C73 - Promessa, PT - 4

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CAT_IMG Posted on 11/12/2011, 01:51


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Capitolo 73
Promessa

Mugen
Siamo tutti intorno al letto di George. Ovviamente in sala non ci entravamo tutti, così ci sono solo Sam, Sarah, Laura, Alphonse e Chiquito. Gli altri sono rimasti a casa ad aspettare, verranno un altro giorno.
George si è già ripreso ed è ben conscio di cosa ha. Laura sta sempre abbracciata a lui e non smette di piangere. Sam invece sta tenendo abbracciata Sarah, anche lei non regge la cosa.
Io invece ho uno sconforto totale, il mio allenatore, il mio tutore sta morendo. Anche se lui svia so che è così, devo prepararmi ed essere forte...
E non devo abbandonarlo fino all'ultimo, sarò sempre con lui. E con i miei amici.
'Su avanti, parliamo di qualcosa di allegro!' esclama George. 'Non mi va di vedere tutto questo mortorio, non è confortante!' sorrido, come al solito cerca di guardare al lato positivo.
'Dici che dobbiamo vederla come una scusa per una bella riunione di famiglia?' dico, quasi ridendo.
'E perché no? Io ora mi sento relativamente bene, ho voglia di sorrisi. Avanti ragazzi, non è che sono ancora morto, posso guarire!' dice, accarezzando i capelli di Laura. Sarah si stacca da Sam e guarda suo padre. Sam prende un libro e inizia a leggere.
'Cosa fai?' gli domanda suo padre.
'Uhm, guardo se posso trovare un modo di combattere il tuo malore.'
'Lascia stare Sam, sono fiducioso nei medici, sanno il fatto loro!' Sam smette di parlare ma continua a studiare.
'Papà ma davvero c'è speranza?' domanda Sarah.
'Si figlia mia, c'è. Dopotutto mi è venuto al pancreas, se mi fosse venuto all'intestino allora si che non avrei potuto fare nulla. Poi sono AB positivo accidenti, sono compatibile con molti tipi di trapianto, casomai servisse!' pure Sarah sorride e si rimette a sedere. Laura ha smesso di piangere. Guardo i miei amici e dico sottovoce:
'Avete notato come George ha subito tranquillizzato tutti?'
'E' sempre stato così, no?' risponde Alphonse.
'Già... E speriamo che continui ad essere così a lungo...' mormoro.

Emanuel
'Hai saputo la notizia? Tuo fratello ha un tumore...' dico ad Andrew. Lui lancia compulsivamente la sua moneta di platino in aria e la riprende al volo, silenzioso, con il volto scuro.
'Indovina...' mi risponde con tono sarcastico.
'Scusami' mi sdraio sul letto guardando il soffitto. 'Tu non me ne avevi parlato.'
'Senti, stai zitto, è una cosa che mi da fastidio. Vorrei andare a trovarlo e non posso o la mia copertura salterebbe!'
'Eh, so che hai fatto in modo di darti per morto in modo da continuare ad indagare su Adramaleus. Dopotutto sei un sureivas come me.'
'Non proprio, sono un Demi Sureivas, ossia un sureivas marchiato da un altro sureivas... E solo il capo di un Quintetto può farlo.'
'Ecco perché anche tu cerchi Betelgeuse, per farti rimuovere il marchio, giusto? Questo non me lo avevi detto.'
'Ci sono tante cose che non ti ho detto Emanuel.'
'Beh, pensavo che essere tuo allievo ti facesse sviluppare un po' di fiducia in me.'
'Ma non è stato così. Mi fido solo di mio fratello. Vorrei poterlo curare, ma so solo generare veleni, non medicine...'
Andrew si compiange, deve tenere parecchio a suo fratello. Sinceramente me ne frega il giusto delle sue ragioni, ma devo tenermelo buono. E' uno degli hybrid più forti che io abbia mai incontrato -e ne ho incontrati tanti- e se vogliamo avere speranze contro Adramaleus è bene che se ne stia buono. E la malattia di George non è un bene.
E' vero, se muore si porta il segreto di Adramaleus nella tomba, ma... La sua morte sarebbe inutile, poi Andrew gli vuole così bene da aver fatto saltare la sua copertura e il nostro piano pur di rivederlo. Devo fare quel che posso, dopotutto ormai sono di casa Bellat.
'Senti Andrew... Forse non posso fare nulla, ma c'è un favore che posso farti per farti stare meglio'
'E di cosa si tratta?' mi domanda. Io sorrido.

Moqui
George si è ammalato così gravemente all'improvviso, non vorrei essere nei panni di Sam.
Mi ritorna in mente mia moglie, non voglio che pure Sam provi quella sofferenza abissale. Sophie e Luke si chiedono dove sia George... Come glielo spieghamo?
Ora sono solo con Raffaella, i bambini stanno giocando in camera.
'Moqui, pensi che George guarirà?'
'Non lo so, davvero...' rispondo. 'Ma spero di sì. So cosa vuol dire perdere un caro e... Non voglio tocchi anche a voi.'
'Non oso immaginare Laura o Mugen se George morisse.'
'Senti Raffaella, cambiamo argomento? Per favore...'
'Si, scusami.' Poi si gira verso la stanza di Luke. 'Certo che crescono bene i bambini!'
'Ma Luke quanti anni ha?' gli domando.
'A dire il vero... Avrebbe due anni più di Teresa.' mi risponde. Io sobbalzo.
'Così grande?!' esclamo, stupefatto.
'Eh già, è più lento a crescere. Sai a stare con i genitori si cresce più lentamente. Almeno credo.'
'Per me è Teresa che è molto matura per la sua età, non Luke che è infantile.'
'Nah, ma Luke non è infantile, non più. E' cresciuto tanto, anche se per ora ha in testa solo i videogiochi. Non è che poi attacca il vezzo a Sophie?'
'Finché Sophie non mi diventa una poco di buono mi va tutto bene, eheh.'
'Già, anche per me...'

Teresa
Sapevo già che Luke ha due anni più di me, ma ogni volta che me lo dicono rimango stupita.
E' proprio vero che in base a con chi si cresce si cresce più velocemente o lentamente. Fare una vita con un'allenatrice non è la stessa cosa che vivere coi genitori per noi pokémon.
Decido di salire in camera e fare una partita anche io con Luke e Sophie.
'Ehi, avete tre controller?' gli domando.
'Si, ma è un gioco per massimo due.' mi risponde Luke senza staccare il volto dallo schermo.
'E qual'è lo scopo?'
'Vincere.'
E questo era ovvio.
Mi siedo e li guardo giocare, sinceramente non ci capisco molto, non sono mai stata una grande appassionata di giochi.
Sophie ad un certo punto sbatte il controller in terra ed esce furiosa.
'VAFFANCULO LUKE, CON TE NON C'E' SFIDA!' Luke sghignazza.
'Vuoi provare tu?' mi porge il controller.
Via, una partitina non mi farà male...

Raffaella
Sento nuovamente schiantare i controller a terra. E con quello che costano!
Salgo le scale e trovo Luke infuriato e Teresa che ride sonoramente.
Questa si che è una rivelazione...
Teresa asso dei videogiochi.

George
Sono passati ormai 5 giorni e sono ancora qui in attesa di essere operato.
Mugen è sempre qui con me insieme ad Alphonse, anche durante l'orario di chiusura. Tornano a casa solo per dormire e a volte nemmeno quello.
'Ehi, è permesso?' sento una voce familiare e subito entra Emanuel.
'Oh, Emanuel, qual buon vento?'
'Nulla di particolare, ho una lettera privata per te.' mi porge una lettera e poi si siede a guardarmi. Mugen e Alphonse sono rimasti in silenzio, non si fidano fino in fondo di Emanuel. Dopotutto quasi non lo conoscono e con quell'aria che ha mette paura a tutti.
Apro la lettera ed inizio a leggere:
“George, sono io, tuo fratello. Per prima cosa questa lettera non la deve leggere NESSUNO, nemmeno le tue persone più fidate. Si, parlo di Mugen. Volevo farti sapere che spero nella tua guarigione ma come sai non posso venire lì di persona. Io ed Iris ti salutiamo con tutto il cuore.
Riguardo a tu-sai-cosa anche per quello ricorda fino alla fine di non dirlo a nessuno ma se proprio tu dovessi morire passa questo secondo foglio allegato a Mugen e Alphonse (tu non leggerlo ASSOLUTAMENTE, ti prego).
In questo modo qualcuno in famiglia potrà prendere contatti da me.
Ti saluto e ti voglio tanto bene, tuo fratello Andrew.”
Mi asciugo una lacrima e ringrazio Emanuel, prendendo il foglio allegato e passandolo a Mugen.
'Leggilo solo ed esclusivamente se io morissi.' gli dico con serietà. Lui annuisce.
'Ah, George, se vuoi puoi rispondergli, basta che tu scriva qualcosa e io glielo darò personalmente.' mi spiega Emanuel. Io prendo subito un foglio bianco e mi metto a scrivere e dopo pochi minuti consegno ad Emanuel.
Lui si alza ed esce.
'Spero che tu guarisca! Arrivederci!' mi saluta ed io ricambio.
Andrew... Ti voglio bene anche io fratellone mio...

E poi...
Ebbi un secondo malore.
Assai peggiore del primo...

Adrew
“Ciao fratellone, sono io, George. Grazie davvero per gli auguri di guarigione, anche se ad esser sinceri ci sono ben poche speranze. Se questa fosse l’ultima volta che potrò scriverti sappi che ti voglio tanto bene e che sono contento che tu ed Emanuel stiate bene. Da voi dipende il futuro del mondo, fate sì che Sam possa salvarlo insieme a Moqui, avete il mio permesso. Grazie di tutto...”
Mi asciugo una lacrima, e spiego la lettera ad Emanuel. So che manterrà la promessa di passare la lettera a Mugen senza leggerla. Mi fido di lui...
Però ora devo anche pensare al mio piano, trovare Betelgeuse, che mi ha reso così e vendicarmi. Il motivo vero per cui mi sono allenato in tutti questi anni con la mia fedele Iris è proprio questo.

Sam
Ellie è rimasta a dormire da me, siamo a letto insieme. Era da quella sera di circa un anno fa che non condividevamo un letto assieme. Mi avvicino e la abbraccio delicatamente.
‘Grazie per avermi perdonata Sam...’
‘Tranquilla, ho capito che eri realmente pentita, poi ripensandoci hai fatto sì una cosa grave, ma nulla di irreparabile. Ora io e Moqui siamo di nuovo amici come prima, se non di più. Le amicizie come la nostra migliorano dopo una rottura temporanea... Però... mi sembra quasi che sia geloso di noi due, sai, non ha più la moglie e.. a volte ho paura che per gelosia possa farti qualcosa.’ mormoro.
Ellie mi tira uno schiaffo fortissimo e mi guarda arrabbiata.
‘Non pensarlo nemmeno lontanamente! Sai il bene che ti vuole Moqui e osi pure dubitare di nuovo di lui? Lo hai già fatto una volta, per colpa mia... Scusami, ma non voglio che tu faccia lo stesso errore. Se la metti così me ne vado!’ fa per alzarsi ma io le trattengo la mano.
‘Ellie... grazie...’
‘E di cosa?!’ mi domanda stizzita.
‘Prendilo come un test, volevo vedere come reagivi. Anche a me quell’esperienza è servita moltissimo, siamo cresciuti entrambi un altro po’. E sono contento che tu la pensi così, grazie...’
Mi alzo e la stringo forte, ributtandoci nel letto, sotto le coperte color ebano.
‘Stupidone...’ mi dice con un dolce sorriso sulle labbra.

Moqui
E così Sam e Ellie si sono riconciliati. Ad essere sincero credevo non me ne sarebbe fregato nulla, invece sono felice. Sam ora sta meglio, lo vedo sorridere di più e di conseguenza anche io sto meglio.
Accarezzo Sophie sulla testa e le do una caramella. Poi mi rendo conto di avere ancora con me il panno per lenti di Sam. Lo mostro a Sophie.
‘Te lo ricordi?’ le domando.
‘Certo papà, mi avevi detto che me lo avresti dato da grande.’ risponde.
‘Eheh, il momento non è ancora arrivato, ma volevo spiegarti cosa significa questo panno. Ecco, è di Sam, il mio caro allenatore. Comprò quel paio di occhiali l’anno stesso in cui cominciammo il viaggio... E quindi lo stesso anno in cui sono nato io...’
Gliel’ho spiegata facile, senza filosofeggiare o poetare troppo o non avrebbe capito.
‘Oh, quindi è importante.’ si alza in piedi e punta il dito verso il cielo ‘Allora ti dimostrerò di essere degna di prendermelo, buihihihihih!!!’
Quando fa così mi sembra di tornare ai tempi in cui ero un piccolo buizel e mugen ancora non mostrava i primi segni di vecchiaia. Dio, quanto tempo è passato da allora...

Sam
Giornata come le altre quella di oggi, padre malato, sepranze di guarigione, si è riaccesa una mia vecchia fiamma... Ma sono comunque preoccupato per mio padre, l’idea di perderlo... E’ troppo due per me da pensare.
Però come ho detto prima, giornata come le altre. E quando raccontando si dice “era una giornata come le altre” stai pur certo che c’è il colpo di scena. E non sempre buono. Tra l’altro, cose brutte così improvvise capitano raramente, e sono ancor più efficaci se vanno a rovinare un bel momento con una riconciliazione tra due ex fidanzati...
Però ricordo bene la scena:
La cornetta suonò.
‘Sam.. tuo padre... è critico...’ mormorò Mugen, mentre ero troppo sconvolto per crederci.
Senza pensarci infilai la giacca, scesi le scale, inciampai e imprecai dalla fretta, mi rialzai e uscii, cercando nervosamente di infilare le chiavi in macchina.
Non entravano proprio.
Spingevo e battevo il piede destro dall’agitazione e l’incazzatura per non riuscire a partire. Poi finalmente ci riuscii, entro e la frizione non funge come si deve.
‘Cazzo! C’è mio padre che sta male, parti dio bestia!’ pensavo
Alla fine partii e mandai velocemente un sms alla mamma e a Sarah, in modo che avvisassero anche Moqui. Ellie non ne sapeva nulla, ma non volevo svegliarla e comunque dovevo correre. Successe tutto troppo all’improvviso...
‘Resisti papà, arrivo da te!’
Pensavo a questo durante tutta la traversata....

Entro in sala, c’è un medico che appena mi vede mi guarda sconsolato. Mugen e Alphonse sono lì, tristissimi. Non bene, non bene, penso tra me e me.
‘C-ciao Sam, coff...’ tenta di dire mio padre. Gli stringo la mano.
‘Non affaticarti vecchio, resisti!’
‘Sam, Sarah e Laura dove sono? Arriveranno?’
‘Si, stanno arrivando, resisti!’
‘Ho già dato la lettera a Mugen, ancora non l’ha letta... Però... Meno male che ci sei, volevo vederti almeno unìultima volta.’
Quando dice “ultima volta” il mio cuore sobbalza. Non accetto che mio padre si arrenda.
Quando ero piccolo e i bulli mi picchiavano mi incoraggiò e mi insegnò a difendermi, quando ero solo potevo contare sulla sua forte mano sulla spalla. E ora quella mano la stringevo io.
Cazzo papà, non mi morire, ho ancora bisogno del tuo aiuto..
‘Sam, volevo dirti una cosa... Sii forte, ti attende un destino importante, stai pronto o, come dice Chiquito, Estote Parati... Sam, ti voglio bene, quando nascesti tu fosti il più bel dono della mia vita e non passa giorno che non ringrazi dio di aver avuto un figlio come te. Sono con-ten-to...’
‘Papà, tranquillo, c’è ancora speranza! Possono ancora guarirti, è solo un dannato tumore nemmeno troppo grave. Al peggio ti asportano la parte, ti prego non abbandonarmi ti prego!’
Continuo ad imprecare, furioso.
E mentre impreco ricordo anche di quando mio padre era fiero di me grazie alle mie scoperte e, sebbene non ci capisse nulla, si sforzava di seguirmi, dando per buono quello che gli dicevo. Forse sarà vero che non capiva, ma a differenza di molti ai quali le frasi entrano da un orecchio ed escono dall’altro lui sapeva ascoltarmi e ricordare quello che gli dicevo.
‘Sam... sappi anche che non mi coglie impreparato, ho avuto il tempo di prepararmi sin da quando ho avuto il primo malore. E penso di saperlo accettare. E’ stata dura ma...’
‘No, papà, la speranza non è finita non è...’
In quel momento entrarono Laura e Sarah, mentre la mano di mio padre si fece debole, perdendo la sua vigorosa stretta che tanto amavo, che tanto mi sorreggeva.
Tirai un pugno sul tavolo.
‘Svegliati porco dio, svegliati... PAPAAAAAA’!!!!!!!!’
Il tutto sotto gli occhi di mia mamma e di mia sorella.
E al ritmo di un suono nefasto, il solo che interrompeva quel momento di silenzio.

BEEEEEEEEEEEEEEEEEEP

Edited by E.O.W. - 11/12/2011, 17:50
 
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CAT_IMG Posted on 11/12/2011, 07:57
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l'unica cosa di cui bisona davvero avere paura è la paura stessa

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Veramente molto bello forse tra i captoli piu belli di pt onestamente pero c era da aspettarsi che finisse cosi
 
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CAT_IMG Posted on 11/12/2011, 11:00


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Perché secondo te i personaggi in pt non muoiono? :fgt:
 
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Mary~*
CAT_IMG Posted on 11/12/2011, 15:35




SENTI UN PO', SECONDO ME DOVRESTI SMETTERLA DI FAR MORIRE GENTE SAI???
giuro su slash che se fai morir chiquito non rispondo di me. ti perdono george dato che poco lo cagavo,ma claire rimarrà una ferita indelebile. Perciò non far morire troppa gente importante OK??
apparte ciò bel capitolo,lo devo ammettere.
P.S: se continui con argomenti depressi smetto di leggere pt e vado a comprare lamette ç_ç
 
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CAT_IMG Posted on 11/12/2011, 16:26


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»Møon$hine™:.
CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 16:48




................ho paura che muoia sasha
 
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CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 16:49


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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»Møon$hine™:.
CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 16:49




bel capitolo ^_^
 
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CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 21:17


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Eheh, grazie... chissà perché i migliori sono quelli che scrivo durante i miei flash notturni alle due :look:
 
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Rodja95
CAT_IMG Posted on 18/12/2011, 12:29




... SUBLIME.
avevo le lacrime agli occhi alla fine.
Non riesco a dire altro ...*piange* :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
 
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CAT_IMG Posted on 18/12/2011, 12:42


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Finalmente un commento senza minacce di morte varie :asd:
Lieto che sia piaciuto :P
 
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CAT_IMG Posted on 6/1/2012, 15:14


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Piccola anteprima:
Moqui
'Papà, ma nonno George dov'è?' mi domanda Sophie. Sono in camera mia, ancora attonito. Così attonito che sto pure fumando davanti a mia figlia...
'Si è addormentato anche lui, come la mamma.' rispondo.
'E dove sono tutti?' sono andati al funerale, ma io sono rimasto per due motivi, è meglio che Sophie non si faccia impressionare troppo, è piccola e non capirebbe poi quella chiesa mi ricorda troppe cose brutte...
'Sono andati a comprarti i regali di Natale.'
'Voglio andare anche io!'
'Ma la sorpresa devi gustartela. Tranquilla che ne varrà la pena.'
Lei saltella allegra, sperando di ricevere tutto ciò che vuole. Cosa darei per poter essere spensierata come lei; e dire che da piccoli si ha fretta di crescere.
 
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darkmew
CAT_IMG Posted on 26/6/2012, 19:43




è bellissimo, ma tutte quelle parolacce rovinano il momento, porcaeva baldracca
scherzo :fg:
 
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