C86 - Blackthorne, PT - 5

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CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 17:01


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Da dove meno te l'aspetti.

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Moqui
Avanzo, preoccupato per il mio amico. Del nutrito gruppo originale siamo rimasti solo io ed Emanuel, ad avanzare fino alla sala del trono.
Sento il rumore delle battaglie ai piani superiori e mi duole tanto non poter intervenire. So che se lo facessi manderei a quel paese tutti i nostri sforzi e cerco di trattenermi.
Guardo indietro, per un’ultima volta.
Sam, stammi bene.

Sam
Efesto è davanti a me, scrutandomi dall’alto in basso. E’ molto grande anche per essere un thyplosion, sarà alto almeno due metri, mentre io sono alto solo un metro e settantasette.
‘Beh, che aspetti?’ mi esorta ‘Ti lascio la prima mossa.’
‘Tsk. Grazie.’ Dico tra i denti, spingendo indietro la gamba sinistra e preparandomi a combattere.
Ho i poteri di un hybrid, ma non li ho mai usati in un combattimento serio. Come tipo lotta ho imparato un sacco di stili di combattimento in pochissimo tempo, senza contare che posso anche usare numerose mosse pokémon.
Il mio avversario è di tipo Fuoco, particolare che mi fa rimpiangere il fatto che non esistano mosse come Acquapugno. Accidenti.
Decido quindi di optare per un attacco a distanza, quella spada è abbastanza minacciosa, non so quanto può essere potente.
Carico quindi una forzasfera nel palmo della mano, una piccola, giusto per valutare la sua reazione. Lui mi guarda tenendo lo spadone ben saldo.
Gliela lancio con forza, mirando al torso. Lui non si scompone e con un piccolo fendente taglia letteralmente a metà il colpo, che esplode debolmente dietro di lui.
‘E con questo ti sei giocato il colpo gratuito!’
Dette quelle parole scatta in avanti, ad una velocità impressionante, portando un fendente verticale dall’alto. Riesco a vederlo, ma è troppo veloce per schivare. Carico quindi tutta l’energia sul braccio, per difendermi e lo porto in alto per parare il colpo.
La lama si infrange sul mio braccio, penetrando la carne fino all’osso. Il dolore è lancinante, come è possibile che abbia tagliato in profondità nonostante avessi riparato il mio arto?
Dietro di me si crea un solco, l’onda d’urto è tale da fendere persino il terreno.
Mi reggo la ferita, cercando di trattenere il dolore, mentre Efesto resta in piedi a guardarmi. Devo ringraziare che sia uno che non attacca mai i nemici indifesi, altrimenti con un secondo colpo mi avrebbe già sconfitto.
E’ proprio su tutto un altro piano rispetto agli altri tre. E Betelgeuse è persino più forte.
‘Mi devo complimentare con te Sam, sei riuscito a cavartela con quella minuscola ferita, una persona normale a quest’ora sarebbe già tagliata a metà.’
‘Eh… grazie…’ dico, rialzandomi. Ho usato l’alta capacità rigenerativa che possiedono gli hybrid di tipo lotta per lenire il dolore e subito mi ripreparo a combattere.
Devo fare moltissima attenzione alla sua arma, è più potente di quel che credevo.
‘Beh, andiamo, ti prometto che all’inizio non userò la spada, voglio valutare quanto sei davvero forte. Poi ti confesso una cosa, vincere un combattimento usandola non mi soddisfa, preferisco fare a pugni.’
Detto questo pianta la spada per terra e batte il pugno destro nel palmo sinistro.
‘Stai bene ora? Se si possiamo riprendere!’
Non dico nulla e subito tento di colpirlo con un assorbipugno, per cercare di riprendere le forze. Lui schiva e mi colpisce con il taglio della mano sulla guancia. Cado rovinosamente di lato.
‘Andiamo, tutto qui? Mi avevano detto che eri un tanto decantato Hybrid della Stirpe di Sangue, pensavo fossi più forte.’
Stirpe di Sangue? Di cosa sta parlando?
Senza rialzarmi appoggio le braccia per terra e lo colpisco alle gambe con un calcio. Lui accusa il colpo e cade di lato, ma riesce a fermarsi appoggiando la mano per terra, aiutandosi a tornare in piedi usando la forza di un pugno.
Mi alzo e lo colpisco allo stomaco con assorbipugno. Sento l’energia tornarmi in corpo e la ferita smette di sangunare.
Ora va meglio.
‘Ah, ecco, qualcosa lo sai fare.’ Si complimenta, mettendosi una mano sul petto ‘Ma ancora non ci siamo!’
Incrocia le braccia e i palmi prendono fuoco. Porta le mani dietro di sé e rilascia una potente fiammata che lo proietta proprio nella mia direzione. Ha intenzione di colpirmi con una testata.
Ho il tempo per concentrare la forza nella mia gamba per colpirlo con megacalcio appena si avvicina. E’ davanti a me e tento di colpirlo, chinandomi di lato. Lui esegue una capriola a mezz’aria e mi colpisce al fianco col tallone, scaraventandomi a terra.
Resto fermo, il dolore è tremendo, anche con la rigenerazione è comunque una sofferenza terribile. Efesto si siede a terra, guardandomi.
‘Riprenditi pure con calma, forse ci sono andato troppo forte persino per te.’
Si prende pure gioco di me, ma non ha tutti i torti, è davvero patetico. Tutte quelle belle parole di Emanuel su quanto io avevo un talento naturale per la lotta non sono poi così tanto vere.
Cerco di risistemarmi, mettendomi in ginocchio, faccia a terra. Sembra che mi stia inchinando. Ansimo mentre rivolgo il viso al mio avversario, che mi sorride, rialzandosi in piedi.
Anche io mi alzo, per l’ennesima volta e lo guardo dritto negli occhi.
‘Ne vuoi ancora?’ mi chiede ‘Se vuoi puoi anche scappare e tornartene via, prometto che non ti fermerò!’
‘MAI!!!’ corro verso di lui. Blocca il mio pugno con la mano destra e con la mano sinistra mi afferra il colletto, sollevandomi da terra. Apre la bocca e cerca di colpirmi in pieno volto con lanciafiamme.
‘Di te non rimarrà nemmeno la cenere, arrenditi!’
‘E ti sembro…’ raccolgo le forze ‘IL TIPO DA ARRENDERMI?!?’
Gli tiro un poderosissimo calcio sul mento, che gli fa perdere l’equilibrio e la presa. Approfitto del momento e, appena atterrato, lo riempio con una scarica di pugni, tutti portati al busto, senza risparmiare nessun punto. Termino con un megapugno, dritto dritto in faccia.
Efesto vola via, a causa della potenza del colpo e rimane a terra per qualche secondo. Non posso permettermi di essere indulgente quanto lui e devo approfittare del momento. Mi preparo quindi a colpirlo con un calcio mentre è ancora in stato di semi-incoscienza, ma prima che possa arrivargli vicino un proiettile di lava mi passa accanto. E’ venuto dal muro.
Che sia un altro nemico?

Moqui
‘Ci siamo quasi, riconosco quest’entrata!’ esclama Emanuel.
Ci troviamo di fronte ad una grande e maestosa arcata, recante alcuni simboli bizzarri sul contorno.
Ma non sono quelli ad attirare la mia intenzione. Seduto su una roccia, sanguinante, c’è Dado. Sta cercando di riprendere fiato, deve essere lì da un po’ di tempo.
‘Yo, voi. Vi stavo aspettando, quanto cazzo ci avete messo?’
‘Tu piuttosto…’ gli chiedo ‘Come fai ad essere già qui?’
‘Ah, sono caduto in un trabocchetto all’entrata.’ ammette, con tono ironico.
‘Dado, cosa ti è successo?’
Lui fa una smorfia e comincia a spiegarci. Ci racconta di come Blackthorne, o meglio Betelgeuse, lo ha tradito e lo ha lasciato combattere contro il Quintetto. I primi tre li ha sconfitti facilmente, ma Efesto lo ha messo in difficoltà e lo ha ridotto male, poi tutti e quattro se ne sono andati, mentre Betel è andato insieme a Marcus alla sala del trono, aspettando il risveglio per poter usare il cannone EOW.
‘Chi si è fermato a combattere Efesto?’ ci domanda. Deglutisco, un po’ preoccupato per la domanda.
‘Sam…’ rispondo. Lui guarda da un’altra parte.
‘Spero allora che lui sia forte, quel thyplosion è di tutta altra pasta. Te lo dico io che li ho combattuti tutti e cinque, più o meno.’
Emanuel, senza chiedere altro si avvicina a Dado e lo cura consumando una delle sue terapozioni.
‘Hai intenzione di aiutarci?’
Lui si alza in piedi.
‘E me lo domandi anche? Ho davvero bisogno di picchiare quell’umbreon! Moqui, mi darai una mano?’
‘Ma che diav..?’
‘Squiqquo, ti sei già scordato della lotta con Ivan? Lo avremo tranquillamente abbattuto se non fossimo già stati esausti per la lotta precedente.’
Ha ragione in effetti, l’ultima volta in team non siamo stati così male.
‘Eh, va bene, ma solo perché è un nemico comune.’
Faccio per incamminarmi sotto l’arcata, quando sento il braccio venir afferrato. Mi giro.
‘Fratellino…’ mi dice, con uno sguardo insolitamente serio ‘Ce l’hai ancora con me per quello che successe quando nascesti?’
Lo guardo negli occhi, sono occhi sinceri, sembra davvero dispiaciuto per quanto è accaduto.
Sospiro.
‘Quanto tempo è passato? Venti anni? Ormai non ci penso nemmeno più, quello che hai fatto mi ha portato perlopiù cose belle. E’ tutto a posto, tranquillo.’
‘Oh, bene… Questo sistema tante cose. Senti, io e te non abbiamo mai fatto formalmente pace. Che ne dici se ora…’ mi porge la mano ‘Ci stai? Pace?’
Osservo la sua mano e poi il suo sorriso sincero. Cerco di valutare rapidamente se ne vale la pena, se davvero voglio perdonarlo.
Oh, a chi voglio mentire, alla fine non devo nemmeno pensarci tanto.
Gliela afferro saldamente e gli sorrido anche io.
‘Pace, fratellone.’ gli dico, con voce piena di sicurezza. Lui mostra i denti e poi inizia a ridere, da prima sogghigna lentamente, poi scoppia in una fragorosa risata. Mi mette un braccio dietro la schiena e mi punta il pugno al petto.
‘Ciò non toglie che dopo dovremo darcela a botte come non mai, ok?’
‘E va bene, poi quando questa storia sarà finita faremo giocare insieme Denis e Sophie, sono così affiatati e non si vedono da tantissimo ormai.’
Alla parola “Denis” china un po’ il capo, facendo trasparire un’espressione di tristezza. Capisco che c’è qualcosa che non va e gli chiedo se vuole parlarmene.
‘Da quando Sasha… beh, da quando non c’è più lei la furia omicida che è in me si è risvegliata e non riesco a domarla. Vengo preso spesso da un tremendo raptus omicida e una volta… Ho quasi strangolato Denis.’
Mentre la racconta l’espressione sul suo volto si fa indescrivibile, pure Emanuel, accanto a me, resta sorpreso. Non dico nulla e lo lascio finire.
‘Ho dovuto forzatamente rompere con lui, ho iniziato a trattarlo male e…. l’ho lasciato alle cure di Emerald e Sapphire… Non ho potuto fare altro per salvarlo da questi raptus.’
Resto in silenzio e gli metto un braccio attorno alla spalla.
‘Capisco, ma non sei ancora in ritardo per fare pace con lui. Magari non sarà immediato che ti perdoni, ma se gli fai capire che lo facevi solo per proteggerlo… Penso capirà. Poi potresti chiedere aiuto anche a Emerald e Sapphire, non sono tuoi amici?’
‘Non più… ho chiuso anche con loro per salvarli, l’unico con cui stavo era Blackthorne, visto che in caso di scatto d’ira poteva tranquillamente fermarmi. Anche quando ti ho incontrato un paio d’ore fa, ero in preda ad uno di questi “momenti”, ma la lotta con i membri del Quintetto mi ha calmato.’
Giuro che quando ha detto queste ultime frasi stava per piangere. Poverino, ha perso sua moglie, ha rotto con suo figlio e i suoi amici… E ora l’unico amico che gli era rimasto lo ha tradito.
Al suo posto io sarei impazzito. Anzi, in generale Dado ha dovuto sopportare tante tragedie, è un miracolo se si è limitato “solo” ad un tremendo istinto omicida.
‘Beh, in tal caso ti aiuterò io a sistemare le cose con Denis. Forse riuscirai anche a dominare nuovamente la tua pazzia.’

Dado
‘Moqui… ma tu come hai fatto con tua figlia dopo che Claire…’
‘Semplice, ho cercato di crescerla come avrebbe fatto lei. Se si parla di donne purtroppo sono un ignorante, ma Sarah e Laura mi hanno aiutato tantissimo. Anche Raffaella ha fatto la sua parte.’
A quelle parole mi blocco. Io non sarei mai riuscito a pensare a… a fare una cosa così semplice. Io amo mio figlio, ma non ho mai imparato nulla su come accudire una piccola creatura come lui…
Sono davvero un fallimento. Moqui è stato molto più bravo di me su questo campo.
Avrei dovuto sin da subito chiedere aiuto a Sapphire, invece... Ho fatto quello che ho fatto.
Mio fratello nota il mio cambiamento di umore e mi si avvicina.
‘Su, non pensarci troppo, piuttosto pensa che si può riparare. Un giorno un mio amico mi ha detto che non si deve rimpiangere il passato, rattristandosi per ciò che non c’è più. Bisogna piuttosto guardare a ciò che abbiamo amato e fare il possibile per non renderlo invano.’
Lo guardo, con un debole ghigno sulle labbra.
‘Eheh, grazie per l’originalissima lezione.’
‘Faccio quel che posso, dovresti saperlo che sono uno schifo a consolare la gente!’
Il mio ghigno si trasforma nuovamente in una risata e anche Moqui stesso mi segue.
Credo sia la prima volta che ridiamo assieme.
Che bella sensazione…

Sam
Scanso un altro proiettile di lava, proveniente dal muro.
‘Bene, bene, questa cosa coglie sempre di sorpresa i miei nemici.’ dice Efesto, ridendo.
‘Che cos’è questa roba?’
‘Beh, come sai ci troviamo a diversi chilometri sottoterra e qui accanto c’è un bacino lavico. Se vuoi te lo spiego, così possiamo riprendere, io ho il bizzarro potere di controllare la lava. Non posso né crearla né impedirle di raffreddarsi, però posso muoverla nell’aria secondo la mia volontà e non posso nemmeno essere danneggiato da fonti di calore o simili. Risparmiati mosse legate al fuoco quindi.’
‘E come diavolo fai, è una delle tue abilità Sureivas?’
‘Questa? No, è il mio Focus. Cos’è un focus? Beh, questo non te lo saprei spiegare nemmeno io. In ogni caso se te lo stai chiedendo, sì, l’unica ragione per cui sono sempre l’ultimo combattente. Cioè, se andassi io prima di quei tre imbecilli non ci sarebbe nemmeno bisogno di muoversi. Bell’accordo vero? Loro si allenano un po’ di più, fidati, Nettuno ne ha bisogno, e io posso contare sul magma qui accanto. Potrei sfondare la parete e bloccarla, ma ciò non piacerebbe molto ad Adramaleus e poi il combattimento non sarebbe divertente!’
Parla molto e mentre stava parlando non sono riuscito a trovare un momento per attaccare, ha mantenuto la guardia alta per tutto il tempo. Deglutisco, ha la mia vita in pugno praticamente, potrebbe uccidermi quando vuole, se davvero può controllarlo come dice.
Apre un buco dalla parete e una buona quantità di magma che inizia a fluttuare intorno a lui. Intanto la lava sul foro si secca, impedendo che ne entri altra nella stanza. Almeno quello.
Efesto divide il liquido in bolle, ognuna crossa quanto una testa umana. Mi rimetto in guardia, perlomeno ho avuto il tempo di riprendere un po’ le forze.
Alcune di quelle sfere mi vengono lanciate contro, ma le evito facilmente ed esse si schiantano sul terreno dietro di me, seccandosi subito.
Continua a lanciarle, la mia unica fortuna è che sono lente, nel frattempo cerco di concentrare l’energia nei palmi della mano e colpirlo con forzasfera. Devo farlo da vicino, altrimenti la schiverà.
Corro verso di lui, finché non vengo bloccato improvvisamente da una colonna di lava proveniente dal terreno. Efesto ride nuovamente.
‘Non credere che non abbia preparato altre trappole mentre parlavo, ti sembro forse il tipo da perdere tempo a parlare e basta?’
Ha ragione, ho abbassato troppo la guardia. Devo cercare di concentrarmi.
Uh, ho un’idea.

Efesto
Lo devo ammettere, il mio avversario è abbastanza forte, però non si impegna. Sono certo che nasconde ancora una grande forza, ma non è abituato ad usarlo.
Gli manca solo un po’ di esperienza.
Avrei già potuto sconfiggerlo in diverse occasioni se avessi voluto, ma mi sono trattenuto per vedere se riesce a tirare fuori almeno un po’ del suo talento.
Prima di diventare uno del Quintetto ero un Sovrano pokémon a johto, un po’ come qui a Sinnoh che c’è Re Reshiram. Re Rosalino mi chiamavano.
Mi impegnavo sempre a tirare fuori il potenziale dei mie sudditi, facendoli combattere contro di me e purtroppo questa mia abitudine mi rimane sempre quando combatto.
Però ero sempre troppo impulsivo nelle mie scelte e portai tutti i miei compagni a morire in una certa guerra. Fu Adramaleus a chiedermi se volevo vendicarli e mi propose di entrare nelle sue fila. All’inizio non volevo, ma poi…
Beh, di farla pagare a Betelgeuse ne avevo fin troppa voglia e così mi unii a loro per poterlo combattere.
Solo che appena lo vidi… Beh, semplicemente ho messo da parte l’idea.
Sinceramente ora non mi importa più nulla di cosa è successo, in diversi secoli le cose tendi a scordarle e a non pensarci più. Ora devo obbedire all’ordine di trovare un modo di risvegliare Adramaleus, poi non so cosa farò quando sarò libero. Forse andrò a Rhone a reclamare il mio posto di Sovrano.
A questo giro si risveglierà di sicuro Nelo, è stato lui a chiedermi di aiutare coloro che sarebbero arrivati oggi a diventare più forti.

Sam mi assale a gran velocità. Incrocio le mani e mi preparo ad intercettarlo con una colonna di lava. Avanti, evitala!
Nel momento stesso in cui il magma si alza sento l’aria fendere e il getto si divide in due. Sento chiaramente un’onda verticale colpirmi in pieno viso, tagliandomi la pelle. La prima cosa che vedo appena realizzo cosa è accaduto vedo l’hybrid stringere tra le mani il Sacro Remo?
Come è riuscito ad usarlo?
Solo un sureivas può maneggiarla, una persona o un pokémon normali si ritroverebbero con la mano ustionata al solo tentare di toccarla.
Che sia il sangue della Stirpe che circola nelle sue vene? Non c’è altra spiegazione.
La Stirpe del Sangue, c’era una volta un hybrid il cui potenziale era infinito. Lui era l’arma finale di Adramaleus e combatté aspramente nella lotta contro i suoi tre figli, Arceus, Xemus e Xeromus riuscendo a tenere testa ai tre dei.
La sua progenie è sopravvissuta fino ad oggi e ora vive nel corpo di questo ragazzo. Ha davvero la forza per vincere, lui e il suo pokémon, devono solo trovarla.
E’ tempo di impartirgli l’ultima lezione.

Moqui
Io, Dado ed Emanuel continuiamo a camminare, fino a che Emanuel non ci dice che al piano di sotto ci sono le scale per raggiungere la Sala del Trono. Aggiunge anche che manca poco al risveglio e che dobbiamo prepararci a fronteggiare Betelgeuse e Marcus.
Infatti…
Betelgeuse si trova proprio davanti alle scale. Ci sta guardando, tranquillamente, senza far trasparire alcuna intenzione.
‘Oh, siete arrivati, bene.’
Emanuel gli si avvicina.
‘Cosa hai intenzione di fare?’
‘Beh, con te nulla, passa pure che Marcus ti aspetta. Vuole dimostrarti che un hybrid della Stirpe non può essere battuto nemmeno da te.’
‘Un hybrid della…’
‘Ti spiegherà tutto lui. Se non vai ora ti elimino seduta stante.’
Appena finisce quella frase l’aria si fa pesante, tanto da sentirmi schiacciato a terra. Dado invece sembra non risentirne, deve essere perché è abituato al potere di Black. Su Emanuel non fa effetto solo perché è un sureivas, almeno un vantaggio ce lo abbiamo.
Emanuel non critica ciò che Betel gli ha detto e si limita a proseguire, in fondo era quello che voleva. E’ di sicuro il più forte nel gruppo ed è il solo che sa cosa aspettarsi da Marcus.
Noi invece rimaniamo qui con l’umbreon che ci guarda, tradendo coi suoi occhi una smania di combattere con noi due.
‘Sapete, voglio proprio vedere quanto siete diventati forti.’
‘Perché?’ gli domanda Dado, facendo un passo avanti ‘Perché ci hai fatto tutto questo?’
‘Dici a me? Semplice, mi annoiavo. Purtroppo non potevo andare in giro a dire “ehi, io sono il capo del Quintetto” e ho adottato l’identità di Blackthorne per muovermi tra voi comuni mortali. Il caso ha voluto che beccassi Marcus e in lui ho subito riconosciuto il potenziale e l’ambizione necessaria a risvegliare il mio Dio. Il resto lo sai Dado.’
‘Davvero… davvero per te non conto nulla?’
‘Non fraintendere, non ti odio, anzi, mi hai fatto passare dei bei momenti. Solo non ti reputo come un amico, ma solo come…. Uhm, come un giocattolo? Si, in effetti tutte le cose intorno a me sono miei giocattoli. Dovresti essermi anche grato, non ti sei divertito a combattere con Efesto?’
‘Tu… bastardo…’
Resto in silenzio, però sento chiaramente la furia provenire da mio fratello, il suo istinto omicida sta riempiendo la stanza, sembra quasi che un fiume stia straripando.
Betelgeuse invece ha azzerato il pauranera e si limita a parlarci con un tono sarcastico, come se ci stesse deliberatamente prendendo in giro.
‘Chi ti dà il diritto di trattarci alla stregua di oggetti?’ gli dico, infine, intromettendomi nel discorso.
‘Facile. Il mio potere. Io domino la paura e sapete una cosa? Quando mille anni fa Adramaleus mi concesse il dono del Pauranera mi fece un regalo ben più grande di quello che uno può immaginarsi: il Mondo intero. La paura è insita in ogni essere vivente, è una parte di noi. Tra tutti i sentimenti è sicuramente quello più forte in assoluto, persino la persona più coraggiosa del mondo ne è succube. Capite a cosa punto, vero?’
L’espressione sulla sua faccia si fa sempre più marcata, rivelando una sorta di lucida follia, tipica di chi è sicurissimo di sé stesso.
‘Semplice, la paura è il sentimento più forte dopo l’avidità. Mentre la seconda può essere repressa però, la paura no. Io la controllo e questo rende di me l’essere più forte del pianeta. Ho sperimentato questo potere nel corso dei secoli, giostrando a mio piacere tutti i più grandi avvenimenti da mille anni a questa parte. Le Crociate, l’Inquisizione… Questi sono solo esempi di cosa sono riuscito a fare plagiando la mente dei politici dell’epoca. Ora veniamo a voi due.’
‘Cosa c’entriamo noi due? Io posso capirlo, ma Moqui?’
‘Ahahahah! Facile! Ora vi do una motivazione molto carina per combattere. Ebbene, come ho già detto io controllo la paura quindi…’ mentre parla mi fissa negli occhi, facendomi capire che il seguito non mi piacerà. Ogni particella del mio corpo è già pronta a reagire ‘…quindi secondo te… Chi ha spinto Sasha a fare “quella telefonata” famosa?’
A queste parole non mi trattengo, persino Dado resta stupito dal mio scatto. Prima di rendermene conto sono già sopra a Betelgeuse, cercando di scaricare tutta la mia furia su di lui colpendolo in pieno. Non riesco però a colpirlo, per un secondo sparisce dalla mia vista e poi sento una tremenda fitta alla nuca.
Vengo scaraventato a terra dall’umbreon, che atterra poco dietro di me. Cerco di ristabilirmi, pronto a colpire di nuovo.
E’ Dado questa volta a riprendermi, al volo, dopo che l’ennesimo colpo di Betelgeuse è andato a segno.
‘Moqui, Moqui… La morte di tua moglie è stata un incidente di percorso, io miravo ad eliminare te e Sam, rischiavate di essere pericolosi per Marcus, solo che dopo non ho avuto altre occasioni per farvi fuori e farlo sembrare un incidente, non potevo espormi troppo, soprattutto dopo che Emanuel sapeva chi ero. Avrebbe capito al volo ogni cosa condizionata dal mio potere e l’avrebbe fermata.’
Ringhio dalla furia, non me ne frega più nulla dei motivi, solo per essere stato lui a causare quella chiamata merita di morire… Se non fosse per lui mia moglie sarebbe ancora qui accanto a me!
‘Oh, e non mi sono scordato di te Dado. Indovina indovinello… Chi ha spinto Re Reshiram a sfidarti? E chi ha fatto venire a Sasha la paranoia di perderti?’
Dado invece mantiene una calma apparente, ma dentro di sé sta concentrando tutte le energie. A differenza mia sa che perdere la calma contro Blackthorne equivale ad una sconfitta rapida, quindi deve cercare di mantenere la lucidità.
Solo standogli accanto ho intuito questo e subito ho cercato di rilassarmi, con qualche respiro lento.
‘P…Perché?’ gli chiede.
‘Perché? Beh… te lo devo confessare. Mi stavo annoiando e volevo veder accadere qualcosa, che tu avessi vinto o perso mi importava poco e volevo anche vedere se Sasha ti amava al punto da sacrificarsi per te. In realtà anche allenarti faceva parte del “ho voglia di fare qualcosa”, poi volevo vedere se saresti stato abbastanza forte da rivaleggiarmi. Sono proprio come te alla fine.’
‘Tu… tu non mi assomigli per niente.’
‘Entrambi abbiamo ucciso per divertimento ed entrambi abbiamo voluto alimentare l’odio di una persona per spingerla a renderla più forte in modo da combatterci. Il tutto perché entrambi siamo troppo forti per gli avversari normali.’
Dado sembra un poco scosso. Se la mette sotto questo punto di vista ha effettivamente ragione.
‘Dado, tranquillo…’ gli metto una mano sulla spalla ‘Tu non sei come lui, tu sei stato in grado di farti perdonare da me e sei riuscito a donarmi, anche se involontariamente, una bella vita. Lui no, è solo l’origine di tutte le tue sofferenze.’ Dado però non mi guarda, preferendo rimanere con lo sguardo puntato sul suo vecchio amico.
‘Perché mi hai mentito tutto questo tempo?’
‘Non ho mentito, ho solo omesso dei dettagli. Solo una cosa è sempre stata vera. La storia di mia sorella e della mia fidanzata.’ Quando dice questa frase il suo tono si fa molto più serio e posato.
Io e Dado ci alziamo in piedi, carichi di ira, ma col cuore calmo.
‘Ora… Cominciamo?’ ci esorta, mettendosi stavolta in guardia. L’aria si fa pesante.
‘Ovviamente.’ Diciamo io e Dado, all’unisono.

Mugen
Bene, bene, se non sbaglio in questo postaccio c’è un sistema di ascensori per muoversi più in fretta. Se riuscissi ad usarlo potrei raggiungere gli altri ai piani inferiori ed essere ulteriormente di aiuto. Cerco però l’ingresso senza successo e mi giro per chiedere a Nettuno, ammesso che si sia ripreso, come si fa.
Lui però non c’è più, è scappato mentre non vedevo. Doveva sicuramente esserci un secondo ascensore. Accidenti, non l’ho nemmeno sentito muoversi. Inoltre ho come la sensazione che questi cosi possono essere usati solo dal Quintetto.
Sento dei passi. Mi metto in guardia.
Mi vedo arrivare una lucario gialla.
Teresa?
Con lei ci sono anche Sarah e Sophie.

Sarah
‘Oh, ciao Mugen?’ dico, salutando con la mano.
‘SARAH?!? Che ci fai qui?!?’
‘Volevamo dare una mano.’
‘Hai idea di quanto sia pericoloso? Hai anche portato con te Sophie, è solo una bambina! Cosa ti direbbero Moqui e Sam?’
‘Senti Mugen.’ Mi impunto, indicandolo ‘Se loro non ce la fanno il mondo finisce. Quindi tanto vale lottare solo alla fine, se poi non sopravvivremo… Beh, non saremo sopravvissute in nessun caso!’
So bene che è un po’ egoistico, nemmeno io vorrei far preoccupare mio fratello, ma sono sicura che se tutto andrà bene capirà.
Farò in modo che tutto vada bene.
Dopo la mia tentata ramanzina lo swampert incrocia le braccia.
‘Mi dispiace, ma non posso farvi passare!’
Guardo la mia amica, scambiando con lei un sorriso malizioso.
‘Teresa, usa attrazione.’

Sam
Ansimo. Quant’è che sto lottando?
Sono al limite e non riesco quasi più nemmeno a reggermi in piedi. Almeno sono riuscito a costringere Efesto ad usare il Sacro Remo. E’ riuscito a riprendermelo purtroppo, ma ancora non lo ha usato per colpirmi, solo per tagliare e bloccare ogni mio colpo a distanza.
Dovrei colpirlo a distanza ravvicinata, ma mi taglierebbe a metà in un secondo, devo trovare una via alternativa.
Ha anche smesso di usare la lava, richiudendo il foro nella parete facendola raffreddare.
Dovrei distrarlo in qualche modo, forse dovrei provare a lanciargli due focalcolpi e, mentre è impegnato a pararli, colpirlo con un calcio alla fronte. Dovrei quantomeno ferirlo gravemente, dopo tutte le botte che ha già preso.
Attuo quindi la strategia, guardandolo con aria di sfida, caricando i due colpi.
‘Sarà l’ultimo colpo?’ mi domanda Efesto.
‘Già…’ asserisco ‘Ora vedremo chi la vincerà.’
Senza aggiungere altro lancio le due sfere contro di lui. Come previsto brandisce la spada per tagliarle e ne approfitto, come da programma, per attaccarlo. Carico l’aura sulla gamba e gli corro davanti, chinandomi di lato per colpirlo.
Dura tutto un istante.
La mia gamba sinistra vola per aria, cadendo pesantemente dietro di lui. Il dolore lancinante dell’arto ora mancante è qualcosa di abissale, cado in terra urlando. Ho sentito chiaramente la lama affondare nella carne, l’osso frantumarsi e i tessuti strapparsi, poi ho perso la sensibilità ed ogni ordine di muovere la gamba andava ormai a vuoto.
Efesto mi guarda, mentre il sangue scorre copiosissimo, poi si gira e disintegra la parte tagliata con una fiammata. Infine si avvicina a me e mi brucia la ferita.
Altro dolore indescrivibilmente atroce, ma almeno smette di sanguinare.
‘Ora hai affrontato la tragica prova della carne. Vedi di chiudere completamente la ferita e guarisci dall’ustione, io mi ricongiungo ai miei amici.
Non posso fare molto, tranne strisciare vicino al muro ed appoggiarmi con la schiena ad esso.
Ho perso….


Moqui
Ho una brutta sensazione, come se ci fosse qualcosa che non va…
Però ora il mio problema è un altro. Betelgeuse è di fronte a me, pronto ad attaccare. Ci fa capire con un cenno che ci “regala” la prima mossa. Lancio un’occhiata di intesa a Dado.
Entrambi diamo il via all’assalto, io colpisco con segnoraggio e mio fratello con tagliofuria. Essendo Betel di tipo Buoio/Psico è la scelta migliore.
Ovviamente lui se lo aspettava, con una rapida codata devia il raggio per poi schivare il colpo di Dado.
‘Avanti, so che sapete fare di meglio!’
‘Dado, attento!’ grazie al mio avviso intercetta un neropulsar indirizzato contro di lui.
‘Nemmeno tu ti stai impegnando!’ esclama, guardandolo.
‘Dado caro, con tutte le giornate passate ad allenarti non puoi pretendere che mi preoccupi per i tuoi attacchi.’
Lo vedo distratto, apro quindi i palmi delle mani e genero otto piccole sfere nere, con l’intenzione di avvicinarle di soppiatto a lui e poi attaccare tutto assieme.
Muovo quindi le sferette dietro a Betelgeuse, mentre Dado continua a tenerlo occupato a schivare i suoi tagliofuria.
L’umbreon atterra proprio in mezzo al cerchio e si accorge subito di essere circondato.
‘SCHIVA QUESTO!’ esclamo, chiudendo i palmi delle mani. L’esplosione alza una grandissima nuvola di polvere, ma quando si dirada Betel non c’è più. Ha sicuramente schivato il colpo.
Mi metto quindi schiena contro schiena con Dado, controllando ogni punto. Destra, sinistra, su, giù… non lo riusciamo né a vedere, né a percepire.
‘Accidenti!’ esclama Dado, riuscendo a far deflagrare a mezz’aria il colpo che lui ci ha lanciato, poi carica due cannonflash con le mani e li lancia contro le mura.
‘Moqui, hai imparato nulla di nuovo in sei anni? Che ne so, qualche mossa figa che ci possa cavare di impiccio.’ Mi dice, agitato, mentre cerca di capire dove sia il nostro avversario.
‘Penso di averne una, ma mi serve un poco per eseguirla.’
‘Provaci, io ti copro!’
Senza farmelo dire due volte incrocio le braccia e mi preparo ad usare lo Sbarramento Pallaombra.
Intanto che lo carico osservo mio fratello intercettare i vari neropulsar indirizzati a me. Vengono tutti dall’alto, si sta nascondendo nel buio della stanza.
‘Dado, prova a fare luce!’
‘E come?’
‘Non puoi usare un cannonflash come luce?’
‘La fanno troppo piccola!’ esclama, poi si ferma ‘Aspetta, in questi sei anni… Eheheh, stai a vedere.’
Dado alza il palmo della mano destra in aria e genera una gigantesca sfera bianca che illumina l’intera area.
‘WOOOW!!’ rimango sorpreso, è davvero ragguardevole.
‘Questo è il Cannonflash Lunare, ora guarda se vedi quello stronzo.’
Non ci mettiamo molto a scorgerlo tra le tenebre e, appena si accorge che la sua copertura è saltata inizia a correre in cerchio intorno a noi per impedirci di colpirlo.
Lo Sbarramento intanto è pronto e anche Dado è pronto per lanciare l’attacco. Dobbiamo solo riuscire a scegliere il momento giusto, si sposta in maniera troppo irregolare e stranamente non ci sta attaccando.
Mi dà una piccola gomitata alla schiena e, una volta attirata la mia attenzione, mi indica un punto in cui tirare.
‘Se conosco la strategia di Black, in questo momento cerca di disorientarci, ma in realtà esegue movimenti ripetuti per concentrarsi sul suo prossimo attacco. Se non lo prendiamo…’
Fidandomi di lui aspetto che lui lanci il Lunare, mentre io lo spingo, accelerandolo, con lo Sbarramento. Incredibilmente Betelgeuse atterra proprio nel punto indicato da Dado, col tempismo da lui pronosticato. Viene investito in pieno dal colpo, che disegna un profondissimo solco nel terreno.
Però è ancora in piedi ed è non presenta ferite superficiali.
‘Eheheheh, non va bene, nono!’
Dalla sua fronte partono due raggi neri, sento tirarmi giù da mio fratello ed essi ci passano sopra.
‘Ti avrebbero decapitato. Non si possono bloccare in alcun modo, ma solo…’
Mi spinge da un lato con un pugno e anche lui si sposta. I due raggi sono tornati indietro e Dado è stato colpito di striscio sulla spalla destra.
Digrigna i denti e si regge la ferita.
‘Fa parecchio male?’
‘Sono lame d’Eclissi, sono incredibilmente letali e anche una ferita superficiale brucia tantissimo. Non credevo potesse lanciarne due insieme.’
‘Si mette male.’
‘Già, non possiamo nemmeno avvicinarci troppo o col pauranera ci sconfiggerebbe. Perché tutti i membri del Quintetto devono essere così fastidiosi?’
Ci vediamo apparire Betelgeuse in mezzo a noi e mette le zampe sulle nostre spalle.
‘Allora fratellini? Già finito le vostre risorse?’
Ci giriamo di scatto e cerchiamo entrambi di colpirlo con un pugno, senza però farcela, visto che salta all’indietro e poi ci scaraventa via con un’ondata psichica.
Freno il mio corpo con la mano e carico un idropulsar, con l’intenzione di farlo esplodere e cercare di confonderlo. Lo lancio e come previsto lui lo schiva saltando. Lancio quindi un secondo idropulsar cercando di prevedere la traiettoria e lo prendo in pieno.
Tuttavia riatterra in piedi, senza mostrare segni di confusione.
Prima che me ne possa accorgere una potentissima pallaombra mi prende in pieno viso, lanciandomi a terra.
‘Moqui, non puoi diventare anche di tipo normale?’ mi domanda Dado.
‘No, se levo l’influsso delle lastre ritorno di tipo Acqua, una lastra di tipo normale non esiste.’
‘Bene, siamo nella merda.’ Impreca, schioccando le dita per scacciare lo stress.
‘Non è colpa mia.’ Gli dico, asciugandomi il sangue che mi sta colando dal naso.
Guardo Betelgeuse, nonostante tutti i nostri colpi è ancora in piedi e non ci ha ancora attaccato sul serio. Deve pur esserci qualcosa che possiamo fare.
‘Dado, hai migliorato quella tua capacità di far crescere le piante?’
‘Certo.’
‘Puoi provare a bloccarlo con qualche liana?’
‘Temo se ne accorgerebbe.’
‘Allora fallo mentre io lo tengo distratto, un po’ come abbiamo fatto prima.’
Non aggiungiamo altro, inizio immediatamente a bombardare l’umbreon con una scarica di segnoraggi e focalcolpi. Purtroppo possiamo usare solo mosse a distanza e, in quanto umbreon, è specializzato nel resistere a questo tipo di mosse.
Però non possiamo avvicinarci.
Riesco alla fine a centrarlo con uno dei numerosi colpi che gli ho lanciato, lui atterra e Dado coglie l’attimo per legarlo saldamente con delle piante spinate. Non se lo aspettava e lo si capisce dal fatto che comincia a grugnire e a cercare di liberarsi.
Non posso perdere questa occasione. Devo sacrificarmi un po’.
E’ il momento di usare il Lilio Candidor. Avvolgo il mio braccio di una rinfrescante energia bianca, che esplode dietro di me appena sollevo il pugno.
Sposto la gamba indietro e scatto, concentrandomi sul colpirlo in pieno muso.
Il mio arto però si blocca a pochi centimetri dal suo muso. Accidenti! Dovevo rimettere il tipo Buio!
Vengo sollevato per aria e perdo la concentrazione per mantenere attivo il Lilio Candidor. Per fortuna a questa breve distanza ho ancora un’altra carta da giocare.
Prima che mi schiacci col suo Pauranera rilascio dal palmo un’ondata di vento nero, che congela completamente le zampe di Betelgeuse.
Dado carica nuovamente un Lunare e, appena è pronto, glielo lancia.
‘Avanti, schivalo così!’
L’esplosione purtroppo investe anche me, scaraventandomi contro il muro. Mio fratello mi si avvicina e si scusa con me.
‘Perdonami, non potevo perdere l’occasione.’
‘Tranquillo ti capisco.’ Dico rialzandomi, dolorante ‘Pensi che l’abbia sentito questo?’
‘Beh, io…’ si ferma ‘No, è ancora in piedi.’
Testa bassa, sopracciglia inarcate, respiro pesante e pelo arruffato. Ma nussun graffio, non una singola ferita. Alza il viso e ci guarda, ridendo.
‘Bene, questa è stata interessante. Ora… lasciatemi mostrare la mia mossa più potente.’
Potente? Non era quella strana lama?
Un cerchio nero appare davanti a lui, girando vorticosamente. Una densissima energia oscura viene attirata verso al centro, concentrandosi in un unico punto. Ha… ha intenzione di sparare quella roba?
‘Chiamatela Eclissi Pura. Ogni volta che la uso devo rispiegarne il nome ai miei avversari. Sapete, di solito non sopravvivono.’
Guardo Dado, anche lui ansima, senza sapere cosa fare. Scappare non serve a nulla, possiamo solo cercare di resistere.
Eppure…
La sensazione che sento nell’aria è di disperazione pura, è come se stesse concentrando tutte le sofferenze del mondo in quel cerchio nero, pronte ad abbattersi su di noi.
Incrocio le braccia davanti al viso, esattamente come fa Dado.
Pfft, e andiamo!

Betelgeuse
Ahah, mi sono divertito tantissimo con voi due, ma è ora di farla finita. Erano secoli che non avevo un combattimento così divertente, anche se mi dispiace che nessuno di loro due sia riuscito a ferirmi, non ho mai versato una goccia del mio sangue in tutto questo tempo e speravo proprio che loro ci riuscissero.
E vabbé, tanto ormai…
E’ finita.
Per voi ovviamente.
Ancora poco e il colpo sarà pronto e di voi non rimarrà altro che qualche pezzo di carne sanguinolento, mentre il resto di voi sarà sminuzzato e spezzettato al livello atomico.
‘BWAHAHAHAHAHAHAAH!!!!’ rido, poco prima di lanciare il colpo. La mia attenzione è tutta riposta contro Moqui e Dado, sono terrorizzati proprio come piace a me.
Però….
Forse….
Avrei dovuto fare attenzione…
‘LASCIA STARE MIO PADREEEEEEEE!!!!!!’ sento una voce familiare, di una bambina, che sia..?
Nel momento stesso in cui cerco di girare la testa per vedere chi è questo terzo incomodo, sento un pugno colpirmi in pieno volto. Affonda nella mia guancia, spostando la dentatura e facendomi perdere la concentrazione.
Non avevo mai sentito un dolore così pungente, addirittura un dente si stacca dalla mia bocca e cade via, mentre l’Eclissi Pura si dissolve senza aver colpito.
Sento un calore liquido in bocca, dal sapore strano. Atterro rovinosamente strascicando l’altro lato della faccia al terreno. Sputo e mi asciugo la bocca, cercando di riprendere l’equilibrio.
Sangue?
Questo è sangue?



Artwork - Lascia stare mio padre
-9

Edited by E.O.W. - 7/2/2013, 17:38
 
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*Vanny
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 18:58




SOPHIE PRONTA AD OWNARE IL CATTIVONE DI TURNO! ADOTTANE UNA E SENTIRAI CHE POTENZA!


CODDIO E' EPICO, TU DICI DI NON AVER ENFATIZZATO MOLTO IL COMBATTIMENTO; CI SEI RIUSCITO LO STESSO.






OMG SI E' EVOLUTA X3
 
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CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 19:14


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Da dove meno te l'aspetti.

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No, non si è evoluta.
 
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¬ Simo
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 21:10




GRANDE FIGATA. IL PROSSIMO VOGLIAMO VEDERLO MORIRE IL GATTO.
 
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CARTONELUNATICO5
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 21:30




"la paura è il sentimento più forte dopo l’avidità. Mentre la seconda può essere repressa però, la paura no. Io la controllo e questo rende di me l’essere più forte del pianeta. Ho sperimentato questo potere nel corso dei secoli, giostrando a mio piacere tutti i più grandi avvenimenti da mille anni a questa parte. Le Crociate, l’Inquisizione… Questi sono solo esempi di cosa sono riuscito a fare plagiando la mente dei politici dell’epoca."

Betelgeuse

Porca *******!!!! Jonathan Crane alias "lo spaventapasseri" al confronto è un minicicciolo!!!! (se non sapete di chi sto parlando l'immagine sotto dovrebbe chiarirvi le idee)

20090920144256_ShippingPC-BmGame2009-09-2014-26-02-20
 
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CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 22:46


Certo che lo scoprirò, quanto è vero che mi chiamo Xylon Kernel!

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Chi, quello di batman?
Lo conosco, quando l'ho visto in batman begins ho pensato proprio a questo dialogo di betel (le scene che ci sono in questa saga sono le prime che ho pensato quando cominciai PT).

Le altre scene? La lotta di Efesto per esempio?
 
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CARTONELUNATICO5
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 23:16




Quella con Efesto? sinceramente è la più bella che ho letto finora (quella con betelgeuse è al secondo posto)

a proposito grazie per il commento più che positivo sulla mia poesia nel precedente capitolo anche se non è un granché non me l'aspettavo neanche perché non mi sembra una genialata

il resto della classifica sulle battaglie contro i membri del quintetto e qui sotto se ti interessa

3° Gaia
4° Nettuno
5° Ogma (anche se non la posso proprio definire "battaglia" visto che è crepato come un idiota al primo colpo)
 
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CAT_IMG Posted on 8/2/2013, 09:38


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Allora ti farà piacere sapere che Mugen si ritroverà a combattere con Efesto più avanti, mentre nel prossimo capitolo....

L'attesissimo (?) duello finale tra Moqui e Dado
 
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7 replies since 7/2/2013, 17:01   77 views
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