C69 - Madre, PT - 4

Capitolo 69
Madre

Mugen
Dopo la riunione familiare abbiamo pranzato, molto in silenzio e poi ognuno in camera sua. Chiudo la porta e mi siedo sul letto. Luke sta giocando ancora ai videogiochi, ma lo vedo che non si impegna. E’ turbato. Anche Raffaella sfoglia un libro, sembra che nemmeno lo stia leggendo. Sfoglia e basta.
Mi siedo sul letto e cerco di rompere un po’ il ghiaccio.
‘Ehm... che leggi cara?’ le domando. Lei guarda la copertina del libro.
‘Una rivista...’ no, quella non mi pare una rivista, ma vabbé. ‘Senti però...’ mi dice. ‘Pensi che ce la faranno?’
‘Non lo so, non lo so davvero...’ rispondo.
Prendo il controller della joy e chiedo se posso fare una partita con Luke. Lui sorride ed annuisce.
Un minuto dopo il mio controller è schiantato in terra mentre Luke se la ride per aver vinto contro suo padre. Sono negato per i videogiochi, non c’è nulla da fare...
In camera entra Alphonse e mi chiama.
‘Mugen, ti cerca George. Riguardo a tu sai cosa.’ mi si ghiaccia il sangue nelle vene. Ecco, ci tocca riparlarne... di Jax. Nonostante l’abbiamo affrontato solo due volte in tanti anni rimarrà un problema finché non lo risolviamo. E poi.... Sento che George vorrà spiegare a Laura anche quell’altra cosa...
Quindi esco di camera e prometto a Luke che sarei ritornato presto e avrei fatto un’altra partita con lui.

Dado
Io... Devo rimediare... Ma come?
La colpa è mia, solo mia. Devo assumermi le mie responsabilità. Blackthorne mi si avvicina.
‘Che vuoi?!’
‘Nulla Dado, solo scusarmi con te er quanto è accaduto. La colpa è di Marcus, lo sai.’ mi dice, sedendosi accanto a me. Lo guardo.
‘No, mia. Non dovevo accettare!’
‘Ma non ti sei dimenticato di sapere il perché là? Te lo dico io: tra sei anni sotto il laboratorio di Sam avverrà una gigantesca esplosione, inevitabile. Poiché là si trova un tempio sotterraneo.’
‘Eh? Di cosa parli?’ Black si alza.
‘Ti ho già detto troppo.’ mi guarda negli occhi ‘Non indagare oltre o ti farai male.’ e se ne va.
Blackthorne, non lo capirò mai...
Anche se ci sarà questa esplosione, perché distruggerlo prima? E anche se fosse, possibile che Marcus sia in rivalità con qualcuno?
Ma io non avrei dovuto accettare, cosa posso fare per rimediare?
Forse dovrei parlarne con Sasha, ci penserò dopo pranzo.
E così dopo la invito ad appartarci in camera per parlare...
‘Che c’è Dado? Ti vedo teso...’ mi dice. Io mi appoggio al muro a braccia incrociate.
‘E’ per il laboratorio. Ci ho riflettuto e la colpa è solo mia, se io non avessi messo la bomba nemmeno tu avresti fatto quello che hai fatto... La tua colpa deriva dalla mia e... beh... tu sei pulita, mi prendo io le colpe.’ lei mi guarda.
‘No, Dado, siamo entrambi colpevoli, dobbiamo risolverla insieme!’
‘Sasha, no. E’ solo mia la colpa e questo è quanto!’ esclamo uscendo di camera. Sasha esce fuori e mi afferra per un braccio. Se ha intenzione di costringermi con la forza io...
Invece lei mi abbraccia, più forte di quanto non abbia mai fatto prima.
‘Dado... Sono tua moglie, è dovere mio aiutarti. Abbiamo deciso di vivere insieme, se non risolviamo insieme i problemi che razza di coppia siamo?
Resisto solo tre secondi prima di scoppiare a piangere. Scusami Sasha...
Ma non mi puoi aiutare per vincere i miei demoni...


Teresa
Ci sono.
Posso farcela.
Devo farcela!
‘M-Moqui?’ lo chiamo, balbettando a causa della tensione. Lui si gira.
‘Si Teresa, che c’è?’
‘Io...’ cercodi trovare le parole per dirlo ma... ‘...ecco, non mi sento molto sicura della lotta.’ svio la questione, non posso dirglielo così dal nulla...
Lui mi mette un braccio intorno alla spalla e mi avvicina a sé. Arrossisco di colpo.
‘Su Teresa, sei la più forte qui dopo me e Mugen, di cosa vuoi temere? E poi c’è Gigi e Sarah che contano su di te, non deluderli!’
Non so che dire, ma mi accontento di avere il suo braccio destro, senza mano, attorno al collo. Chiudo gli occhi sperando che questo momento non finisca mai, ma subito Moqui leva il braccio e inizia a fumare una sigaretta.
‘Cerco di smettere per Sophie, anche ora fumo solo quando lei non c’è. E’ il mio dovere di padre tenerla lontano dai rischi... Senza contare che vorrei provvedere anche per sua madre.’ si ferma un secondo, poi mormora, debolissimamente ‘Claire..’ sospira ‘..ti amo ancora tantissimo...’
Mi blocco, non so come reagire. Dovrei dirglielo, ma... Di sicurò mi rifiuterà e non mi vedrà più come prima. Diavolo...
DIAVOLO!
Mi sembra di perdere l’equilibrio e mi metto con la schiena al muro, cercando appoggio. Moqui si avvicina e mi mette una mano sulla fronte.
‘Ma hai la febbre per caso? Barcolli e sei tutta rossa!’ non è febbre è amore... amore e paura... Mi sento come se stessi per svenire.
‘Io... sono solo un po’ tesa, ma passerà.’ gli dico.
‘Ah, capito... sono le tue cose...’ dice, sorridendo e incamminandosi per il corridoio. Io arrossisco ancora più di prima.
Perdonami Wendy, ma davvero non ce la faccio...

Sarah
Lo confesso, non mi sento molto pronta.
Entro in camera di Sam, per parlargli. Lui sta lavorando alla protesi per Ellie.
‘Ma porco d... questo diavolo di transistor non.... Ah, ciao Sarah, che c’è?’ mi domanda.
Mi siedo sul letto.
‘Uhm... come posso dirlo... Sono un po’ tesa per Nina.’ lui si gira.
‘Ti capisco, pure io ho paura che quei corvacci vengano ad attaccarci mentre siamo via. Non posso farci nulla, accidenti. Vorrei venire con voi!’
‘No, Sam!’ esclamo ‘La cosa è tra Gigi, me e Teresa. Noi tre siamo sempre stati una squadra. A te paicerebbe se qualcuno che non conosci come le tue tasche ti aiutasse in una strategia dove devi sapere ogni cosa dei tuoi amici?’ mi rendo solo dopo di aver detto una cosa senza senso. Ma lui invece...
‘Beh, Sarah, hai ragione. Io non conosco Teresa e Gigi bene come li conosci te, hai vissuto con loro da quando avevi si e no 3 anni. E ora ne hai 17. Come passa il tempo, vero? Sono già passati quattordici anni da quando ho iniziato il mio viaggio come allenatore, eheh.’ dice.
‘O-oh...’ mormoro. Sam si alza e prende la sua custodia degli occhiali.
‘Tienila come portafortuna, questi occhiali mi hanno sempre accompagnato da prima che tu nascesti. E’ una specie di portafortuna/ricordo da parte mia.’ dice, per poi risedersi al tavolo.
Resto in silenzio e mi alzo, ringraziandolo.
Non so perché, ma questo regalo mi fa sentire meglio, come se lui sarà con me per aiutarmi. Il fratellone mi ha sempre aiutato quando ne avevo bisogno e grazie a questo, almeno idealmente sarà con me.
Grazie Sam, ti voglio tanto bene...

Il giorno dopo...
Gigi
Siamo tutti pronti. Io, Sarah e Teresa.
Diamo il saluto finale a tutta la famiglia e ci incamminiamo, tesi come corde di violino. Sarah tutta via pare ottimista, mentre Teresa è completamente depressa. Spero che ciò non ci svantaggi in battaglia...
Dopo due ore di cammino in assoluto silenzio Sarah rompe il ghiaccio.
‘Ma manca tanto?’ mi domanda.
‘No, ci siamo quasi, il bosco è vicino...’
Infatti in meno di mezz’ora arriviamo all’entrata. Ora non si torna indietro...
Entriamo e, passo dopo passo, arriviamo all’albero centrale, una gigantesca sequoia. Ricordo bene questo posto, è stato la mia casa per tanto tempo... Nonché il luogo dove sono nato.
Ripenso a tutto quello che mi è accaduto, di come io mi sia sempre fatto schiavizzare da mia madre, di come ho abbandonato la donna che amavo per colpa sua e di come conoscendo la famiglia Bellat io sia cambiato e abbia aperto gli occhi.
Devo proteggere questo tesoro...
Diversi noctowl e hoothoot, miei fratelli e sorelle si sono messi sui rami per assistere a quello che accadrà.
La voce si è sparsa.
‘Allora figlioletto, ci hai pensato?’ queste parole mi congelano il sangue nelle vene. Mamma...
‘Si, combatterò insieme ai miei amici.’ dico.
Nina scende a terra e guarda Sarah e Teresa, scuotendo la testa.
‘Nah, non ci siamo, proprio per niente....’ dice. ‘Ma quando vuoi iniziamo. Se mi batti giuro sul mio onore di lasciarti libero. Ma se perdi... Mi prenderò la vita tua e della tua famiglia!’
In quel momento sento una tremenda furia pervadermi il corpo.
‘Teresa, Sarah, si comincia!’

Teresa
Okay. Devo mettercela tutta. Si tratta di salvare le persone che amo...
Amore...
Moqui...
Mentre in testa ho l’immagine di Moqui, Gigi mi cade addosso, colpito.
‘Ohohoh, Gigi, questa stupida Lucario vale davvero così tanto?’ gli domanda. Non ho neanche capito che Nina mi stava attaccando... e Gigi mi ha protetta.
‘Si, vale hosì tanto, se non di più.’ Gigi si alza in volo e cerca di attaccare Nina che regolarmente evita ogni suo colpo.
Invece io sono calata ancora di morale. Non riesco che pensare a Moqui e di quanto io sia stata codarda a non dirgli nulla.
Vengo colpita in piena schiena e cado in terra.
Faccio schifo...
‘Teresa! Non arrenderti!’ mi grida Gigi. Ecco, anche Gigi pensa che io sia una scema.
‘Certo che è davvero una bella amica la tua, nemmeno se tu sei in pericolo ti aiuta!’ dice Nina, ridendo.
Sono inutile...

Sarah
Ho il cuore in gola, ma posso so combattere... Posso solo assistere la mia squadra e supportarli come posso. Forza Gigi, forza Teresa! Mettetecela tutta.
Tuttavia... Teresa...
Per chissà quale motivo è distrutta, non presta attenzione e Gigi incassa continuamente colpi per proteggerla. Che ti prende amica mia?
Devo agire... Cerco di aspettare il momento buono e appena lo colgo afferro Teresa e la porto vicino all’albero. La scuoto.
‘Teresa, che ti prende?’ dobbiamo battere Nina.
‘Lascia stare, sono inutile...’ mormora. La guardo male e la scuoto di nuovo.
‘Sveglia Teresa se tu fossi inutile non ti avremo chiamato con noi, ma che ti prende?!?’
‘Lo avete fatto per pietà, sono debole...’
‘No Teresa, no, cazzo!’
‘Gigi sta subendo un sacco di ferite a causa mia, sono... sono un peso.’ a queste parole mi alzo in piedi.
Guardo Teresa negli occhi, mettendola a fuoco tra le lacrime.
E all’improvviso faccio partire uno schiaffo.
Teresa tiene lo sguardo abbassato, massaggiandosi la guancia.
‘Teresa...’ dico, con le lacrime agli occhi, singhiozzando ‘...noi ti vogliamo bene, come puoi dubitare di noi? Ti prego, aiutaci... E... Per favore, spiegamo cosa non va, perché ti senti così?’
‘Perché sono una codarda...’ dice. Stavolta però aveva il tono meno arreso di prima, forse...
‘E perché saresti una codarda? Perché non ti sei dichairata a Moqui? Teresa, l’ho capito. E tranquilla, non è la fine del mondo non dichiararsi...
‘Lo è se non ci riesci prima di morire...’
‘E ti pare che stiamo morendo? Stiamo lottando per sopravvivere, non per morire. Non vuoi rivedere il sorriso di Moqui? Pensa a quanto sarà triste se muori anche tu. Lui ha perso la moglie eppure tira ancora avanti. E tu hai sempre detto che invidiavi la sua forza d’animo! Se ti arrendi prima ancora di provarci dimostri di essere una codarda. Ma la Teresa che conosco io non è codarda, ha sempre combattuto per superare la persona che amava. Moqui sarà irraggiungibile, am se ti arrendi lo diventerà ancora di più! Ti prego Teresa, metticela tutta... Se non vuoi farlo per me e per Gigi... Fallo almeno per Moqui...’
Concludo buttandomi in ginocchio ai suoi piedi. Lei mi guarda e resta in silenzio qualche secondo, con lo sguardo assente.
Poi si alza e si avvia afferra al volo Gigi.
‘Amico mio, riposati ora... Ci penso io. Lo farò per tutti voi!’ esclama.
Sorrido, felicissima.
Ecco la Teresa che conosco!

Teresa
Credo di aver capito ora.... Credevo di essere codarda perché non mi ero dichiarata, ma se ora morissi non solo sarei ricordata come una che preferì la morte, ma avrei su di me la responsabilità di Sarah e Gigi.
E poi...
Vorrei davvero rivedere Moqui. Sarah, tu temevi di non essere utile, ma se ora tu non fossi stata qui io mi sarei già arresa e Gigi sarebbe morto.
‘Ohohoh, ora tocca alla tizia “inutile”?’ dice Nina, non smettendola mai di ridere. Mi da sui nervi.
Noto che ha la guardia abbassata e la colpisco con Forzasfera, cercando di farla cadere. Quando il fumo si dirada lei è ancora lì. Ma come?
‘Stupida, sono un tipo volante, come pensi che una mossa lotta possa farmi male? Anche se devo dirlo, l’ho sentita questa mossa... Ma solo quando si è alzata la plvere, sennò manco la notavo, ohohoh!’
Digrigno i denti e cerco di colpirla in salto, ma lei continua a tenersi fuori portata. Come posso fare?
‘Voi terricoli siete inferiori, io domino il cielo, come pensi di battermi?’
Ci penso un po’, poi do un’occhiata a Gigi. E’ ferito am si può muovere. Gli faccio un cenno, spero che abbia avuto la mia solita idea.
‘Gigi... Ho un piano, ce la fai a volare?’ gli dico sottovoce, avvicinandomi a lui.
‘Si, penso h’ abbiamo avu’o la stessa idea!’ dice, sorridendo e guardando Nina. ‘Sai dopo essé stati compagni pè tante avventure a caccia di medaje...’
‘Ok, allora ci siamo...’ dico, poi urlo a Nina ‘So come batterti!’ gli dico spavalda.
‘Ohohohoh, davvero? E come?’ dice.
‘Beh, Nina.... Non siamo certo venuti in tre per affrontarti uno alla volta!’ dico, sorridendo sicura di farcela.
Spicco un salto e Gigi mi afferra al volo in modo da portarmi all’altezza di Nina. Quando sono sopra di lei le balzo contro caricando un pugno.
‘Non preoccuparti, sono solo una debole e inutile Lucario!’ le grido contro, colpendola alla testa con tutte le mie forze e generando un impatto enorme sul suolo, che cheta le sue urla di dolore.
Ad un impatto di testa così forte nemmeno una millenaria sopravviverebbe!

Moqui è un uomo, cosa può capirne? XD

Beh, nel prossimo capitolo George rivela di sapere più di quanto non dimostri e lo stesso fa Nina
E perché la mamma di Gigi cercava insistentemente Betelgeuse?

@mary: Moqui è sempre stato un idiota in tema "donne" lo dovresti sapere
@Shana: ma... hai letto anche i precedenti o questo è il primo? XD

Oh, bene... allora fai il test

Beh, per essere arrivata intatta all'età di 2000 anni è difficile che finisca così e basta XD