C78 - Dopo, PT - 5

Sophie
Denis è corso via... Senza dirmi niente. Chissà cosa deve essere accaduto, non avevo mai visto qualcuno preoccuparsi così.
Papà ritorna, era andato sotto la pioggia a cercarlo.
‘Non l’ho trovato, spero solo che non gli accada nulla. Accidenti, ora chi lo spiega a Dado e Sasha?’
‘Papà, ma... secondo te cosa gli è successo?’
‘Non lo so, ma la vista di quel fiore gigante deve averlo preoccupato, forse è legato in qualche maniera ai suoi genitori. Devo ammettere che era spaventoso a vedersi...’ risponde.
Torniamo in casa e Sam porta un asciugamano a papà.
‘Oh, grazie Sam, meno male che sono un floatzel, la pioggia non mi da molto noia.’
‘Si, va bene.’ risponde Laura. ‘Ma ti sei pulito almeno i piedi prima di entrare?’
Papà guarda il piede destro, lo appoggia e guarda le tracce di fango dietro di sé. Mi viene da sorridere.
Salgo le scale e osservo la TV, ancora accesa col gioco in pausa. Non la spengo, magari ritorna... Lo spero tanto. Denis, dove sei? Non voglio perderti, sei un carissimo amico...
Resto seduta sul divano per circa una mezz’oretta, aspettando il suo ritorno. Sono così tesa che appena sento suonare alla porta schizzo in piedi e corro alla porta, trovo mio padre e un umbreon che discutono.
‘Quindi... Sasha...’
‘Sì esatto, è morta. Dado e Denis sono ad un centro pokémon a riposare, sono distrutti. Io sono venuto a dirvelo.’ poi mi guarda. ‘Sophie, temo che il tuo amichetto non tornerà più, almeno non oggi.’ mi dice.
Quando l’ospite se n’è andato ed io sono ancora sconvolta nel sapere che Denis non torna osservo mio padre. Anche lui pare confuso, non sa cosa pensare.
‘Papà, che è successo a Denis?’ gli domando.
‘A Denis nulla, per fortuna. Ma sua madre... ecco... è morta.’
Sussulto.
Povero Denis...
Io...
Io non ho mai conosciuto mia madre, non riesco a piangerne la morte ma so come ci si sente, io stessa ne sento comunque la mancanza.
Che brutto modo di salutarsi, vedi il tuo amico felice, ti saluta e poi lo ritrovi triste e solo.
Denis...

-due giorni dopo-

Dado
Mi sveglio, con un dolore lancinante alla testa. Ho fatto un sogno strano, dove battevo Re Reshiram, ma la mia amata Sasha...
Aspetta, dove sono?
Mi guardo intorno, sembra una cella, al polso ho il bracciale di contenimento.
Allora...
No...
S..Sasha... Amore mio...
‘NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!’
Inizio a prendere a pugni le pareti, in preda ad una furia pazzesca.
Non doveva finire così, non doveva!!!!

Blackthorne
Osservo la cella in cui Dado è stato rinchiuso, si sta ammaccando da tutte le parti.
‘Ehi, Marcus, la cella di contenimento non contiene.’ lo chiamo. Lui si avvicina.
‘Mh, non va bene, se esce ci demolisce la casa. A quanto lo hai messo il bracciale, Black?’
‘A 10%, non credevo sprigionasse questa forza.’ constato.
‘Bah, ma ancora non ho capito cosa gli è successo...’ risponde Marcus. Lo guardo.
‘Ma come, te lo avevo detto, è morta Sasha.’
‘Chi? Ah, scusa, hai ragione, mi ero dimenticato...’ si gira e se ne va. ‘Blackthorne, tu pensa a sistemare Dado se si scalda troppo, ok?’
‘Va bene.’ rispondo.
Guardo di nuovo la gabbia, per essere stata costruita alla svelta è resistente, ma non è abbastanza per Dado. Accidenti, una reazione non l’avevo calcolata, mi sono già occupato di riportarla qua e seppellirla, la sua tomba è in giardino, così voleva Marcus.
Marcus, quando noto come a lui dei suoi pokémon non importi quasi nulla mi sento strano, in pratica si ricorda solo me che mi conosce ormai da oltre trent’anni.
E’ una famiglia strana questa...
Denis ormai non mangia da due giorni, è debilitato e disorientato, per fortuna che Emerald e Sapphire si sono presi cura di lui, non vogliono che si senta solo.
Entro nella loro camera e appena Denis mi vede mi salta al collo e mi abbraccia. E’ da quando siamo tornati da Pratopoli che per varie ragioni non l’ho visto, ma... non pensavo mi abbracciasse.
‘Mi sento solo... Blackthorne, dov’è mia mamma? Perché non torna?’ dice, piangendo.
Vorrei poterlo aiutare, ma non saprei che altro dire oltre a “mi dispiace”.
‘Denis, mi dispiace, ma non lo so.’ gli dico. Non sono mai stato bravo a consolare le persone, anche perché di solito erano gli altri a consolare me quando ero piccolo. Posso capire bene cosa prova, io ho perso la mia sorellona, i miei amici e... Aliné.
Lascio che Denis si sfoghi un po’, poi appena lascia la presa me ne vado in salotto e vedo Dado fuori dalla cella, fissa il cielo diurno dalla finestra, immobile. E’ riuscito ad uscire, wow.
‘Ehi, Dado...’
Lui di scatto si gira e tenta di attaccarmi con Cannonflash, ma prontamente lo schivo e lo stordisco con un colpo. Devo abbassare la sua forza col bracciale.
Dado si rialza, osserva che col bracciale ad 1% non può fare molto e, senza dire nulla, ritorna a fissare il cielo. Non so proprio cosa fare...
E’ davvero una brutta situazione questa.

Denis
Resto abbracciato al corpo di Sapphire, in lacrime, nel loro caldo lettone.
Eppure ho tanto freddo... Tanto, tanto freddo.
Mamma, mammina mia... Dove sei andata? Perché non torni?
Papà, perché sei così...
Mi ritorna in mente quella scena, mio padre che si avventa su un cadavere, lo sbrana e lo smebra. E’ tutto così folle da sembrarmi un sogno e quando mi risveglio nel letto caldo lo penso. Poi relizzo che è tutto vero.
Non riesco a pensare a nulla, vedo la stessa scena in continuazione, mia mamma trafitta a morte e mio padre che sbrana una persona...
Ho paura ad uscire, ho paura di quel mostro. Ho paura, non c’è mia mamma a proteggermi...

Emerald
Cerco di consolare Denis che piange ormai da due giorni interi, è stato un colpo troppo duro, Dado poi non ha retto, è andato di nuovo, pazzo come prima, se non di più.
Non avrei mai immaginato che la sera stessa in cui ero felice perché Denis era andato a trovare sua cuginetta avrei vissuto l’inizio di un incubo... Più ci penso, più arrivo alla stessa soluzione. Io e Dado non saremo più amici, ormai per lui conta nuovamente solo uccidere e sfogare la sua furia.
Dado, ti volevo tanto bene.
Per quanto riguarda Sasha... La mia dolce Sapphire non è quasi riuscita a reggere il colpo, si è ammutolita e non lascia andare mai Denis. Sono due giorni che continuano a dormire e singhiozzare, non hanno mai toccato cibo. E’ spaventoso...
Se penso che a quello stronzo di Marcus non frega nulla... Mi viene una rabbia!!! Invece Blackthorne... Da quando Sasha è morta si è rivelato incredibilmente affettuoso verso il piccolo Denis...

Blackthorne
Trovo Dado fuori in giardino, davanti alla lapide. La fissa, senza fare nient’altro.
‘E così è finita, eh, tesoro mio? Te ne sei andata?’ mormora. Parla da solo, meglio se non interferisco.
‘Sasha, mi dispiace di averti dato della troia, ti sei pure sacrificata per me, grazie molto. Ho trascorso periodi felicissimi con te, periodi che non sarebbero dovuti finire. La sola consolazione che ho nella tua morte è che avevo ragione, l’amore porta gioia, ma visto quanto si soffre appena lo si perde il gioco non vale la candela. Ti ringrazio di tutto, ma ormai tra noi è finita.’ alla fine del discorso Dado tocca in silenzio la lapide. Poi parla di nuovo ‘Blackthorne, da quanto tempo pensi di poter star lì a spiarmi? Mi sono già accorto di te.’
‘Scusa, non volevo disturbarti.’ dico, avvicinandomi.
‘Ok, va bene.’ dice, con noncuranza, poi rientra in casa. Ad occhio e croce ha una smodata necessità di squartare qualcuno, sebbene sembri calmo.

Denis
C’è... c’è una cosa che voglio vedere...
Do un bacino sulla guancia di Sapphire e la lascio, uscendo dal letto. Sento ancora più freddo di prima, mi vien voglia di tornare sotto le coperte. Ma ho bisogno, ho bisogno di vedere mio padre, devo accertarmi della sua natura...
Mamma, anche se non ci sei... proteggimi dal Paradiso, ti prego!
Scendo le scale molto lentamente, sono debole, ho fame. Appena sono al pian terreno mio padre mi passa davanti.
‘P-papà!’ esclamo. Lui si gira e mi guarda.
‘Stai zitto.’ dice, con astio, poi prosegue per una meta indistinta.
Papà... che.. che accade? Dove vai?
‘Papà... ti... ti voglio bene... posso venire con te?’ gli domando, timidamente.
‘No.’ risponde, senza nemmeno girarsi. Cado in ginocchio a terra.
Mi... mi odia forse?
Che sia colpa mia se mamma se n’è andata?

Mugen
Mi alzo dal letto, stanco e assonnato. Guardo l’orologio e vedo che sono le 11 inoltrate, da quanto tempo dormo? La porta si apre.
‘Ah, ecco il bell’addormentato che si sveglia.’ dice Leaude. ‘Tutto bene? Puoi venire giù, Moqui e Luke hanno bisogno di te.’ mi dice.
Cosa può essere successo? Scendo le scale e trovo loro due che tentano di consolare Sophie.
‘Mioddio, che è successo?’ domando, preoccupato.
‘Ecco... Ieri c’era suo cugino... e sua mamma è morta, quindi è andato via.’ dice Luke, ma non capisco bene. E’ Moqui a spiegarmi per bene cosa è successo e devo dire che la cosa un po’ mi sconvolge. Sembra che intorno alla nostra famiglia la gente non smetta di morire.
‘Sam dov’è?’ chiedo.
‘E’ ad un convegno con Sarah, lei non sa ancora nulla di quanto è accaduto.’
‘Teresa e Gigi?’
‘Ehi, ma stai cercando se c’è qualcuno che può sostituirti?’ mi domanda Moqui.
‘Ma no, non è... non è vero, eh!’ dico.
‘Seh seh, lo sappiamo caro.’ dice Raffaella, dietro di me. ‘Alphonse e Wendy hanno qualche problema, a Wendy ci penso io, ma è meglio se ad Alph si pensi tu, ok?’
La guardo.
‘Ehm... io avrei anche da fare qui.’
‘Mugen, Teresa l’ha bisogno di fare a botte con qualcheduno pecché gli girano, ti va ‘na lotta amichevole?’ mi dice Gigi. A questo punto inizio a perdere la pazienza.
‘Ma porca botta, hanno sempre tutti bisogno di me in questa casa?!’ esclamo.
‘Si.’ risponde Raffella ‘Da quando George non c’è più sei tu l’uomo di casa!’
‘Ah, ho capito. Allora, io sistemo Alph, Edward e Leaude aiutano Moqui e Chiquito calma la voglia battagliera di Teresa, ok? E che cazzo, deh.’
A questa scena Sophie si mette a ridere.
‘Eh, grazie Mugen.’ dice Moqui ‘Almeno l’hai fatta sorridere!’

Dado
Accidenti, perché ho trattato Denis così? Lui non c’entra nulla... O meli, se invece non ci fosse stato forse non avrei abbassato la guardia e avrei eliminato Reshiram prima che potesse fare qualcosa.
Si, deve essere così. Tranquilli che non glielo perdono questo, è anche sua reponsabilità se Sasha è morta. Deve crescere, è ora che si prenda le sue responsabilità e cresca un po’ da solo, senza che io debba sempre stare a parargli il culo ogni volta.
Piuttosto, dov’è la birra, ho bisogno di bere.
E anche tanto bisogno di uccidere brutalmente qualcuno, ho una tale furia che mi viene da dentro...

Denis
Ero rimasto fermo sulle scale, sconvolto, ma Emerald mi ha aiutato a tornare in camera, vicino a Sapphire. Gli ho raccontato tutto e lui si è subito preoccupato tanto.
Prima avevo fame e pensavo di mangiare qualcosa con mio padre, invece lui mi odia...
Mamma, mammina...
Stringo forte il cuscino, cercando di immaginare che sia il corpo caldo e protettivo di mia mamma. Ma anche con tutta l’immaginazione del mondo il fatto che lei sia morta non cambia.
E papà è impazzito...

Ah, grazie

Tanto è una famiglia che non esiste

Beh, ce l'ho messa tutta XD

piccola anteprima del 79, scusate l'attesa:

Eh, più o meno