhi verdi e sorride. Poi annuisce.
‘E allora Alphonse sia!’ esclamo ‘Ora usciamo dal bosco!’
Alphonse si gira verso i suoi ex-sottoposti, li incita a andare ognuno per la sua strada e poi li saluta, seguendo me e Mugen, fino a fuori il boschetto.
Vedo subito che Mugen e Alphonse non la smettono di parlare, nonostante se le siano date fino a poco fa ora sembrano migliori amici. E sono contento, per me e per loro. Ora noi tutti abbiamo nuovi amici con cui passare il tempo.
‘Ehi! Ma quello... E’ Yellowtail?!’ esclama un ragazzo vedendo Alphonse.
‘Beh.... Parli di Alphonse?’ gli chiedo, non capisco molto bene. Mugen e Alphonse si guardano.
‘Cioé, che è successo?’
‘Ma ti rendi conto che quello è un pokémon incatturabile?! Ed è il capo di quella banda di squirtle! Dannato, ha rovinato il raccolto mio e di mio padre!’ grida, inveendo contro il mio nuovo amico.
Alphonse china la testa e quasi si mette a piangere. Mugen si para tra il ragazzo e il suo amico.
‘No, ora è cambiato, ha lasciato la banda e vuole cambiare!’ gli dico.
‘E il mio raccolto chi me lo restituisce?’ esclama. Alphonse resta un po’ in disparte, poi si avvicina al contadino e timidamente gli fa capire che gli darà una mano a seminare un nuovo campo.
‘Vedi? E’ disposto a redimersi!’ esclamo. Lui ci guarda un po’ stupiti e si passa una mano nei capelli.
‘Ah, beh... se lo dite voi...’
Detot questo passiamo tutta la giornata a zappare l’orto di quell’uomo, per ripagare i danni di Alphonse quando ancora era Yellowtail.

Mugen
‘Alphonse, ma sei sicuro di voler riparare a tutti i danni che hai fatto con la tua banda?’
‘Sì, penso di sì Mugen.... E’ giusto così. Ero solo un coglione che giocava a fare il forte... Mentre non lo ero.’ dice avvilito. Gli do qualche pacca sulla spalla.
‘Sai, l’importante è essere pronti a redimersi e correggere i propri sbagli... Tu non sei coglione, se lo fossi davvero saresti ancora a fare il bullo.’
‘Ahahah, sai, devo ringraziare davvero George... E’ diverso dalla mia precedente allenatrice, lui ci capisce, quasi come se sapesse parlare la nostra lingua.’
‘Te l’ho detto, non tutti gli umani sono uguali. Ci sono gli stronzi e ci sono i bravi ragazzi, come George.’
‘Beh, di sicuro ora mi sto godendo una bella vita. Chissà quante belle ragazze incontreremo...’
‘Oh, spero tante!’ ci sdraiamo sull’erba a guardare il cielo.
‘Penso che non ci vorrà poco a rimediare a tutti i danni che ho combinato...’
‘Non importa quanto ci metteremo, tanto le palestre non scappano.’ dico
‘Ah, beh... certamente... Ma io parlavo più per la fatica di fare tutto.’
‘Beh, sei tu che devi decidere... Ma se lo fai ora ti levi un peso dalla coscienza. Ti darò una mano...’
‘Grazie.’ dice ‘Facciamo una scommessa?’
‘Che tipo di scommessa?’
‘Chi per primo si evolve riceve dall’altro la sua porzione a proanzo o a cena, ci stai?’ mi porge la mano.
‘Secondo te?’ gli do il cinque e stringo la mano, ossia faccio il nostro ormai rituale d’amicizia.
‘Altra domanda... Posso chiamarti Baffino?’ mi domanda ridendo.
‘Ma anche no.’ gli rispondo.
‘Okay Baffo!’ dice. Lo guardo e lui guarda me e poi scoppiamo a ridere.
E’ bello avere un amico con cui poter scherzare in questo modo!

Edited by E.O.W. - 29/4/2011, 22:28
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 21:41




...Mmm...Secondo me dovresti anche spiegare come hanno preso Mugen...E' una delle parti più importanti...Non puoi iniziare così un capitolo, capisci?

Che poi è un capitolo, ma allo stesso tempo è una storia in sè e per sè e quindi non puoi spiegare così tutto alla buona...Cioè...Si ritrova sdraiato nel Laboratorio...Ma? Come hanno fatto a prenderlo? Spiegandolo potrai anche arricchire la storia, oltre che a darle un buon inizio.
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 21:45


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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E come vuoi che l'abbiano preso?
Da un allevamento.
Sapere come Mugen è finito nel laboratorio è parecchio irrilevante ai fini della trama. Se vogliamo metterla così il primo capitolo di PT inizia con moqui che vince la lega e lo speciale di Dado con lui che si sveglia (e non importa molto sapere cosa è successo prima)

Comunque grazie per il consiglio, finalmente qualcosa che vale la pena fare :sese:

Comunque come ho detto, lo speciale di Mugen è diviso in varie parti visto che deve raccontare un arco di tempo di tipo vent'anni. Questa è solo metà della prima di oltre 3 parti, consideratelo :fgt:
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:01




Eh, ma io parlo della parte iniziale...Comunque che l' abbiano preso da un allevamento non è poi così scontato, e secondo me può essere rilevante dato che le emozioni di un Pokémon neonato che viene preso e portato via dalla sua famiglia per andare in un Laboratorio possono arricchire molto la storia...E magari far uscire pure una lacrima. Detto questo, fai quello che ritieni più giusto, ergo puoi anche decidere di non cambiarlo...Però...
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:07


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Ora vedo come iniziare, farò affrontare il tema più avanti....
Vediamo.
L'inizio è più che ok così, magari più avanti gli faccio tornare alla mente il fatto che lui ricorda pochissimo i genitori oppure...
Zazaaaam!!!!!
Ideona!
Grazie CDD, ora so come fare, sta tranquillo ;)
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:08




Felice di aver dato una mano. ;)
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:13


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Per questo dico di commentare e dirmi cosa non va.
Mi aiuta moltissimo a correggere le lacune e a trovare nuove idee XD
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:15




Anche se a commentare sono stato solo io.
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:18


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CITAZIONE (CDD The Gamesking97™ @ 6/3/2011, 22:15) 
Anche se a commentare sono stato solo io.

Non è vero, le prime 100 pagine del topic di pt non sono sbucate dal nulla -_-
Non ti gasare solo perché mi hai aiutato a trovare un'idea
 
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CDD The Gamesking97™
CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:21




Dico in questo Topic :fg:
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:37


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Allora, ho preso la mia decisione.
Il rapporto tra Mugen e l'essere stato portato in un laboratorio come starter verrà affrontato più avanti nel racconto, perché all'inizio importa sapere come si sono esattamente incontrati George e Mugen, visto che lo speciale è su di loro.
Proseguendo la prima parte narrerà come mugen si evolve in marshtomp e come alphonse si unisce al gruppo
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:52




Bene, ti ringrazio.
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:53


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CITAZIONE (CDD The Gamesking97™ @ 6/3/2011, 22:52) 
Bene, ti ringrazio.

Anche io.
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:54




Di cosa?
 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2011, 22:55


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Dell'ideuzza che mi hai fatto venire
 
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