C83 - Tempio, PT - 5

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CAT_IMG Posted on 24/12/2012, 13:59


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Betelgeuse
Mi avvicino al gruppetto, sono seduti in cerchio davanti al Trono dell’Apocalisse.
‘Toh, guarda chi c’è.’ Dice Efesto.
‘Buonasera Rosalino, come va, vi sono mancato?’
‘Tsk, non chiamarmi così, io sono Efesto.’
Do un’occhiata a Nettuno e agli altri due.
‘Pensavo che, siccome domani sarà l’Ultimo Giorno, potevamo per una volta parlare come se non fossimo membri del Quintetto.’
Efesto appoggia la spada e fa sparire il colore anomalo che contraddistingue noi sureivas. Nettuno lo guarda, da un rapido sguardo a Gaia e Ogma e fa lo stesso.
‘Betel, hai preparato “i nostri avversari”?’
‘Si Rosalino, però si sono rivelati più forti di quel che credevo. Avremo dalla nostra parte Marcus, anche se non so quanto i suoi pokémon lo aiuteranno. Non sanno del suo piano di svegliare Adramaleus. Dovremo soprattutto prepararci per affrontare l’erede di Seth, lui sarà parecchio, parecchio tosto.’
‘Ahah, ma tanto siamo immortali, no?’ dice Nettuno.
‘No Lucas, sanno come ucciderci. Proteggiti quel ginocchio e fai attenzione.’
‘Che vengano pure, li sistemeremo come si deve.’ dice Gaia, sdraiandosi.
‘Hanno con loro Catilin, lui come si chiamava? Solomon, giusto? Voglio vedere se sarà più forte di me.’ Dice Ogma.
‘Ehi, ora che ci penso, Gaia, Ogma, qual è il vostro nome?’ domanda Lucas.
‘Noi non avevamo un nome prima di incontrare Betelgeuse. Tutto qui.’
‘Bah, e tu Betelgeuse? Sono circa 500 anni che ti conosco, mai una volta che abbia saputo il tuo vero nome, qual è?’
‘E’ vero, non ve l’ho mai detto.’
‘Avrà qualche segreto, se non ce lo ha detto…’ dice Rosalino.
‘A dire il vero no, solo non pensavo fosse utile farvelo sapere.’
‘Tsk, e poi ci parli di chiamarci tranquillamente per nome.’
‘Obbeh, ve lo posso anche dire come mi chiamo ormai…’

Sam
Io, Emanuel e Moqui raggiungiamo l’Isola Lunassente, dove sembra si trovi il Tempio dell’Esistenza, dimora dei pokémon leggendari Xemus e Xeromus.
Emanuel ci fa strada tramite la boscaglia, fino ad una piccola grotta. Moqui prima di entrare spegne la sigaretta e mi guarda.
‘C’è qualcosa Moqui?’
‘Beh, sono solo un po’ teso per domani… Insomma, sono stati sei duri anni, è già stato difficile accettare tutto questo brutto affare.’
‘Beh, anche per me è stata dura, ho dovuto mettere da parte il mio lavoro di scienziato per allenarmi anche al posto di Sarah.’
Moqui abbassa lo sguardo e poi lo rialza.
‘Sai, mi chiedevo se non siamo stati troppo capricciosi ad insistere perché Sophie e Sarah non si battessero con noi. Penso che avrebbero potuto fare la differenza eccome.’
Resto in silenzio per qualche istante prima di parlare.
‘Beh… è vero che se perdiamo anche loro non sopravvivranno, però l’idea di vedermi morire davanti mia sorella…. Tu mi capisci vero?’
‘Si, ti capisco, però non vorrei nemmeno morire io, già Sophie si è sentita sola senza la mamma, se perdesse anche me…’
‘Mettila così, fai che la salvezza di Sophie ti dia la forza per combattere e preoccupati di tornare vivo per stare con lei, no?’
‘Non è una cattiva idea, no.’ dice, accendendo un’altra sigaretta.
‘Siamo arrivati.’ Emanuel ci chiama. ‘Qui c’è l’ingresso per il tempio.’
Osservo la porta di pietra, sopra brillano intensamente quattro diversi simboli. Due cerchi concentrici con un cerchietto più piccolo al lato, una doppia spirale, una Z appiattita e il cerchio di Arceus.
‘Brillano parecchio…’ dico ad Emanuel ‘…e la grotta è facile da raggiungere. Com’è che nessuno l’ha mai scoperto questo ingresso?’
‘Semplicissimo, devi sapere che i poteri di Xemus e Xeromus sono incredibilmente potenti e la loro indole generosa li porterebbe ad aiutare chiunque glielo chieda. Per evitare ciò hanno reso l’ingresso attraversabile solo dai pokémon e dagli hybrid.’
‘Capisco, però Marcus non li ha cercati, come mai?’
‘Marcus vuole liberare Adramaleus dalla maledzione, Xemus e Xeromus non lo aiuterebbero mai in questa causa. Ora preparatevi, sarà qualcosa di spettacolare.’
Emanuel spinge la porta di pietra e una luce abbagliante ci investe. Quando riusciamo a riaprire gli occhi ci si para di fronte una vista incredibile.
Una lunga scalinata trasparente sospesa nel vuoto e le pareti, se così si possono chiamare hanno l’aspetto di un vortice colorato.
‘Tranquilli, è sicuro, anche se cadete vi ritroverete sulla scalinata.’
Iniziamo a salire e il portone si richiude dietro di noi. C’è disegnato sopra un’immagine stilizzata del pianeta.
‘Quella è la porta per il nostro pianeta. Questo in cui stiamo entrando è un enorme palazzo che si trova in un’altra dimensione fuori dal tempo e dallo spazio. C’è una porta per ogni pianeta con forme di vita. Xemus e Xeromus non sono proprio pokémon come potresti credere, devono amministrare l’intero Universo.’
‘Sarà un palazzo gigantesco, come li troveremo?’
‘Di sicuro ci staranno già aspettando, sentono quando una porta si apre.’
‘Infatti siamo qui.’ dice una voce maschile, molto bella e profonda.
Una volta in cima alle scale ci troviamo di fronte ad una stanza col pavimento bianco e le pareti di vetro (almeno credo). Si vede un panorama immenso, sembrano le Cascate Noctiluca, in tutto il loro splendore.
‘Ahem, noi saremo qui.’ ci dice la voce di prima.
Dietro di noi ci sono due esseri, Xemus e Xeromus. Un maschio e una femmina.
A vederli non diresti che sono pokémon, hanno un aspetto antropomorfo, salvo per la testa rettiliforme e il colore della pelle, lui marrone e lei grigia chiara. Indossano dei mantelli, lui nero e lei bianca, mentre sul petto hanno incisi due dei simboli che erano presenti sul portale.
Hanno un aspetto imponente e maestoso, basta vederli per capire che non sono qualcosa di comune. Persino Moqui ha spento la sigaretta appena li ha visti, come in senso di rispetto.
‘Dunque, immagino di sapere perché siate qui.’ dice la femmina.
‘Già, proprio per il risveglio di Adramaleus. Vi chiediamo di aiutarci, o meglio, visto che lo fareste di vostra spontanea volontà, di assisterci. Conosciamo molto meglio il nemico e come intende risvegliarlo. Se foste così generosi da seguire il nostro piano…’
‘Vabbé dai, mi avevi convinto a “vi chiediamo di aiutarci”, a me va bene qualunque cosa possa dare probabilità in più di sconfiggere AdramaUGH!!’
Xeromus, la femmina, tira una gomitata in pancia a Xemus.
‘Fratello, dovresti ponderare meglio le decisioni.’
‘Argh, sorella, tiralo più piano la prossima volta.’
‘Xemus, sei troppo impulsivo, vedi di regolarti.’ poi si rivolge a noi ‘Comunque esponeteci il vostro piano.’
Emanuel spiega a loro tutto ciò che avevamo deciso, domani ci recheremo al tempio sotto il mio laboratorio e cercheremo di impedire a Marcus di risvegliare Adramaleus. Se lo terremo impegnato fino a che la maledizione non costringe Adramaleus a ritornare al suo sonno secolare avremo vinto. Se Marcus spezzasse la maledizione dovremo lottare con tutti noi stessi per fermare Adramaleus, anche se quello sarebbe lo scenario peggiore.
Finito di spiegare i due accettano di aiutarci, andando sul Monte Corona ad aspettare che accada qualcosa. Ci assisteranno solo se Adramaleus andasse fuori di testa però, non vogliono ferire gli umani.
Prima di uscire però ho voglia di soddisfare alcune mie curiosità, sono pur sempre uno scienziato.
‘Una domanda... Come mai di tutti i pianeti dell’Universo Adramaleus è stato imprigionato sulla Terra?’
Loro si guardano, poi rispondono.
‘Beh, è che questo era il pianeta con la più alta concentrazione di Potere Divino. I pokémon sono creature che hanno ricevuto quel potere e questo è il pianeta con la più alta concentrazione.’ spiega Xemus.
‘Quindi ci sono altri pianeti con i pokémon?’ domanda Moqui.
‘A questo non possiamo rispondere purtroppo, ci sono cose che è meglio non sappiate, cercate di capirci.’ dice Xeromus, facendo il segno del no col dito.
‘Capiamo.’ dico.
‘Ehm, come mai assomigliate così tanto a degli umani voi due?’ chiede il mio amico.
‘Beh, in realtà è il contrario. Quando Arceus creò gli umani cerco di ispirarsi un po’ a noi, tutto qui.’ spiega la femmina.
‘E come avete fatto ad incontrare Emanuel se dovete sovrintendere a tutti questi pianeti?’
‘Per la precisione io amministro la materia e devo monitorare OGNI pianeta e corpo morto di questo universo, mentre mia sorella si occupa dei pianeti dotati di vita. Arceus invece sta sulla terra a controllare i pokémon e occasionalmente va negli altri pianeti.’
‘Quindi ci sono pokémon alieni?’
Xeromus tira un’altra gomitata a Xemus.
‘Non dire troppo fratello.’ poi ci dice ‘Ora è meglio se andate, dovete assolutamente impedire l’Apocalisse.’
Usciamo dal tempio e chiedo una cosa ad Emanuel.
‘Si fanno vivi una volta ogni cento anni... Per caso li hai incontrati in quell’occasione?’
‘Già, quando diventai sureivas, li incontrai di lì a poco.’
‘Ma non sai perché Adramaleus ti fece recuperare quella spada?’
‘Te l’ho detto, lo ignoro. So solo che adesso al tiene sempre con sé Efesto, cosa che l’ha reso ancora più pericoloso di prima. Il Giudice non fa mai nulla di inutile, è questo che mi preoccupa. Speriamo volesse solo rendere più forte il Quintetto.’
‘Già...’ mormoro. Ora torneremo a casa e ci riposeremo ben bene in attesa della battaglia finale.


Teresa
‘Forza Sophie, dammi una mano!’ esclamo. Lei sbuffa e si avvicina.
‘Meh, ma un tempo non eri la grande, forte e femminile Teresa? Insomma, chiedi ad una piccoletta come me aiuto per spostare due vasi.’
Le accarezzo il capo.
‘Altroché, non vedi che in realtà ti sto istruendo per crescere sana e forte come me?’
‘Seeee, forte come te, ma io sono già più forte di te!’
Resto in silenzio e sposto i vasi con lei. La cosa triste è che ha pure ragione. Negli ultimi anni ho smesso completamente di allenarmi, ormai ho perso la mia sfida con Moqui, non lo potrei raggiungere neanche se mi allenassi cent’anni.
Ormai sono passati sei anni da quando Sarah si è trasferita alla nuova pensione pokémon di Pratopoli, siamo sempre vicinissimi a casa, ma non essere più sotto lo stesso tetto di Sam è stato un po’ strano i primi mesi.
Qui però il lavoro non manca mai e ho poco tempo per pensare, per mia fortuna. Se mi fermassi troppo a pensare avrei in testa solo Moqui e come si sta sforzando di diventare forte per combattere il Quintetto. Io invece posso solo stare a casa e pregare per lui.
Passo in giardino, con noi si è fermato anche Mugen, voleva tanto vedere come andavano i lavori qui alla pensione. Sta giocando con un piccolo cyndaquill shiny.
‘Ahah, che carino, hai le fiamme blu!’ esclama il vecchio swampert ‘Il blu è un colore fortunato, lo sai? Guarda i miei baffi, non sono meravigliosi?’
‘Lo sono, lo sono!’ esulta il piccoletto. ‘Da grande io diventerò un ganzissimo thyplosion dalla fiamma blu!’ sorrido e mi avvicino.
‘Allora Leon, come va?’ gli chiedo.
‘Benissimissimo! Mugen è un grande!’
‘Mugen, non lo tirare su male, abbiamo già abbastanza pervertiti in famiglia.’ Lo ammonisco. Lui sbuffa e poi ride. Anche Sophie dietro di me ridacchia.
‘Tere, se non ci sbrighiamo Sarah ci darà per disperse!’
‘Oh, ma stai zitta tu!’ mi giro e inizio a rincorrerla.
Sono felice, qui alla pensione la compagnia e le risate non mancano mai. Le corse nell’erba fresca, respirando l’aria pulita della campagna di Pratopoli, una cosa così semplice eppure così bella. Se penso che domani tutto potrebbe finire e trasformarsi in un inferno il cuore mi si riempie di tristezza.
E’ da stamani che l’ho deciso, ho rimandato ormai troppo a lungo.
Devo dichiararmi a Moqui, costi quel che costi.

Denis
Cammino lungo il corridoio, incrocio mio padre. Mi ignora e sale le scale. Cerca Blackthorne, vuole allenarsi. Ancora.
Ormai per me non è più un padre, il Dado a cui volevo bene è morto quella sera insieme alla mia mamma. Domani Marcus dice di volerci portare tutti quanti in un certo posticino e farci assistere ad uno spettacolo meraviglioso.
Non so quanto fidarmi, ho imparato a riconoscere quando c’è qualcosa che non va e la cosa mi puzza. Emerald e Sapphire però mi sembrano entrambi tranquilli, ormai sono diventati loro i miei genitori.
Mi sono sempre stati vicini da quel tremendo giorno e mi hanno cresciuto come un figlio. Dopotutto una volta mia mamma me lo raccontò, loro due persero il figlio e lei rimase sterile. Per loro sono una seconda opportunità praticamente.
A me sta bene, sono felice così.

Dado
‘Blackthorne? Sei qui?’
Entro nella stanza e lo trovo seduto sul letto, a guardare la finestra. Non mi guarda, ma inizia comunque a parlarmi.
‘Sei pronto per domani?’ mi chiede.
‘Beh, sì.’ Rispondo, avvicinandomi. Lui rimane in silenzio.
Per la prima volta avverto qualche emozione provenire da lui. Debole, ma c’è.
‘C’è qualcosa che non va?’ gli domando. Finalmente si gira verso di me.
‘No, nulla riflettevo su cosa dovremo fare domani.’
‘Mi dicesti che ci sarebbero stati avversari molto forti.’
‘Si, ci saranno, però non so se per te sarà il caso di andare, sono troppo forti.’
‘Eh?! Insomma, mi sono allenato per sei anni con te, figurati se mi farò sconfiggere facilmente.’
Lui scuote la testa.
‘E’ il Quintetto, comandato da Betelgeuse, il mio maestro. La sua forza è qualcosa di incommensurabile anche per me. Sono preoccupato.’
‘Per cosa? Non credo che il tuo maestro vorrà ucciderti.’
‘No, sono preoccupato per te, Dado.’
‘E perché?’
Non mi aspettavo la risposta che mi diede, soprattutto per come me la diede.
A bassa voce, con un tono malinconico.
‘Beh… Sei il mio migliore amico. Il mio unico amico… Non voglio perdere anche te…’

Teresa
‘Ohi, Teresa! Home va ‘n giardino?’ Gigi svolazza accanto a me, mentre io mi siedo per riposarmi. Non sembra, ma quei vasi pesano.
Sarah entra dentro e ci sorride dolcemente, poi col suo potere da hybrid innaffia le piante.
‘Eheh, anche se non combatterò almeno questi poteri mi tornano utili.’
In realtà si vede lontano un miglio che sarebbe voluta andare, non le è piaciuto per niente che suo fratello si sorbisse il doppio degli allenamenti solo per proteggerla.
Sarah è come me, è sempre stata combattiva nel suo piccolo e non si è mai arresa. Anche quando combattemmo contro Nina dimostrò la sua forza. Era spaventatissima, ma non si arrese fino all’ultimo.
Gigi invece in questi sei anni ha cercato di godersi la pace al massimo, riposandosi e raccontando le sue storie ai più piccoli. Stranamente le apprezzano.
‘L’è un peccao che domani tutto rischia di finì.’ Dice ad un certo punto. Sarah si blocca e smette di innaffiare.
Rimane in silenzio per qualche secondo e poi alla fine parla.
‘Sono preoccupata per Sam, però ho promesso di rimanere qui e avrò fiducia in lui. Siete d’accordo con me?’ Gigi le sorride.
‘L’era proprio quello che voleo sentitti dire.’

Quella sera abbiamo organizzato una grande festa a casa di George, visto che potrebbe essere l’ultima sera che stiamo assieme. Però nessuno è triste, tutti vogliono solo godersi questo breve momento di felicità.
Mugen non ha perso la sua vena comica e, mezzo ubriaco, inizia a scherzare, promettendo che se non torna vivo autorizzerà sua moglie a pestarlo.
Anche Emanuel, notoriamente serio e posato, si lascia andare e si diverte un sacco coi suoi tre pokémon.
Persino Ellie è venuta, voleva salutare Sam prima che partisse, ma poi si è fermata anche a mangiare. Ho completamente superato il suo trauma riguardante i pokémon e per tutta la sera ha continuato a scusarsi per averci trattati tutti male.
Tutti si divertono, tutti hanno buttato via le loro preoccupazioni, almeno per stasera.
Forse io sono la sola che sento un grumo allo stomaco.
Devo farlo.
E’ ormai l’una inoltrata quando la festa finisce e decidiamo di andare tutti a letto. Entro in camera di Moqui, è alla finestra a guardare la luna, fumando una sigaretta. Tiene bene d’occhio che il fumo non entri dento a disturbare una dormiente Sophie nel letto.
Mi avvicino titubante a lui e mi metto al suo fianco.
‘Ehm... disturbo?’
‘Oh, Teresa. No, non disturbi, tranquilla.’ Dice, soffiando una nuvoletta di fumo. Poi mi mette una mano sulla testa, scompigliandomi il pelo.
‘Come ti senti? Sei spaventata?’ mi chiede.
‘N-no, sono certa che ce la farai, sarò qui a fare il tifo per te…’
‘Lieto di sentirtelo dire. Sarò sincero, io ho un po’ paura, non voglio certo che il mondo finisca. Certo… Se ciò fosse accaduto poco dopo la morte di Claire avrei lasciato il mondo in balia di sé stesso.’
‘Non… non avresti lottato per Sophie?’
Moqui resta in silenzio e si volta verso la figlia. Sorride e spegne la sigaretta nel posacenere.
‘Si, avrei lottato sicuramente.’ Dice ‘Però ora Teresa, non dovresti andare a letto?’
Sento che è il momento giusto, devo…
Devo.
‘Moqui….’ Parlo sottovoce, sento il cuore battermi all’impazzata ‘Io…’
‘Che c’è?’ mi domanda.
‘Ti… ti amo…’
E’ fatta. Stringo gli occhi e serro la bocca. Il cuore si placa all’improvviso e il respiro si fa affannoso, come se avessi fatto uno sforzo immenso dopo aver portato a giro per tanto tempo un peso enorme e mi stessi riposando dalla fatica.
Qualunque sia la tua reazione Moqui, perdonami… Dovevo dirtelo…
Sento all’improvviso le sue braccia stringermi forte, sento chiaramente il battito del suo cuore e il tepore del suo corpo.
‘Teresa… perché non me lo hai detto subito?’
Resto in silenzio. Non so cosa rispondere, mi mancano le parole.
‘Tranquilla, capisco benissimo come ti senti, ma io… Sono sempre stato una frana con le donne…’
Anche lui non sa bene cosa dire e farfuglia frasi sconnesse. Non mi importa, mi basta essere qui tra le sue braccia ora…
‘Scusami Moqui, io… lo so che non posso prendere il posto di Claire e non voglio essere presuntuosa.’
‘Ma non lo sei. Non si può tenere a freno i propri sentimenti e hai fatto bene a dirtelo. Io però non sono ancora pronto a lasciare mia moglie, mi sentirei troppo in colpa. Tu però per me sei sempre una cara amica e sono sicuro che troverai compagni migliori di me.’
‘Eheh… lo sai vero che dire “io ti vedo più come un amico” è una delle frasi più brutte che si può dire ad uno che si dichiara?’ ho gli occhi lucidi, anche se dal profondo del cuore speravo che Moqui mi amasse sapevo sin da subito che era una lotta persa.
‘Vedi, sono uno stupido con le donne, sbaglio sempre le frasi.’
‘Cosa intendi fare ora?’ gli chiedo.
‘Beh, dormire, domani ci aspetta una giornata molto intensa.’
‘Intendevo riguardo a me…’
‘E cosa dovrei fare? Sono felice che ti sei levata un peso, sappi che ora lotterò con ancora più convinzione, ti prometto che non ti farò piangere. Anche se tra noi non può funzionare ti prometto che farò ciò che posso per renderti felice.’
Non dico nulla e mi limito ad annuire. Faccio per uscire dalla stanza quando lui mi ferma.
‘Dormiamo assieme?’

Moqui mi tiene stretta tra le sue braccia, sotto le coperte. Il suo tepore è così dolce e il ticchettare della pioggia è così rilassante...
Gli ho promesso di non provare a baciarlo, lui lo fa solo per dimostrarmi che mi vuole ancora bene e per farmi felice.
'Sai Moqui' mormoro 'Hai delle braccia davvero forti e rassicurati... Ora capisco perché Claire era innamorata di te!'
'Ahah, beh, me lo diceva spesso anche lei...' sento che il suo tono e il suo respiro sono un po' cambiati, dorme con me, ma in cuor suo vorrebbe che ci fosse Claire.
Povero Moqui...
'Ehi, ehi! Teresa, quelle braccia sono riservate a me!' dice Sophie, saltando sul letto. Moqui la abbraccia con l'altra mano.
'Suvvia, stiamo in silenzio e godiamoci questo momento, come se fossimo una vera famiglia... già... una famiglia...'
Moqui all'improvviso si blocca, sento che i suoi muscoli si rilassano e a quel punto inizia a piangere sommessamente, permettendo solo a pochissime lacrime di scorrergli sulle guance.
'Moqui, se vuoi io torno in camera mia...' gli dico.
Lui si gira e mi stringe con forza, ma senza farmi male.
'No, ti prego, resta... E' bello avere qualcuno da abbracciare alla sera dopo tutto questo tempo...'
Detto questo avvicina il viso a me e pian piano si addormenta, e lo stesso fa Sophie poco dopo.
Io invece non dormo, voglio godere del suo abbraccio fino in fondo.
Il suo viso è qui, a pochissima distanza dalle mie labbra. Potrei baciarlo se volessi e lui non ne saprebbe nulla.
Ma...
No, semplicemente non voglio.
Gli ho promesso che non lo avrei baciato, poiché le sue labbra le ha promesse a Claire. E anche stasera, per tutta la sera, non ha parlato altro che di sua moglie.
Sta con me anche per ricordarsi di quando era con Claire...

Moqui, vorrei davvero trovare un altro uomo così bravo ad amare come te...
Ti amo…
Tantissimo...
 
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CAT_IMG Posted on 24/12/2012, 14:11


Make sense, you say?
Oh, but what fun is there in making sense?

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E' brutto essere la seconda scelta, eh teresa?
 
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¬ Simo
CAT_IMG Posted on 24/12/2012, 14:23




p.r.o.
 
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CAT_IMG Posted on 24/12/2012, 14:26


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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CITAZIONE (Marcotti @ 24/12/2012, 14:11) 
E' brutto essere la seconda scelta, eh teresa?

:rotfl:
 
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*Vanny
CAT_IMG Posted on 24/12/2012, 23:58




CITAZIONE (Marcotti @ 24/12/2012, 14:11) 
E' brutto essere la seconda scelta, eh teresa?

LOLLAI
 
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CAT_IMG Posted on 26/12/2012, 17:57


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Vanny, commenta il capitolo, non gli altri commenti :fgt:
 
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*Vanny
CAT_IMG Posted on 29/12/2012, 21:08




Comunque. Teresa, una decisione alquanto partorita, eh?

btw Leon <3
 
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Sofi.
CAT_IMG Posted on 11/1/2013, 18:10




Teresa is the best zerbino
 
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CAT_IMG Posted on 11/1/2013, 23:06


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Anche gli zerbini sono utili, infatti in Travels farà il culo a tutti.
Ma sarà comunque lo zerbino di Isaac e Shanti :fgt:
 
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8 replies since 24/12/2012, 13:59   57 views
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